La Campania “si salva” e resta gialla. Ipotesi arancio lontana

Campania. Colpi di scena, alla vigilia dello start dell’analisi della situazione epidemiologica in Italia da parte di ministero della Salute e Comitato tecnico- scientifico, non dovrebbero esserci: la Campania trascorrerà (almeno?) un’altra settimana in “zona gialla”, ovvero quella con le maggiori libertà e che permetterà a bar e ristoranti di servire i propri clienti non solo con asporto e consegne a domicilio. Dieci giorni di respiro, fino al weekend del 23 e 24 gennaio, per le attività che hanno visto una chiusura infinita.

Resta, però, un piccolo (o grande) punto di domanda alla luce delle spiegazioni fornite in Senato proprio da Roberto Speranza: il numero uno del dicastero della Sanità, indicando e confermando i paletti utilizzati per scegliere il “ventaglio dei colori” delle 21 Regioni italiane, evidenzia una novità: saranno “retrocessi” e vivere giornate all’insegna delle maggiori restrizioni pure quei territori che “sfiorano” le soglie limite dell’Rt – l’arcinoto indice sulla contagiosità del virus – e che, secondo le valutazioni degli esperti, hanno pure un “rischio alto”, ovvero un possibile peggioramento della situazione epidemiologica desunta dai modelli matematici utilizzati per le varie analisi. Una situazione che potrebbe coinvolgere pure la Campania dove l’Rt resta ben al di sotto del valore 1 per l’ordinanza di “zona arancione” (l’ultimo report nazionale lo ha fissato a 0.84) e l’ultima “classe di rischio” indicata dal Ministero è “moderata”.

Ora si attende l’ormai consueto summit settimanale in vista dell’emanazione delle nuove ordinanze – che, salvo colpi di scena, entreranno in vigore da domenica giornata in cui sarà “attivo” pure il nuovo Dpcm – per capire il destino della Campania. La sensazione, però, è che da Sessa Aurunca a Sapri, fino al 24 gennaio non cambierà nulla. La Campania sarà ancora colorata di giallo, colore che resisterà in poche altre regioni d’Italia: la Lombardia è in bilico fra rosso e arancione, tonalità che dominerà il Paese. Nella “fascia intermedia”, infatti, finiranno Lazio, Piemonte, Umbria, Marche, Sardegna, Puglia, Molise, Liguria, Abruzzo, oltre ad Emilia Romagna, Sicilia e Calabria che lo sono già.

E la sensazione che nella “terra felix” sia destinata a non cambiare colore è confermata pure dalle parole di Vincenzo De Luca. Il governatore della Regione, ieri a metà giornata, ha “redarguito” i campani ad avere la massima osservanza delle norme anti-contagio: «Nessuna ricreazione. Faccio appello ai nostri concittadini affinché tutti abbiano comportamenti responsabili», la premessa della nota a firma dell’ex sindaco di Salerno diramata da Palazzo Santa Lucia. «Il fatto di essere collocati in “zona gialla”, se da un lato è la conferma che la linea di rigore produce risultati positivi, dall’altro rischia di provocare effetti drammatici se viene considerata un “liberi tutti”». Proprio questo passaggio, dunque, sembrerebbe confermare implicitamente come all’Unità di Crisi e al governo della Campania sia arrivato l’input che, entro il weekend, non sono attese sorprese con la conferma della colorazione gialla. E, proprio per questo, De Luca adesso rialza l’attenzione, chiedendo massimo rigore nonostante le “tante libertà”: «Già negli ultimi giorni registriamo un incremento di ricoveri nelle nostre strutture sanitarie, primo allarme che va segnalato a tutti e che richiede il ripristino di comportamenti corretti nelle strade, nelle piazze, negli esercizi commerciali. Una settimana di comportamenti irresponsabili può trasformarsi in mesi di chiusure», la fosca chiusura di De Luca preoccupato di una nuova ecatombe di contagi. Al momento, però, la curva resta stabile. E i valori registrati nelle ultime settimane, salvo colpi di scena, consentiranno alla Campania di colorarsi ancora di giallo

Fonte: La Città di Salerno

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