“Vi racconto Tramonti, Storie del Popolo”: l’intervista di Teo Giunchiglia al signor Gennaro Vaccaro

“Vi racconto Tramonti, Storie del Popolo”: l’intervista di Teo Giunchiglia al signor Gennaro Vaccaro

In questa triste giornata segnata dalla scomparsa del mastro pizzaiolo Gennaro Vaccaro, riportiamo l’intervista preparata e curata da Teodoro Giunchiglia, giovane del borgo Gete di Tramonti, in Costa d’Amalfi.

RICORDI D’INFANZIA A CAMPINOLA

Intervista del 30.10.2018 fatta al sig. Gennaro Vaccaro (classe anni 1943) di Campinola.

Mi trovo in località Casa Vaccaro, a Campinola di Tramonti, sono le ore 17.30 e mi trovo nella Pizzeria del sig. Gennaro (conosciuto da tutti come Gennarino) dove vengo accolto con molta ospitalità e gentilezza.

Gennarino, giustamente, mi chiede del perché di questa intervista e in merito a quale motivazione: l’obbiettivo è quello di recuperare le memorie storiche della vita di tanti anni fa che si svolgeva a Tramonti.

LA VITA DI GENNARO

Sono nato a Casa Vaccaro di Campinola, a Tramonti, il 06/04/1943;figlio di ANIELLO VACCARO FU GENNARO e ROSA RUSSO FU VINCENZO, entrambi i miei genitori lavoravano come contadini.

Mio padre era originario di Casa Vaccaro, mentre mia madre era originaria di sopra la Cappella della Madonna del Carmine (sempre di Campinola).In famiglia eravamo 5 figli, di cui 2 sorelle e 3 maschi. Io sono l’ultimo dei figli.

Ho fatto la I^ – II^ – III^ scuola elementare qui dove sono nato, di fronte alla Salumeria Esposito. Poi, la IV^ e V^ elementare in una casa poco prima della Chiesa di San Giovanni Battista.

Inoltre, VI^ e VII^ elementare con scuola serale (considerati come corsi per accedere alle scuole medie) sopra lo stradone di Campinola.

Gli insegnanti che mi hanno fatto scuola erano la prof. ELISA MAZZACCARO di Napoli e la prof. ANNA SAMMARCO di Minori.

Nel 1964 mi sono sposato con mia moglie LUISA AMATRUDA nella Chiesa di Corsano e la celebrazione fu fatta da un Frate del Convento di Polvica.

LA VITA CONTADINA,L’EMIGRAZIONE AL NORD ITALIA E IL LAVORO DI PIZZAIOLO

Nella mia vita ho sempre aiutato i miei genitori nel lavoro della terra – racconta Gennarino – La mattina mi alzavo alle 4,ci si doveva organizzare per dare da mangiare agli animali e per andare in montagna a raccogliere l’erba e la legna, andavamo spesso verso il cosiddetto Muntagnone del versante di Campinola.

In famiglia avevamo 3 mucche e 2 vitelli (fino agli anni ’70) e si facevano 15 – 20 litri di buon latte; ricordo che quando si faceva il formaggio, il latte lo si metteva in una tinozza di ferro (in dialetto A’ CAVURAR) sul fuoco. Poi, si aggiungeva O’ QUAGL, si girava perbene e, alla fine, quando aveva preso la sua bella forma, si tagliava. Al termine, il formaggio lo si metteva in fasce di vimini ben curato.

Avevamo anche il forno – racconta Gennaro – dove si faceva del buonissimo pane biscotto da un sapore unico. In campagna, facevamo 5 – 6 quintali di grano per lavorare e produrre il pane.

Ma oltre a dedicarmi alla vita contadina, ho fatto anche l’attività di commerciante di vino a Maiori, spostandomi da Tramonti con il mio triciclo per andare a lavorare: producevamo 700 barili circa di vino e il restante lo compravo, lavorandolo e vendendolo. Molti anni fa, la strada da Chiunzi a Casa Vaccaro era pienamente coperta di pietre. Mentre, dal Bivio di Gete a scendere verso Maiori era asfaltata; ricordo che passavano le carrozzelle.

Poi, negli anni ’70,decido di interrompere la mia vita contadina per emigrare al Nord Italia, precisamente a Verona. A Legnago, in Via Bezzecca, comprai una Pizzeria dandogli il nome “SANTA LUCIA”. Qui ho iniziato il mio lavoro di Pizzaiolo, lavorando per ben 8 anni circa. Insieme a me, avevo anche 7- 8 operai che mi aiutavano nel lavoro.

