Operazione anti-usura in Penisola: libri mastri con scadenze e cifre incastrano gli usurai

Torniamo sulla maxi operazione anti usura in Penisola sorrentina. Cruciali, per l’inchiesta, pizzini, libri mastri e comunicazioni scritte recuperate dagli inquirenti. Si tratta di appunti nei quali erano riportati gli importi dei prestiti e i nomi delle vittime. È stata questa la prova schiacciante nei confronti di Michele Ferraro e il suo gruppo di usurai. Incubo che però è terminato l’altra mattina quando i carabinieri della Compagna di Sorrento hanno notificato ben sei ordinanze di custodia cautelare a carico di Michele Ferraro, la moglie Marianna Annunziata, Angelo Marchitano (l’unico stabiese), Giuseppe Di Martino (storico fiancheggiatore del clan dei Lattari), la compagna Alessia Savarese (che essendo incinta finisce ai domiciliari), Mario Ferraro (fratello di Michele, con obbligo di firma).

Le cifre prestate erano diverse ma raggiungevano anche i 20mila euro. Il gruppo usuraio imponeva il 10% di interessi mensili ai danni delle vittime che spesso non riuscivano a sottostare alle richieste subendo minacce di qualsiasi tipo. L’attività d’indagine ha permesso di ricostruire nel dettaglio dieci casi di riscossione, alcuni dei quali comandati da Michele Ferraro dal carcere nel quale è rinchiuso. In diversi colloqui con la moglie e il fratello ha più volte fatto riferimento alle cifre da riscuotere sfruttando soprattutto Di Martino che era temuto nell’area di Vico Equense a causa dei suoi rapporti con il clan di Iuvani, a Gragnano. Da qui la ricostruzione di tutto il gruppo criminale e gli affari loschi condotti dai sei. Una figura di spicco sarebbe quella di Angelo Marchitano, stabiese titolare di una sala giochi. Secondo l’accusa, sarebbe stato lui a garantire la liquidità necessaria per prestare il denaro alle vittime.

Commenti

Translate »