Medicina Robotica, a Sarno nasce il polo d’eccellenza

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Medicina Robotica, a Sarno nasce il polo d’eccellenza. Endoscopia da record a Sarno e si dialoga con la robotica. All’ospedale si sperimenta l’intelligenza artificiale, e il Martiri del Villa Malta ha una visione sempre più ambiziosa nella diagnostica e nella chirurgia, entrando di diritto tra i primi nosocomi della Campania a dotarsi di dispositivi robotici. Un passo importante lo compie la gastroenterologia ed endoscopia che ha segnato numeri record: oltre 1000 prestazioni nell’ultimo periodo, nonostante l’emergenza covid19. E si tracciano così già le linee di prospettive future che vedono il nosocomio di via Sarno Striano quale polo di eccellenza. «I numeri e le prestazioni fanno di Sarno orgogliosamente un punto di riferimento dell’agro sarnese nocerino e dei paesi del vesuviano. Un bacino di utenza importante, una richiesta diagnostica, e non solo, alla quale l’ospedale risponde con l’innovazione e le professionalità in campo». Così il direttore sanitario, Rocco Calabrese. «Stiamo implementando interventi con il Ruggi per la cardiochirurgia, la riabilitazione cardiologica; stiamo avviando percorsi di chirurgia robotica. Per l’endoscopia col dottor Di Fenza, esperto non solo in procedure diagnostiche ed endoscopiche, ma anche in Ercp, procedura di chirurgia endoscopica complessa e operativa, abbiamo intrapreso una ulteriore strada innovativa anche con la nuova sperimentazione dell’intelligenza artificiale con l’individuazione di lesioni allo stadio iniziale».
GLI OBIETTIVI Diagnosi precoce, prevenzione, interventi e una richiesta che cresce sul piano dell’utenza. A spiegarlo è proprio Sergio Di Fenza (nella foto), responsabile dallo scorso giugno del servizio di Endoscopia Digestiva. «In reparto stiamo sperimentando l’intelligenza artificiale, un cambiamento nella pratica quotidiana dell’endoscopia digestiva. Rispetto all’occhio umano ha la capacità superiore di elaborare rapidamente le immagini, identificare e classificare anche la più piccola alterazione consentendo di asportare lesioni con millimetrica accuratezza. Il nostro lavoro quotidiano, fatto con l’endoscopio, dipende ancora dalla mano e dall’occhio dell’operatore, nel tempo l’evoluzione della tecnica e dello strumentario hanno reso trattabili in maniera mini-invasiva, con la resezione, lesioni benigne e maligne; la cauterizzazione di focolai emorragici in caso di varici esofagee e l’elettrocoagulazione di zone ulcerate. Oggi, affiancare l’intelligenza artificiale significa perfezionare la capacità diagnostica e di prevenzione. All’ospedale di Sarno siamo stati chiamati ad effettuare numerosi esami, pazienti per lo più affetti da patologie neoplastiche. Il servizio endoscopico ha effettuato, in questo delicato periodo, più di mille prestazioni. Considero quello di Sarno un presidio cruciale data la collocazione geografica e il vasto bacino di utenza e nel suo futuro vedo la tecnologia in primis, per poter portare in una realtà dove l’incidenza di neoplasie è alta, un’arma efficace di prevenzione».

Fonte Il Mattino

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