Inter -Crotone Stroppa ci proveremo Nerazzurri e rossoblu in campo alle ore 12.30

PROBABILE FORMAZIONE – INTER (3-5-2) Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal, Young; Lukaku, Lautaro.

PROBABILE FORMAZIONE – CROTONE (3-5-2)    Cordaz; Magallan, Golemic, Luperto; Pereira, Molina, Petriccione, Vulic, Reca; Riviere, Messias.

Tutti i precedenti sorridono ai nerazzurri. I nerazzurri hanno vinto due partite, poi un pareggio e una vittoria dei calabresi. A San Siro l’Inter non ha mai perso contro il Crotone: una vittoria nel 2016 e un pareggio nel 2018. Ed è sempre andata in gol: sette le reti realizzate in due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Statistiche alla mano, l’Inter non perde contro squadre neopromosse in Serie A da settembre 2018. Da allora, per i nerazzurri 11 vittorie e due pareggi contro avversarie provenienti dalla B.
A caccia dell’ottava sinfonia. Dopo aver vinto 7 gare consecutive in campionato, l’Inter vuole aggiungere un’altra tacca al suo score. E, magari, anche proseguire, visto che mercoledì ci sarà la trasferta in casa della Sampdoria, giusto prima del doppio confronto con Roma e Juventus. Arrivare a 8 successi in fila non è così banale. Nell’ultimo decennio, infatti, hanno toccato quota 7 altri tre allenatori prima di Conte: Stramaccioni nel 2012/13, Pioli nel 2016/17 e Spalletti nel 2018/19. Nessuno di loro è andato oltre. Hanno tutti perso l’ottava gara. Ma, soprattutto, al termine della stagione non hanno portato a casa nulla. Anzi, a Stramaccioni e Pioli è andata come peggio non poteva: Inter fuori dalla zona Coppe e doppio esonero, nel caso del tecnico parmigiano ancora prima della chiusura del torneo. Spalletti, invece, se l’è cavata, conquistando con grande affanno il quarto posto e la qualificazione in Champions. Ma il suo destino era comunque già segnato, con la sua panchina che stava per essere affidata a Conte.
ALMENO 8 PER LO SCUDETTO. Ebbene, guardando i numeri, sembra che tra 7 o 8 vittorie consecutive ci sia un’enorme differenza. Gli ultimi ad arrivare a 8 sono stati Mancini, nel 2007/08 e Mourinho nel 2008/09. Beh, per entrambi fu scudetto a fine campionato. Ma era anche un’Inter diversa, già abituata a stare in vetta, a reggere le pressioni e quindi a portare a casa titoli. Guarda caso, il record storico per il club nerazzurro fu raggiunto nel 2006/07, sempre con Mancini alla guida. E, allora, i successi in fila furono addirittura 17: un primato assoluto, che solo la Juventus è riuscita ad avvicinare, nel 2015/16, fermandosi a 15. Insomma, tutto questo per dire che portare a casa i 3 punti oggi, nel lunch-match con il Crotone, oltre che per la classifica, potrebbe avere il suo peso anche dal punto di vista cabalistico. Sulla carta, infatti, vorrebbe dire aumentare le chances scudetto… DOVERE DI LOTTARE. Difficile che Conte sia d’accordo. Il suo modo per alzare quelle probabilità sarebbe stato intervenire sul mercato e rafforzare la squadra. Ma dal vertice di martedì scorso con dirigenza e proprietà è arrivato un messaggio diverso («E’ giusto che certi momenti restino nel privato e che ci sia rispetto nei confronti di tutti») e così diventa obbligatorio fare di necessità e virtù. Anche se, comunque, il tecnico leccese ha intatta la voglia di calarsi nella battaglia: «Se sei nell’Inter hai il dovere di credere di lottare fino alla fine per ottenere il massimo. Dobbiamo confermarci nel gruppo delle squadre che possono vincere, in un campionato che si sta rivelando più equilibrato rispetto agli ultimi anni». Nell’occasione ha anche voluto lanciare un messaggio ai suoi giocatori in tono “spallettiano”. Il suo «Ai miei giocatori chiedo di guardare l’eccellenza. Per fare qualcosa di straordinario, bisogna essere persone straordinarie», infatti, non è molto diverso dal «uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli», invocato più volte dal tecnico toscano.
CAMBI Sì, MA STESSI CONCETTI. Conte ha scansato qualsiasi risposta polemica nei confronti di Nainggolan («Inutile parlare del passato. Auguro a Radja le migliori fortune, lo salutiamo e lo abbracciamo con affetto»), ma ha ammesso che, come accaduto contro il Verona, quando Perisic fu piazzato sulla trequarti con Lautaro, a seconda delle necessità, l’Inter potrebbe assumere un volto diverso: «Dopo un anno e mezzo di lavoro possiamo permetterci delle varianti, anche a partita in corso. L’importante è che i concetti base e le nostre conoscenze non subiscano delle variazioni. Quanto abbiamo fatto, ce lo siamo costruito su determinate soluzioni che sono conosciute da tutti i calciatori».

La storia si può cambiare e il pronostico si può sovvertire, o almeno bisogna provare a farlo. Ripresa da brividi per il Crotone atteso da un doppio impegno quasi proibitivo. La squadra del tecnico Giovanni Stroppa, che ha conquistato sette punti nelle ultime quattro partite, rischia invece di restare all’asciutto per le prossime due perché sarà ospite dell’Inter oggi all’ora di pranzo e fra tre giorni giocherà in casa contro la Roma. Due grandi squadre che appaiono fuori portata, ma nel calcio mai dire mai e il Crotone non è nuovo alle grandi imprese, l’Inter fermata sull’uno a uno in casa nell’ultimo scontro ne sa qualcosa. Stroppa però preferisce concentrarsi unicamente sulla partita di oggi: «Schiero sempre la formazione che reputo più pronta, sperando di avere qualcosa anche dai cambi, al momento non guardo alla Roma o penso ad un turn over».
È vero, il Crotone ha il dovere di provarci, ma non è detto che mettendo tutto in campo possa tornare a casa con un risultato positivo perché la differenza tecnica fra le due squadre è tanta e di questo Stroppa è consapevole: «I valori tecnici sono molto diversi, per arginarli non dobbiamo concedere nulla e non commettere errori gratuiti. L’Inter è forse la squadra più completa e può contare su molte individualità».
Così come dall’inizio del campionato il tecnico è costretto ad operare in emergenza. Ancora scoperta la casella del centrocampista centrale visto che gli unici due indisponibili sono proprio quelli in grado di ricoprire questo ruolo. Dovrebbe dare una nuova possibilità a Petriccione, ma non sorprenderebbe rivedere Zanellato in mezzo al campo anche oggi. Gli altri dubbi di giornata invece sono legati più a scelte tecniche. In porta ci sarà Cordaz, in difesa Magallan probabilmente dovrà arginare Lukaku, in mezzo dovrebbe esserci Golemic in leggero vantaggio su Marrone e a sinistra Luperto in netta ripresa. Sulla corsia di destra dovrebbe agire Pedro Pereira e di fianco a lui Eduardo, che si gioca il posto con Vulic, a sinistra l’indispensabile Molina e sull’esterno Reca. In attacco Messias potrebbe far coppia con Riviere che dovrebbe vincere il ballottaggio con Simy.

Fonte:corrieredellosport

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