Maiori. Gerardo Russmando “Dall’andrà tutto bene al vaccino day, ma io non faccio parte del coro”

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Maiori, Costiera amalfitana ( Salerno ) . Gentile Direttore, il 2020 è alle spalle.
A marzo c’erano gli striscioni “Andrà tutto bene”, a novembre, e fino a Natale, dalle nostre parti leggevamo dappertutto “Buone notizie”, e pochi giorni fa il nostro affettuoso Presidente del Consiglio ci ha fatto sapere che “ … l’Italia si risveglia. È il VaccineDay”.
Io, per la verità, non ho mai fatto parte del coro.
Sono consapevole, invece, che questa è una guerra che ha fiaccato le deboli resistenze di un corpo, e non è per nulla solo l’Italia ma l’intero Occidente cristiano, già vecchio e decadente.
Altrove non è assolutamente così.
In tanti Paesi orientali e non solo, con la tecnologia adeguata, questa non è una guerra, ma davvero poco più di un’influenza.
Ovviamente, la costiera amalfitana non è sulla luna.
Siamo partiti a metà ottobre ma la buona tempestività di risposta, con i tamponi, tra fine ottobre ed inizio novembre, ha consentito di avere, almeno fino ad oggi, risultati, per fortuna, non drammatici.
Tanto per iniziare, se paragoniamo al resto della Provincia di Salerno i morti dell’intera costiera, in valore assoluto sulla popolazione ed anche rispetto al totale dei contagiati, non si può non concludere che qualcosa di buono è stato sicuramente fatto.
Il problema, però, è che il modo di ragionare rimane confinato nella logica di “aspettiamo che arrivi l’incendio e poi vediamo cosa fare” e magari poi si adotta semplicemente, come è accaduto pochi giorni fa a Furore e ieri a Paiano, la ridicola decisione di chiudere Chiese e cimiteri.
Io sostengo che bisogna agire sul piano della prevenzione, cioè come dice il prof. Crisanti “questa è una guerra che si vince sui territori e non negli ospedali”.
Perciò, tanto per iniziare, mi chiedo perché, come ha già scritto sulla sua Pagina Facebook il mio amico Stefano Della Pietra il 16 dicembre, pur avendo a disposizione del personale militare al porto di Maiori per fare i tamponi, non è stata pianificata e pubblicizzata un’attività di monitoraggio sulla popolazione con un tot di tamponi giornalieri.
Sono queste le domande che mi pongo mentre ancora penso allo squallore dell’invito pubblico alla caccia all’untore anche in maniera anonima, ma poi, inevitabilmente, arrivo alla conclusione che pure la costiera amalfitana, ahimè, è in Italia.
Ed il virus cinese quest’anno ne ha portati via 74.159.
Tra di loro sicuramente c’erano alcuni che il 18 aprile 1948 andarono al voto per la prima volta e scelsero la Dc di Alcide De Gasperi.
Oggi servirebbe una nuova Dc ed un nuovo Alcide De Gasperi.
Ed anche un nuovo Francesco Cossiga.
Il 9 maggio 1978, quando fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro, si dimise da Ministro degli interni. E non aveva alcuna responsabilità.
Non ci sono, ma perché, ahimè, anche noi italiani oggi non siamo come loro.
Come diceva il grande Cardinale Giacomo Biffi, “Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti e ci angosciamo per lo scricchiolio che sentiamo sotto di noi”.
Buon Anno.

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