Riapre il Cartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli

Napoli – Mercoledì 27 gennaio riapre il Cartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, così come previsto dal Mibact che per questo inizio d’anno ha scelto di rendere visitabili i musei ed i parchi archeologici nei giorni feriali. Il museo dellaArchivio Storico del Banco di Napoli sarà quindi aperto ai visitatori con ingresso gratuito per 15 giorni, dopo la riapertura, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18. Ancora un passo in avanti alla ricerca di una normalità perduta a causa della pandemia. Il comparto artistico culturale è quello che maggiormente ha e sta pagando dazio al distanziamento sociale e alle altre restrizioni anti covid, ma senza la Cultura non c’è futuro, stesso discorso dicasi per la scuola ormai raramente in presenza. Il Cartastorie, Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, nasce per valorizzare l’enorme patrimonio di storie e di personaggi custodito nelle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani. Parliamo di ottanta chilometri di scaffalature che contengono diciassette milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali che ricostruiscono un affresco vivo di Napoli e di tutto il Mezzogiorno, dal 1573 sino ai giorni nostri. Un tesoro di memorie lungo 450 anni.

Generico gennaio 2021
Il Cartastorie, utilizzando ogni canale di divulgazione, dalla multimedialità alla scrittura creativa, restituisce alla città e al mondo intero le voci e le vicende immortalate sulle innumerevoli pagine dei tomi dell’Archivio Storico del Banco di Napoli del popolo napoletano. Da non perdere il percorso multimediale permanente, inaugurato nel 2016, è l’autentico cuore del Museo dell’Archivio Storico. Il progetto realizzato per la Fondazione da Stefano Gargiulo Kaos Produzioni si sviluppa al primo piano dell’Archivio. Un’esperienza sensoriale, fatta di immagini e suoni, che svela le presenze e le voci conservate nell’Archivio. Un labirinto di stanze che ricalca il labirinto della memoria individuale e collettiva.
a cura di Luigi De Rosa

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