IL RITORNO A TRAMONTI,IL TERREMOTO DEL 1980 E QUEL GESTO DI OSPITALITA’,LA PIZZERIA A CASA VACCARO

Gennarino emigra al Nord Italia per dare una svolta alla sua vita e decide di iniziare con grande voglia un nuovo percorso lavorativo ovvero il mestiere del Pizzaiolo a Verona. Poi, dopo qualche anno, succede qualcosa:

“Ebbene, dopo 8 anni – spiega Gennarino – decido di voler ritornare a casa, nella mia Tramonti”.

A questa risposta, porgo una domanda d’obbligo a lui:“Gennarì, ma perché avete fatto questa scelta improvvisa?”

E lui: ”Dopo ben 8 anni, precisamente nel 1978,sentivo la nostalgia del mio caro paese Tramonti e così decisi di ritornare a Campinola ma con l’obbiettivo di investire i mie risparmi qui a casa”.

Gennarino, con la sua esperienza acquisita al Nord Italia, decide di dare una “svolta” non solo alla sua vita ma anche al suo lavoro, decidendo di mettere su un’attività, cioè una Pizzeria proprio dove lui è nato: Casa Vaccaro.

A novembre degli anni ‘80,ero impegnato con i lavori della Pizzeria e il giorno 23 ci fu un tremendo terremoto che tutti noi ricordiamo: erano tempi veramente difficili a Tramonti, avevamo tanta paura. E proprio in questo momento delicato, nella mia persona di buon cuore, decisi di dare accoglienza e rifugio agli abitanti del luogo nella mia casa per stare tutti uniti e tutti insieme: insomma essere un’unica famiglia.

Intanto, la nostra Chiesa Parrocchiale fu gravemente danneggiata dal terremoto con il crollo del tetto e quindi, per noi della Comunità locale, non era possibile raggiungerla. Allora, ci si decise di far celebrare temporaneamente nella mia casa anche le messe e il rosario perché la nostra Chiesa era inagibile. Il Parroco DON ANTONIO VACCARO (zì prevt) veniva qui a Casa Vaccaro a predicare le funzioni.

Passato questo momento difficile, l’anno successivo ad aprile del 1981,aprii al pubblico la mia attività di Pizzeria chiamandola “PIZZERIA VACCARO”; ricordo che fu una bellissima giornata, c’erano tante persone, tanta gente da tutta Tramonti e tante persone care che mi ringraziarono per il gesto di ospitalità e di riconoscenza per quell’anno del terremoto veramente particolare per tutti noi.

VIA VACCARO E DINTORNI:IL CASALE DEGLI ARTIGIANI E LA SUA GENTE,I RICORDI DELLE FESTIVITA’ A PIAZZA CHIESA

In questo luogo dove io abito e tutta Via Vaccaro – racconta Gennarino – anni fa, aveva tante di quelle persone che svolgevano le proprie attività, dal calzolaio al casaro: in località Tirro c’era ARTURO VACCARO con sua moglie ASSUNTA GIORDANO che svolgevano la loro attività casearia con la produzione delle mozzarelle, BERARDINO RUSSO e CARMELA VACCARO (detta A’ MULINARA) che avevano un mulino. Sempre di Tirro e qui nato, ALFREDO GIORDANO che andava vendendo la stoffa, stava vicino la mia pizzeria.

Al borgo di Ponte c’era il Sarto FRANCESCO FERRARA (detto CICCIO O’ SART) con sua moglie SANTINA SESSA.

Un poco più giù di Tirro, c’era il distributore di benzina gestito da ANTONIO VACCARO (fine anni 60 – inizio anni ’70).

Salendo verso Casa Vaccaro c’erano i Caseifici di ANDREA GIORDANO (detto ‘NDRIUCCIELL) con sua moglie PREZIOSA,RAFFAELE ESPOSITO (detto PAPILUCCIO ‘E PRILL) dove si svolgeva la lavorazione delle mozzarelle.

Poi, l’altro distributore di Benzina gestito da GAETANO VACCARO (detto TANINO O’ FERRAR),verso gli inizi degli anni ’60.

Proprio nelle vicinanze del distributore, c’era il negozio di Jeans di GIULIO VACCARO (quando mise il negozio di abbigliamento era l’anno 1975 circa):lui prima di emigrare in Venezuela negli anni 1952/53 svolgeva l’attività di Sarto. Tra l’altro, mi preparò anche il vestito per la mia Prima Comunione.

