Napoli. Ospedale del Mare, via i sigilli al cantiere: «Lavori in 10 giorni»

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Napoli. Ospedale del Mare, via i sigilli al cantiere: «Lavori in 10 giorni». Lavori no stop all’ospedale del Mare per ripristinare l’acqua calda e il riscaldamento che mancano in tutti i reparti e nel pronto soccorso. Da ieri mattina, nel presidio di Ponticelli è stato attivato il cantiere che consentirà l’installazione di nuove caldaie per arginare l’emergenza freddo e consentire il funzionamento a pieno regime dell’assistenza ospedaliera. Dopo l’apertura dell’enorme voragine nel parcheggio visitatori del presidio, lo scorso 8 gennaio, con la conseguente compromissione delle tubature e degli impianti di riscaldamento, ieri è arrivata la notifica della Procura di Napoli per il dissequestro temporaneo dell’area. Ora l’obiettivo del team di esperti, reclutati dall’Asl partenopea, è solo uno: lavorare in tempi record e chiudere il cantiere il prima possibile.
IL CANTIERE Il cedimento del terrapieno nell’area del parcheggio visitatori ha immediatamente comportato il sequestro e l’avvio dell’indagine per disastro colposo che sta procedendo spedita tra gli accertamenti dei magistrati della sezione Lavoro e colpe professionali e i carabinieri della compagnia di Poggioreale e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli. Ieri mattina, dopo la presentazione della documentazione fornita dall’Asl napoletana ai pm, per chiarire alcuni punti dell’indagine, sono stati rimossi i sigilli con un provvedimento di dissequestro temporaneo. La Procura napoletana ha sospeso la misura cautelare per dieci giorni entro i quali dovranno essere ripristinati i servizi fuori uso: allo scadere del tempo concesso l’area verrà nuovamente sottoposta al sequestro. Per questi motivi, già da ieri mattina, a conclusione di una riunione operativa dell’Asl, è partito il nuovo cantiere per l’installazione di un impianto ben distinto da quello compromesso nel crollo del terrapieno. Si tratta di un’area che dista circa 50 metri dalla voragine, anch’essa posta sotto sequestro e attualmente utilizzata per installare nuovi macchinari e aggirare le tubature che collegano le vecchie caldaie all’ospedale. Se, infatti, venissero attivati gli impianti già esistenti, le condutture che si trovano proprio nel punto crollato non riuscirebbero a trasportare l’acqua che finirebbe nel fosso.
L’OSPEDALE Coperte, stufe e termoventilatori di cui è stato rifornito in questi giorni l’ospedale del Mare, rimangono, al momento, gli unici rimedi contro il freddo nei reparti e nelle corsie ospedaliere. Di certo l’emergenza causata dalla sospensione del riscaldamento e della fornitura d’acqua calda, ha reso necessaria l’adozione di provvedimenti da parte della direzione ospedaliera e dei vertici Asl per limitare e gestire i ricoveri. Dal giorno del crollo e per l’intera durata del cantiere, infatti, è stata prevista la dimissione o comunque il trasferimento degli ammalati che, in condizioni di sicurezza, possono rientrare al proprio domicilio oppure essere trasferiti presso altre strutture. Solamente i casi non procrastinabili e giudicati a rischio di vita, sono ovviamente presi in carico dal presidio dove sono stati rimandati tutti gli interventi programmati a quando verranno ripristinate le condizioni ottimali della struttura, condizione che vale anche per assorbire nuovamente gli ammalati trasferiti al proprio domicilio o in altri ospedali. «Abbiamo un cronoprogramma di sette giorni consecutivi per concludere i lavori – annuncia Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Napoli 1 Centro – stiamo lavorando per raggiungere presto l’obiettivo e ho chiesto all’ufficio tecnico di ridurre il più possibile i tempi del cantiere».

Fonte Il Mattino

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