Napoli. Donna ferita a Capodanno, l’operazione svela la verità: «Colpita da un proiettile»

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Napoli. Donna ferita a Capodanno, l’operazione svela la verità: «Colpita da un proiettile».

Un proiettile calibro 9 incastrato nelle cavità nasali al centro della testa, per poco non ha rischiato la vista. È così che è stata colpita Teresa Aruta, ferita gravemente la notte di Capodanno da qualcuno che invece di far esplodere fuochi e petardi, ha sparato con una pistola. Durante il ricovero ospedaliero della 52enne, tramortita mentre si trovava nei pressi del cancello di ingresso della propria abitazione a Mugnano, i sanitari del Cardarelli avevano immaginato che l’oggetto metallico fosse un proiettile ma solo ora, questa ipotesi è stata confermata. L’equipe dell’Unità operativa complessa di Chirurgia maxillo facciale, dove la donna è stata trasferita dal 2 gennaio dopo la degenza al Trauma Center, ha estratto l’oggetto metallico a conclusione di un’operazione di oltre tre ore, terminata nella tarda mattinata di ieri.
L’OPERAZIONE «Abbiamo scelto di operare subito la paziente, perché la pallottola era fluttuante» spiega Maurizio Gargiulo, direttore facente funzione dell’Unità operativa complessa di Chirurgia maxillo facciale del Cardarelli che sottolinea «il rischio di movimento che spesso si verifica quando si tratta di corpi metallici nelle cavità del volto». Per questo motivo, Teresa è entrata in sala operatoria alle 11.45 di ieri mattina ed è tornata nella propria stanza degenti dopo circa tre ore e mezza durante le quali è stato estratto il colpo ed è stata ricostruita una porzione del pavimento nasale. La prima fase dell’operazione è stata condotta in via endoscopica nel tentativo di recuperare il proiettile dal naso ma la profondità del corpo metallico, e i suoi spostamenti, hanno reso necessario convertire l’intervento aprendo il palato. «È stato fondamentale il ricorso alla strumentazione di diagnostica per immagini in endoscopia che ci ha consentito di eseguire radiografie in corso d’opera – aggiunge Gargiulo – senza queste attrezzature all’avanguardia non sarebbe stato possibile avere una visione chiara della posizione del proiettile». L’operazione riuscita alla perfezione è stata eseguita dall’equipe guidata da Gargiulo e composta da Gaetano Esposito, Annamaria Carotenuto, Maurizio Mattarocci e dall’anestesista Marianna Esposito. «È stato un intervento abbastanza complesso – conclude Gargiulo – per la paziente servirà almeno una settimana di convalescenza prima di poter essere dimessa con il monitoraggio del possibile rischio di infezioni come di solito può accadere per le ferite d’arma da fuoco».
IL PROIETTILE Il lavoro oltre modo complesso realizzato dai chirurghi consentirà alla donna di riprendere la propria funzionalità respiratoria e di tornare finalmente alla normalità ma, allo stesso tempo, ha fornito elementi utili all’autorità giudiziaria per la ricostruzione di ciò che è accaduto la notte dell’ultimo dell’anno. Ora la traiettoria del colpo è chiara. La pallottola è entrata forando la pelle tra l’attaccatura del naso e l’occhio, successivamente è scesa bucando il setto nasale fino alla sua base e urtando la parte superiore del palato, dove si è bloccata. Poco prima dello sparo, Teresa si era affacciata sul cortile della propria abitazione, al piano terra di una stradina privata, per sistemare i sacchi dei rifiuti. La donna che insieme al marito vive a Roma, aveva deciso di trascorrere le festività natalizie nella casa materna, facendo ritorno nel quartiere dove è nata e cresciuta, a Mugnano. Era all’incirca l’una di notte quando la 52enne ha sentito un violento colpo d’aria vicino al volto mentre era ancora piegata verso il manto stradale e, subito dopo, si è ritrovata completamente ricoperta di sangue. Teresa che non ha mai perso conoscenza nonostante il dolore lancinante alla testa, è stata trasportata prima all’ospedale di Giugliano e, la stessa notte del ferimento, al Cardarelli dove le prime radiografie hanno subito fatto ipotizzare la presenza del proiettile praticamente integro. Il colpo estratto, un calibro nove, è stato sequestrato dai Carabinieri.

Fonte Il Mattino

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