Salendo dal distributore, sulla destra c’era il Barbiere LUIGI SAVINO (detto LUIGINO O’ PALLER),ricordo che aveva una stanzetta dove dormiva con il camino. Luigi, oltre a fare il mestiere del Barbiere, nel periodo estivo, svolgeva anche l’attività di commerciante, di cui il commercio dei cachi (in dialetto chiamate ‘E LEGN SANT).

Ed ancora, la Falegnameria di NICOLA MANDARA e ANTONIO VACCARO, entrambi lavoravano insieme.

Poi, il Circolo “DOPO LAVORO – ACLI”, inizialmente si ascoltava la radio e col tempo venivamo a vedere anche la televisione, per noi qui era un passatempo e ci si stava tutti insieme a chiacchierare.

Nei pressi della mia pizzeria, vi era O’ Mast Vuttar ovvero ANTONIO ANNARUMMA di Pendolo (Gete) che sistemava le botti e veniva ogni mattina. Vicino la pizzeria, anni fa qui c’era una stalla ed in seguito, EUGENIO VACCARO, tornato dal Venezuela aprì una Bottega, CRESCENZO ROSSI e sua moglie ROSA CUCCURULLO (detta ROSABELLA),il Calzolaio RAFFAELE VACCARO (detto PAPEL ‘E ZI’ ANNUNZIAT),il Tabacchino di VINCENZO MANDARA, la Latteria di LUIGI MANDARA (detto GIGINO ‘E MEZANOTT) e il Sarto GIOVANNI MANDARA (detto GIUVANNIELL O’ CUSITOR),la Bottega di SALVATORE MANDARA (detto TURIELL) vicino l’attuale Salumeria, il falegname VINCENZO MANDARA (detto VCINZIELL),MARIO MANDARA il fabbro (detto MARIO O’ FERRAR),il calzolaio ANTONIO MANDARA. Qui vi abitava anche il Parroco DON ANTONIO VACCARO.

Tra le altre persone che ricordo che svolgevano l’attività casearia della lavorazione del latte e delle mozzarelle GENEROSO MANDARA e sua moglie CARMELA TAGLIAFIERRO e ANIELLO VACCARO (fratello di Arturo) con sua moglie ELVIRA TAGLIAFIERRO.

Dove c’è attualmente la lavanderia, molti anni prima c’era una Cantina di CARLO ANTONIO COPPOLA di Trugnano dove aveva un piccolo punto di ristoro ed incontro con la gente. Ma prima di lui, sempre la Cantina, c’erano PASQUALE VACCARO e MARIA GIORDANO che preparavano lo stock e le persone andavano lì a mangiare. Poi, la Bottega di Alimentari di FRANCESCO GIORDANO (detto CICCHITIELL).

A Casa Riccio, c’era la lattaia chiamata CARMELINA ‘E PAPON di Pietre che raccoglieva il latte e il fornaio AGOSTINO VACCARO dove attualmente c’è un fruttivendolo: preparava del buon pane biscotto e faceva anche le pizze. Inoltre, GIUSEPPE GIORDANO e FILOMENA ROSSI (sorella di CANDIDO) che lavoravano le mozzarelle nei pressi dell’attuale Caserma dei Carabinieri Forestali.

Sullo stradone, invece, c’era la cartoleria di FURTURELLA (suo padre lo chiamavano ‘NDONIO O’ SARTAN) e il falegname MASTU MICHELE.

Tra gli altri ricordi, ovviamente, non potevano mancare quelli riguardanti le festività religiose: ricordo a Piazza Chiesa in occasione della Festa di San Sebastiano di agosto – spiega Gennarino – che si faceva un bellissimo Palio dove partecipavano tante persone, c’era un certo GIGGETTO di Trugnano che era uno dei partecipanti al Palio. C’erano tante persone, ci divertivamo tantissimo e per tutti noi era un momento di aggregazione e partecipazione molto bello. Poi, nel periodo natalizio in Chiesa si faceva il Presepe, c’era FRATE FRANGIULILLO che curava personalmente la realizzazione del Presepe e c’erano dei bei pastori. Non mancava per quella occasione il momento della Calata della Stella.

Termino la mia intervista alle ore 19.30 circa ringraziando il caro Gennarino di una gentilezza unica per la sua disponibilità al racconto del suo racconto di vita.

E conclude dicendomi:

“Devo dire che è stata una vita piena di sacrifici – termina Gennarino – Erano anni difficili quando ritornai qui a Tramonti ed iniziai la mia attività di Pizzaiolo, ma sono felice di aver creduto in me stesso e di aver continuato nel mio percorso di vita”.

"Vi racconto Tramonti": l'intervista di Teo Giunchiglia al signor Gennaro Vaccaro

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