Battipaglia, truffa online ai danni di professori ed alunni

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Battipaglia, truffa online ai danni di professori ed alunni. Una truffa per carpire i dati di docenti e genitori. Il cosiddetto “phishing” arriva anche nelle scuole. Nei giorni scorsi la società Axios, che gestisce il sistema di implementazione del registro elettronico dell’Istituto Sandro Penna di Battipaglia, ha scoperto che ai proprio utenti era stata inviata una falsa mail. La giustificazione della mail era un “accesso anomalo”. Unico vero scopo della comunicazione, invece, era quello di impossessarsi dei dati sensibili di chi, incautamente, non avesse individuato la truffa. E non era difficile caderci. La mail, infatti, sembrava provenire proprio dalla società recando come mittente la segreteria, ma invece di viaggiare tramite il dominio di Axios, che è “axios.com” era una gmail. Unico particolare che avrebbe consentito di individuare il falso mittente. Axios, naturalmente, società romana, ha immediatamente denunciato il tentativo di phishing alla polizia postale e, contemporaneamente, ha avvisato gli utilizzatori della piattaforma.

Nella mail si chiedeva di fornire, oltre al nome e cognome, numero di cellulare e codice fiscale. I dati, secondo i truffatori, sarebbero serviti per confermare l’identità dell’utente e consentirgli di continuare ad utilizzare la piattaforma. Invece dietro la falsa mail si nascondeva qualche malintenzionato che si spera venga individuato dagli inquirenti. La scuola è stata subito avvertita, ma non si sa ancora se qualcuno, nel frattempo, sia caduto nella trappola della rete. Gli inquirenti hanno invitato chi si fosse fatto raggirare a segnalare l’accaduto alla polizia postale. Da quando la didattica a distanza è stata attivata nelle scuole italiane non pochi sono stati i tentativi di “infiltrazione” nella piattaforme digitali da parte di hacker.

Uno degli “attacchi” più eclatanti fu a scopo goliardico quando su Meet giunsero messaggi che interruppero le lezioni in tutta Italia con messaggi del tipo: “Oggi vi regalo una vacanza”. Google corse immediatamente ai ripari e poche ore dopo i collegamenti furono ripristinati, ma l’episodio fece riflettere sulla necessità di creare una piattaforma scolastica tutta italiana e fornita dal Miur, piuttosto che ricorrere a multinazionali o società private che, tra l’altro sono dei costi che le scuole devono sostenere. Ora, poi, che giunge anche il phishing, di solito utilizzato in altri canali dove gli utenti sono leggermente più navigati ed attenti, come quando si tratta di banche online oppure delle poste, le cui mail vengono riprodotte alla perfezione, loghi compresi, il pericolo che si nasconde dietro la rete diventa sempre più reale e concreto.

Fonte La Città di Salerno

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