Sorrento, è il costone di Capodimonte tra le vere emergenze da dissesto idrogeologico (altro che Vallone dei Mulini!)

Un masso di grandi dimensioni, situato a circa 40 metri di altezza, è a rischio distacco. Ancora una volta la natura ci ricorda che  il territorio urge di manutenzione, affinché  si tuteli anche l’incolumità dei cittadini. L’ Amministrazione comunale, soprattutto in una zona ad alto rischio idrogeologico come la penisola, invece di interventi del tutto inutili, bisogna che investa con criterio sulla  sua messa in sicurezza. Al momento l’impegno di 850 mila euro sulla piattaforma I.Ter Campania,preso nel 2018 per il Vallone dei Mulini, indica che le intenzioni sono ben altre.

Sorrento – Ancora una volta, come in passato, si è costretti ad evidenziare l’ennesima scampata tragedia a via Capo. Un masso di grandi dimensioni, situato a circa 40 metri di altezza sul costone, tra l’Hotel Capodimonte ed il Rivolo Neffola, è a rischio distacco. Immediato anche stavolta l’intervento della Polizia Municipale che in attesa di un sopralluogo da parte dei tecnici preposti, ha decretato la chiusura totale di via Capo, sia al transito veicolare che al passaggio pedonale, deviando il traffico, diretto alla zona collinare (Nastro Verde) e verso Massalubrense, per i Colli di Fontanelle (Via Trasella , SS 163). Una delle priorità sarà senz’altro accertare la posizione e lo stato del masso pericolante, nonché la proprietà del costone. In modo tale che il Comune possa ordinare al proprietario la messa in sicurezza ad horas. Altrimenti sarà il Comune ad  agire d’Ufficio a danno dei proprietari.

Quella del costone di Capodimonte a via Capo è da sempre una situazione di grave dissesto idrogeologico. La scarsa manutenzione e la folta vegetazione costituiscono un perenne pericolo per tutta la zona. La quale è classificata ad alto rischio idrogeologico che aumenta in presenza di avversità meteorologiche. Infatti la continua pioggia alimenta le sorgenti sottostanti la roccia, mentre le radici della   vegetazione, cresciuta a dismisura lungo il costone,  incuneatosi nella roccia, possono provocare il distaccamento ed il successivo rotolamento a valle dei massi superficiali ,di origine calcare. Una forte criticità verificatosi più volte in passato  che ha creato allarme e forte preoccupazione nella cittadinanza. Ma ogni volta, scampato il pericolo, la messa in sicurezza del costone è finita nel dimenticatoio. Come ormai noto con le continue piogge invernali,  la grossa preoccupazione per un territorio morfologicamente fragile  come quello sorrentino, oltre agli allagamenti, il dissesto idrogeologico costituisce una vera priorità. Il costone di Capodimonte , con la sua imponenza e la totale assenza di messa in sicurezza, rappresenta senz’altro il simbolo dell’ incuria se non della totale incompetenza di coloro che  dovrebbero adoperarsi per la tutela del territorio di fronte a tale criticità. Nel caso particolare inconcepibile che nel corso degli anni , sia il Comune che Enti superiori preposti, non si siano interessati di quello che a tutti gli effetti rappresenta un pericolo costante per le migliaia di automobilisti e pedoni che quotidianamente transitano per via Capo. Una strada molto trafficata che è da ritenersi, in quel tratto, a continuo rischio. Sebbene spesso  si ignora cosa potrebbe capitare ad un passante oppure ad un’auto colpita soltanto da una pietra che viene giù da oltre 40 metri di altezza (figuriamoci se si è di fronte ad un masso di grosse dimensioni) tale situazione di forte pericolo non è stata mai presa in considerazione dalle passate amministrazioni comunali. Eppure vari sono stati gli allarmi registrati negli anni scorsi,come nel 2013 quando per ben due occasioni  furono registrati crolli dal costone. Il 22 gennaio un grosso masso si staccò dal costone roccioso  e fortunatamente rotolò  nell’aiuola a sinistra del Rivolo Neffola; nella serata del 10 ottobre dello stesso anno, a causa di un nubifragio violentissimo, numerose pietre , fango e cespugli, precipitarono dal costone lungo via Capo all’altezza della Madonnina. Soltanto proprio a causa della forte  pioggia si evitò per l’ennesima volta la tragedia, in quanto poche erano le auto che transitavano lungo la strada in quegli istanti. Anche in quelle occasioni cittadini e associazioni, nonché Positanonews sollecitarono interventi per una imminente bonifica e messa in sicurezza dell’intero costone. Come spesso accade, quando si parla di tutela e salvaguardia del territorio in penisola sorrentina anche tale incitamento cadde nel vuoto. Anzi, in merito al consolidamento dei costoni e la messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico, l’Amministrazione comunale guidata dall’ex Sindaco Giuseppe Cuomo, ignorando forti criticità rappresentate proprio dal costone di Capodimonte e  dimenticando totalmente altre situazioni di grave rischio idrogeologico, nel marzo del 2018, si prodigò per inserire in I.Ter Campania (la piattaforma realizzata dalla Regione Campania per la mappatura ed il monitoraggio del fabbisogno progettuale campano, relativo alla realizzazione di opere infrastrutturali), non la messa in sicurezza del costone di Capodimonte, di via Li schisani oppure di altre importanti criticità che mettono a rischio  l’incolumità dei cittadini a causa del dissesto idrogeologico, ma bensì   si impegnò con determinazione circa la messa in sicurezza ed il ripristino del percorso pedonale di accesso al Vallone dei Mulini per un ammontare di 850mila euro. Chiaramente anche il Vallone in questione necessita di messa in sicurezza, in quanto vari sono stati gli smottamenti anche negli ultimi anni. Ma poiché, all’interno del famoso sito non vi è fruizione pubblica risulta evidente che le priorità debbano essere altre,come ancora una volta ha evidenziato nella giornata odierna il costone di Capodimonte. Purtroppo ai nostri amministratori sembra che non interessi molto adoperarsi per la messa in sicurezza e la manutenzione di un territorio ad alto rischio idrogeologico come  la penisola sorrentina, piuttosto stranamente sembra che tuttora interessi maggiormente esporsi per mettere in sicurezza e ripristinare un percorso di cui eventualmente usufruirà soltanto una struttura privata. – 12 gennaio 2021 – salvatorecaccaviello

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