Salerno: madre e figlia vittime di stalking per 4 anni. Arriva la condanna

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Salerno. Madre e figlia perseguitate da uno stalker: un incubo durato 4 anni.

Dopo 4 anni di indagini e due condanne per violenza su minore, stalking e adescamento si è concluso l’incubo di due donne, P.I e di sua figlia D.B., 18 anni appena compiuti. Al termine dell’ultimo processo l’uomo è stato condannato a 2 anni di reclusione per stalking e per adescamento di minore. Verdetto arriva dopo una precedente condanna dell’imputato a 4 anni e 8 mesi per violenza sessuale su minore.

Una storia di violenza. Tutto comincia nel 2011 quando la donna avvia la sua relazione col nuovo compagno. E decide di trasferirsi a casa dell’uomo che vive con la madre. L’inferno per P.I. incomincia quando scopre che la persone con cui pensava di condividere un sentimento d’amore, in realtà abusava della sua giovanissima figlia. È il 2016: in preda alla disperazione la donna decide di lasciare la casa e di denunciare l’accaduto.

La denuncia ai carabinieri. Va a raccontare tutto ai carabinieri della Stazione di Mercatello dove ad ascoltare il suo racconto c’è l’allora luogotenente (ora tenente) Giacomo Locascio . Le indagini possono partire ma la donna non deve far capire cosa sta accadendo al compagno che ha abusato di sua figlia. «Il supporto dei carabinieri – spiega l’avvocato Giuseppina Caliendo che durante tutte le fasi del processo ha rappresentato la minore (la signora era difesa dall’avvocato Ivan Nigro ) – è stato fondamentale perché è stato grazie alla professionalità e all’umanità con cui sono state condotte le indagini che si è potuti arrivare ad accertare la verità dei fatti». E, infatti, all’oscuro del fatto che i carabinieri fossero sulle sue tracce, l’uomo non interrompe le sue violenze nemmeno quando la donna e la ragazzina erano andate via di casa. Continue telefonate, appostamenti sul luogo di lavoro della donna che, all’epoca, era impiegata in un bar del centro. Ma soprattutto, si ripetono continui e insistenti i messaggi alla ragazza cercando di far leva sulla sua innocenza e ingenuità (oltre che pedinarla mentre andava a scuola in autobus) sono stati gli ulteriori elementi che hanno aggravato la condanna dell’uomo.

Le minacce e lo stalking. Addirittura il 12 febbraio del 2017 insegue la donna e la ragazza mentre sono in macchina, le blocca e inizia a minacciarle. «Al telefono – racconta l’avvocato Caliendo – c’era anche il luogotenente Locascio che riuscì a guidare la signora a distanza fino a portarla fin dentro la Stazione dei carabinieri». E la donna non riesce a liberarsi della presenza dell’uomo nemmeno quando decide di trascorrere un po’ di tempo a Roma da uno dei suoi figli. L’arresto avviene pochi giorni dopo e la condanna per violenza sessuale: 4 anni e 8 mesi di reclusione, col trasferimento nel carcere di Vallo della Lucania. L’ultimo atto dell’iter giudiziario, però si è concluso lo scorso 14 gennaio quando l’uomo è stato condannato a 2 anni di reclusione per stalking e per adescamento di minore. «Questa ultima condanna, in qualche modo – spiega l’avvocato Caliendo – mette la parola fine a una vicenda dolorosa, innanzitutto per la minore. Ed è giusto – sottolinea – che si rifletta su vicende come questa e anche su come, la sinergia tra gli avvocati, le forze dell’ordine e i magistrati sia determinante».

Fonte: La Città di Salerno

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