Vietri sul Mare: coltellate al vicino di casa. “Sconto” di due settimane

Vietri sul Mare (Costiera amalfitana). Due settimane di sconto per la lite, risolta a coltellate, tra vicini di casa. Lo stabilisce la Corte di Cassazione sul ricorso del 53enne Giuseppe Laierno, di Vietri sul Mare, contro la sentenza della Corte d’Appello, in merito ai fatti accaduti il 17 ottobre 2015 a Cava de’ Tirreni, a seguito dei quali l’uomo era stato accusato, e poi condannato, di tentato omicidio aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, lesione personale aggravata, minaccia grave, porto senza giustificato motivo di arma bianca propria ed impropria, turbamento di funzioni religiose del culto di una confessione religiosa aggravata.

Come spiega oggi La Città di Salerno, nel tardo pomeriggio di quel giorno, Laierno aggredì Gennaro Balbino, vicino di casa con cui c’erano state incomprensioni legate all’abbaiare del cane della vittima, che aveva spinto il 53enne a intimargli di tenere a bada il suo animale domestico. Non avendo ottenuto risultati, si era quindi presentato a casa di Balbino, bussando alla porta e aspettando che aprisse l’uscio mentre impugnava un coltello con la mano sinistra. Nella destra, aveva invece una noccioliera. Trovatosi faccia a faccia con Balbino, lo aggredì sferrandogli una serie di pugni al volto e cercando di colpirlo con il coltello alla nuca e alla gola.

Solo la prontezza di riflessi della vittima nell’alzare un braccio per “parare” i fendenti aveva evitato il peggio. Laierno però non si dava per vinto, inseguendo il vicino, scalzo e sanguinante, e ferendolo con una pugnalata all’addome. Balbino, sfilandosi la cintura e usandola per difendersi, riparava nella chiesa del Santissimo Salvatore della frazione cavese di Passiano, dove era in corso una cerimonia religiosa. Ad accoglierlo il parroco, che lo aiutava a nascondersi nella sacrestia, ma l’aggressore, entrato a sua volta nella cappella, si faceva largo tra i

fedeli increduli e prendeva a calci e pugni la porta della sacrestia, continuando a minacciare il vicino. A quel punto, i presenti allertavano gli agenti di polizia che, giunti sul posto, arrestavano l’uomo, non prima che quest’ultimo avesse opposto resistenza, colpendo con calci e pugni l’ispettore che era a capo della pattuglia della volante, provocandogli contusioni a volto e ginocchio Finito a processo, Laierno era stato condannato dai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore a cinque anni e tre mesi, sentenza confermata dalla Corte d’Appello e da lui impugnata. La Suprema Corte, accogliendo un solo motivo di ricorso, ha rideterminato la condanna, “scontando” due settimane al 53enne, riducendo così la pena a cinque anni, due mesi e quindici giorni. La lite che vide coinvolti i due vicini di casa, ebbe un forte eco non solo a Vietri sul Mare e nel territorio cavese, non fosse altro per dove si concluse la fuga del ferito, che trovò riparo in chiesa mentre era in corso la messa.

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