Sorrento, perché non conservare nella Basilica di Sant’Antonino un osso della balena morta a Marina Piccola?

La proposta di Michele Gargiulo

Sorrento. La vicenda della balena venuta a morire nelle acque antistanti il porto di Marina Piccola ha suscitato molte reazioni in penisola. Una vicenda che colpisce molto e nella quali in tanti hanno letto un legame con Sant’Antonino, patrono di Sorrento, al quale è legata una leggenda che parla proprio di una balena. Riportiamo sull’argomento il post pubblicato da Michele Gargiulo, priore dell’Arciconfraternita Morte e Orazione di Piano di Sorrento: «”Le grida di disperazione di quella madre si sentirono fino a dentro la cappella del convento, Antonino cercando di calmare quella donna la segui alla Marina dove ordinò alla balena di liberare il Piccolo figliolo”. Tra meno di un mese ricorre la Festività di Sant’Antonino, Patrono della Città di Sorrento, che da sempre raccoglie le preghiere dell’intera Penisola Sorrentina. Per i tanti devoti del Santo la morte di una balena nel porto di Marina Piccola non è solo un triste fatto di cronaca, ma un segno fortissimo di una delle leggende più belle legate alla figura del Benedettino.

Leggo da più parti che la povera balenottera sarà portata a Napoli per poter recuperare lo scheletro per fini museali. Sarebbe bello poter custodire nella Basilica dedicata al Santo Antonino un piccolo frammento di osso dello scheletro a simboleggiare il legame della Penisola con Antonino e il suo mare. Sarebbe bello, altresì che il Sindaco della Città di Sorrento potesse farsi promotore di questa iniziativa».

(foto di Peppe 105)

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