La Strega sogna Pippo prova a battere Gasperini -Oggi ore 15:00 al Vigorito

Nessuno ha ancora dato del dentista a Inzaghi e al Benevento,come fece Guardiola con Gasperini e l’Atalanta, ma Pippo l’etichetta per la sua squadra la scelse da solo,prima che tutto iniziasse e prendesse questa piega.Rompiscatole fa più effetto di sorpresa e comunque la sostanza è quella: due anni fa sembrava rassegnata,oggi la Strega qualche sfizio se lo sta togliendo. Non ancora contro una big, come oggi si può considerare l’Atalanta,visto che ha perso contro Inter,Roma, Napoli e Milan. E però ha pareggiato contro Juve e Lazio,ma soprattutto ha ormai dimostrato un’identità che l’ultimo scivolone (contro i rossoneri) non sembra aver sfregiato. E sembra difficile possa farlo la pressione di essere considerata la squadra rivelazione del campionato. L’Atalanta del Sud, ha detto qualcuno,e a Inzaghi il parallelo non fa venire l’orticaria: «Potrà diventarlo, ma ci vuole tempo: loro questa realtà l’hanno costruita negli anni. Però qui c’è Vigorito, un presidente che ricorda Percassi». Lui, Pippo, Zingonia la conosce bene: ci è diventato capocannoniere a 23 anni, c’è tornato in aggiornamento professionale, «e in lui – ha detto Gasperini -vidi una passione incredibile:ha il calcio nella testa».I due “equilibristi”Ma si diceva di questa corsa a non fermarsi, sia per il Benevento che per l’Atalanta: due squadre, anzi due allenatori,che hanno dimostrato di saperlo fare, invece, quando hanno capito di dover rinunciare a qualcosa in nome di un maggiore equilibrio. Indispensabile in un campionato così,dove si gioca ll’impazzata: ad un ritmo che però sembra non on offrire,finora. Nelle ultime sei giornate, l’Atalanta è stata l’unica squadra a non perdere mai e a botte di gol ritrovati (ha già il secondo attacco del torneo, dietro l’Inter) ha fatto 14 punti: uno in meno solo di Inter e Roma, chesi sfidano nella prossima giornata. Una delle due, o tutte due,dovranno frenare: se dopo tre pareggi consecutivi in trasfertanon dovesse farlo neanche oggi,la Dea diventerebbe la squadra più lanciata dell’ultimo mese. I tour de force Il dato freddamente statistico dice che sono le sei partite in cui Gomez non è stato più titolare;il dato oggettivo,più realistico, è un altro: la chiave, come ha spiegato Gasperini più volte, è stata «poter mettere la testa solo al campionato».E infatti la striscia è iniziata proprio dopo Amsterdam e il temporaneo stop alla Champions: ora si continua a giocare ogni tre giorni,ma la pressione “europea” è diversa, se non altro a livello mentale. Anche se Gasperini ammette che qualcosa vorrebbe.Non rinforzi, e anzi fa capire che
verso fine mese, passata la buriana di partite consecutive e verificato il recupero  diPasalic e Caldara, spingerà anche per il
prestito di Sutalo, «che ha bisogno di giocare con continuità».Semmai vorrebbe avere «ogni tanto 4-5 giorni fra una partita e
l’altra per recuperare: la prossima settimana c’è la Coppa Italia, quella dopo giocheremo domenica, mercoledì e sabato. I
trend positivi-negativi passano anche da queste “compressioni”,nonè facile mantenere continuità».Tuia e Muriel Non è facile, e lo dice anche Inzaghi: «Fisicamente stiamo reagendo molto bene, però tre partite in sei giorni sono troppe,soprattutto per squadre medio piccole che non hanno rose abbondanti: non è un alibi,è un dato di fatto». Come la striscia del Benevento, che nelle ultime
cinque partite ha perso solo con il Milan. Ieri ha perso anche Tuia, ma pure Gasperini ha un dubbio: Muriel, partito comunque con la squadra, si trascina un problema muscolare che lo tiene in bilico.FONTE:GAZZETTADELLOSPORT

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