Sorrento, il giallo della balena morta: “Non è quella avvistata ieri”

Sorrento, il giallo della balena morta: “Non è quella avvistata ieri”.

Sorrento, si tinge di giallo il caso della balenottera morta nelle acque del porto. Pare non sia la stessa avvistata ieri. E c’è già chi pensa si tratti di due esemplari. Uno, più grande, morto. L’altro, più piccolo, ferito e disorientato. Ma probabilmente ancora vivo.

In queste ore le acque sorrentine sono dragate dalla Capitaneria di porto e dai sommozzatori. Ieri è stato avvistato, infatti, un cetaceo ferito che nuotava disorientato tra le acque dei moli. Poco dopo il tentativo (da parte della stessa capitaneria) di aiutarlo a ritrovare il mare aperto, si è immerso in acque profonde.

Stamattina, i rilievi dei sub della Stazione zoologica Anton Dohrn e dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, hanno trovato l’animale morto. Il caso sembrerebbe chiaro: la balenottera arenata, si sarebbe lasciata andare. Ma, dalle prime analisi degli esperti, non sembrerebbe così.

In una nota diffusa dall’Area marina protetta di Punta Campanella, che ha seguito i caso fin dai primi minuti, il Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team), che rappresenta il coordinamento centrale riconosciuto a livello ministeriale nei casi di interventi su grossi cetacei, fa notare che “l’animale al momento sul fondo è un esemplare di circa 20 metri. Molto più grande rispetto a quello visto ieri sera. È possibile, quindi che si tratti di due esemplari completamente diversi”.

Anche le ferite sul rostro e lo stato di conservazione sembrerebbero confermare il primo esame. Nelle prossime ore proseguiranno le esplorazioni dei fondali con la capitaneria di porto. Lunedi o martedi il Cert interverrà sul posto per effettuare le indagini post-mortem.

La balenottera era stata avvistata ieri, giovedì 14, arenata nel porto di Sorrento. Il mammifero, ostacolato dai moli e dalle barriere, era disorientato nel cercare una via d’uscita. Tanto che nel provare a riprendere il mare aperto si era sfregato contro i punti d’attracco degli aliscafi, procurandosi diverse ferite e perdendo molto sangue.

Fonte La Repubblica

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