Napoli, la lettera de Cardinale Crescenzio Sepe ai lavoratori della Whirlpool: “Non farò mai mancare la mia voce”

Napoli. È stato reso noto il messaggio inviato dal Cardinale Crescenzio Sepe ai lavorato della Whirlpool: «Cari Amici Lavoratori di Whirlpool Napoli, ho ricevuto il Vostro invito alla Serata da Voi organizzata nel corso della quale presenterete il Calendario 2021, che non vuole essere un semplice e scontato scorrere dei giorni ma una testimonianza e un ricordo, per riaffermare il valore e la dignità del lavoro in uno alla dignità e alla centralità della persona umana a fronte di chi, ancora una volta, tenta di imporre la logica della convenienza e del profitto, passando sulla pelle dei lavoratori, sulla Vostra pelle di uomini e donne che avete fatto grande uno stabilimento e un’Azienda che, resa forte e apprezzata grazie  alla Vostra bravura e al Vostro impegno, ha deciso di lasciare Napoli e abbandonarVi al Vostro destino.

Ebbene, cari Amici Lavoratori, sappiate che non farò mancare mai la mia voce, come ho fatto in precedenza, per condividere ansie e speranze, sofferenze e lotte, diritti e aspettative che appartengono legittimamente a Voi. Sì, si vuole passare sulla Vostra pelle. Si sappia che la pelle dei Lavoratori Whirlpool di Napoli è anche la mia pelle, la pelle di un Vescovo che conosce la Vostra realtà produttiva, conosce le Vostre capacità professionali, conosce la Vostra voglia di lavorare con l’orgoglio di offrire al mercato un prodotto di eccellenza che solo la brama cieca di un imprenditore pretende di oscurare.

Io non so se ormai tutto è compiuto in danno Vostro e delle Vostre famiglie. Continuo a credere che tutto è possibile, perché credo che le Istituzioni, a tutti i livelli, si batteranno al massimo per non lasciare senza lavoro e senza reddito migliaia di persone che ruotano intorno a Whirlpool Napoli. E proprio alle Istituzioni mi permetto rivolgere, anche a nome Vostro, un accorato appello perché difendano i diritti dei lavoratori e difendano il nostro territorio da ogni forma di speculazione e sfruttamento.

A Voi Lavoratori dico, con profondo rispetto, aprite il cuore a Cristo per restare aperti alla speranza che un sussulto di responsabilità possa ancora esserci e non si faccia prevalere il virus del profitto sul diritto al lavoro. Non potrò essere fisicamente con Voi ma lo sono idealmente e con le preghiere. Vi porto nel mio cuore e sarò ben lieto di consultare ogni giorno il Vostro Calendario che spero di avere per “restare” con Voi e condividere la finalità di questa Serata di Solidarietà».

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