Salerno: al “Da Procida” dipendenti falsi positivi

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Salerno. Lavoratori “falsi positivi” al Covid Hospital “da Procida”: otto dipendenti del presidio sanitario di via Calenda sono risultati infetti a un primo controllo e negativi al secondo. Scongiurato – al momento – il pericolo di un focolaio, resta il giallo su come sia stato generato l’errore. Le ipotesi prese al vaglio sono più di una ma quella più accreditata attribuisce la causa a una possibile alterazione dei parametri di analisi del sistema di rilevazione del macchinario che elabora i test. Gli accertamenti finali – si legge sulla Città di Salerno di oggi – hanno fatto comunque emergere una positività fra gli operatori sanitari del “da Procida”: l’attenzione, dunque, resta alta e sarà monitorata con attenzione affinché la situazione non sfugga di mano.

Ma tanto è bastato per scatenare il caos e far susseguire una ridda di voci su una possibile interruzione delle attività ospedaliere nel plesso del quartiere Carmine. L’allarme dei lavoratori positivi al Covid è partito dal reparto di Malattie infettive, ma la stessa dirigenza dell’Unità operativa ha subito pensato di rifare con urgenza un secondo controllo e i tamponi, infatti, sono risultati negativi. Solo dai consueti screening tra i lavoratori di tutto l’ex sanatorio è poi risultato un positivo, in forza a una delle due aree della Pneumologia. Era stata anche avanzata l’ipotesi di un possibile errore di attribuzione dei risultati, ma poi l’ipotesi di eventuali etichette applicate male sui risultati dei tamponi attribuiti quindi a persone sbagliate è stata scartata dopo alcune verifiche. Ci sono stati momenti di forte preoccupazione e chiaramente prima di conoscere l’esito dei secondi tamponi somministrati agli otto lavoratori risultati positivi, è stata disposta una scrupolosa sorveglianza clinica e procedure di precauzione prima di conoscere i risultati degli screening. Non è da escludere, adesso, che per fugare qualsiasi dubbio vengano disposti ulteriori controlli.

Ma il problema dei falsi lavoratori positivi non è stato l’unico affrontato nelle ultime ore nella struttura sanitaria di via Calenda. Sul presidio sanitario, infatti, si è abbattuto lo spettro della possibile chiusura di uno dei reparti, ipotesi che al momento è quasi del tutto scongiurata. Il problema questa volta è partito dalle decisioni assunte negli uffici regionali. Negli scorsi giorni il Dipartimento per la Tutela della Sanità della Regione Campania, guidato da Antonio Postiglione, ha inviato a tutti i reparti Covid attivati sul territorio una circolare in cui veniva chiesto ai capi dei Dipartimenti di rispettare diversi parametri e tra questi, in particolare, c’era uno standard da rispettare rispetto al numero minimo di personale in servizio presso ogni singola unità operativa.

Di qui era scattato il semaforo rosso per l’ex sanatorio salernitano, in seguito a una ricognizione effettuata presso il reparto di Malattie infettive dove era emerso che la dotazione organica di cui disponeva l’Unità operativa non riusciva a soddisfare i requisiti regionali. Dunque bisognava passare all’azione. Ma c’era una possibilità subito presa in considerazione dall’Azienda ospedaliera universitaria: quella di adeguarsi ai parametri reclutando personale. Dunque l’ipotesi limite, che al momento sembra essere scongiurata, è quella della chiusura del reparto e dell’accorpamento dei posti letto di Malattie infettive nelle altre unità attivate nell’ex sanatorio. Sembra che l’Azienda “Ruggi” si sia già messa alla ricerca di ulteriore personale per rinforzare l’organico del reparto e soddisfare le richieste della Regione. La circolare, dunque, ha avviato una discussione sulla questione fra i dirigenti dell’ospedale che faranno di tutto per allontanare il pericolo dello stop delle attività del reparto.

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