Piano di Sorrento. Sulla Scuola Carlo Amalfi 15 anni persi, si prova a far qualcosa ma si metti in rete il progetto

Piano di Sorrento ( Napoli)  .  L’amministrazione di Vincenzo Iaccarino sta provando a trovare una soluzione per la Scuola Carlo Amalfi o è l’ennesimo tentativo andato a vuoto? Non entriamo in polemica contro l’amministrazione per il semplice motivo che si trova un cerino in mano, quello di una strada “tracciata” quella della demolizione.

Eppure in un convegno, organizzato da Positanonews oltre dieci anni fa , la prospettiva di evitare la demolizione e quindi riutilizzare la struttura è stata fatta , ma da li, per scelta politica, non è stato dato incarico a nessuno di poter vagliare la possibile ristrutturazione. Questo lo disse  anche l’ingegner Cannavale quando ci ha riferito che agli atti  si trovava un progetto di demolizione e ricostruzione e basta, nessuno ha prospettato una cosa diversa. Non ci hanno neanche provato.

A volte tutto dipende dalle domande che si fa ai tecnici. Chiedere se una scuola non è a rischio è un conto , e , come si sa, a non essere a rischio sono davvero pochissime scuole in Campania e in Italia, chiedere a un tecnico, espressamente, è possibile una ristrutturazione? E’ una cosa diversa e non è mai stata fatta. Era l’epoca dei project financing, si costruiva per il pubblico e il privato faceva i suoi interessi, andava a volte bene a volte male per la collettività. Espropri di aree verdi per parcheggi, come accusava il WWF, questo in buona sostanza.

Da una parte l’atto positivo di recuperare fondi dalla Città Metropolitana, dall’altra le domande su cosa si farà. L’intervento sulla palestra e l’auditorium scollegato alle aule? La palestra, fra l’altro, non era oggetto delle famose perizie, poteva anche funzionare da subito, questo non si è capito bene, poi non dovrebbe essere pertinenziale? E l’auditorium scollegato dalle aule,  c’è anche un progetto a pochi metri con la biblioteca comunale, ma gli spazi in più sono benvenuti se vengono utilizzati e non abbandonati, e non messi a frutto, come è successo in tutti questi anni.

Rimane l’amarezza di un bene pubblico abbandonato da 15 anni, non messo a frutto, le proposte c’erano, fra queste anche la vendita oltre alla ristrutturazione, ora le casse del comune avrebbero più soldi e meno tasse per i cittadini, invece ogni anno che è passato oltre ad avere un mancato ricavo si è avuto anche un maggior danno, e non solo per gli alunni che si devono spostare, con più spese per i cittadini e la collettività, ma anche per l’incuria in cui versa l’immobile che comporta giocoforza un degrado, dando per scontato la demolizione nessuno ha avuto il coraggio o la capacità di trovare nuove soluzioni e in questo vi è la responsabilità di tutti nessuno escluso, vecchia amministrazione e opposizioni comprese, che dovrebbero essere “alternativa” a percorsi già tracciati e decisi.

Una volta si parlava di “democrazia partecipata” di “progettazione condivisa”, i cittadini che ne pensano? Da quel che sentiamo noi pochi hanno a piacere della demolizione o di lavori di cui non si sa molto. Dovrebbero essere resi noti, gli interventi vanno condivisi con la popolazione, che può apprezzare o meno. Si metton in rete i progetti, si fanno rendering, conferenze anche in streaming da mettere in diretta e condividere. Positanonews è a disposizione per questi interventi.

Non siamo contrari a prescindere. ANZI bisogna dar atto che si sta provando a far qualcosa di concreto, non mega progetti, ma interventi singoli. Di certo la palestra così abbandonata e uno spazio da utilizzare come auditorium è un qualcosa da apprezzare, speriamo che non si rimanga un cantiere, ma questo dipende da molti fattori.

Allora partiamo da questi due interventi , noi rimaniamo del parere che sono stati persi 15 anni , che si poteva tentare di ristrutturare, non diciamo che si doveva ristrutturare, ma almeno porsi la domanda e una prospettiva che non è stata nemmeno vagliata aprioristicamente, nonostante vi fossero dei pareri tecnici diversi,  ma ricominciamo a ragionare in termini costruttivi. Valutare insieme progetti alternativi , la politica è l’arte del possibile, è una “visione” diversa del futuro rispetto a quello che sembra tracciato e definitivo, non si facciano polemiche sterili, ma mettiamo in rete il progetto , anche visivamente, per capire cosa si farà, come , in che tempi.

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