Ginecologia mai ferma: alla Federico II un robot per mamme e neonati

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Ginecologia mai ferma: alla Federico II un robot per mamme e neonati. Al Policlinico Federico II è in arrivo un nuovo robot Da Vinci che ne potenzierà l’impiego nelle varie discipline chirurgiche attive nell’Ateneo. A giovarsene sarà anche il dipartimento materno-infantile che ha fatto della chirurgia mininvasiva delle mamme e dei bambini piccoli in pediatria una delle discipline di eccellenze dell’ospedale. Dal 2016 è già attivo presso l’azienda ospedaliera universitaria il centro di chirurgia robotica multidisciplinare nel cui progetto sono inserite tutte le aree chirurgiche con centinaia di interventi all’anno all’attivo della Chirurgia generale ed Epatobiliopancreatica di quella urologica e di altre discipline. Il team del dipartimento di Ginecologia guidato dal direttore Giuseppe Bifulco è pienamente inserito nel progetto. Ad oggi il Dipartimento di ginecologia vanta una casistica di circa 100 interventi annui tra cui quelli eseguiti per patologia oncologiche, quelli di isterectomia per transgender e, negli ultimi tempi, anche per patologie ginecologiche benigne. «Sin dall’inizio del 2020 anche la patologia ginecologica benigna complessa, ad esempio il trattamento delle alterazioni della mucosa uterina e della patologia miometriale ed endometriosica e la chirurgia tubarica a fini riproduttivi – spiega Attilio Di Spiezio Sardo, responsabile del centro di Isteroscopia del Policlinico federiciano – sta diventando realtà quotidiana, vedendo anche la collaborazione di più tecniche endoscopiche in contemporanea, come l’affiancamento della chirurgia robotica a quella isteroscopica». I vantaggi del robot Da Vinci sono indubbi e supera in termini di sicurezza ed ergonomia le altre modalità d’intervento mininvasive. La visione tridimensionale, la posizione ergonomica per il chirurgo, la motilità a 360 gradi delle braccia robotiche consentono precisione e velocità. «La chirurgia robotica apporta grandi benefici non solo per la procedura chirurgica in sé, ma soprattutto per le pazienti, riducendo il dolore post operatorio, i tempi di degenza e le perdite ematiche, offre inoltre grandi vantaggi anche nei confronti della popolazione obesa – spiega Anna Iervolino manager del Policlinico – tutte le discipline chirurgiche di questa azienda sono orientate all’uso del robot e sono un punto di eccellenza per il nostro Policlinico in cui è pienamente inserito il dipartimento materno-infantile che se ne giova in interventi sulle mamme e in area pediatrica». «La nuova piattaforma consiste in una consolle chirurgica che consente il controllo dei bracci robotici – conclude Giuseppe Bifulco – e con i suoi strumenti articolati permette un sistema di visione tridimensionale. L’insieme di queste caratteristiche porta vantaggi in termini di ergonomia e riduzione del tremore e i movimenti eseguiti dai bracci robotici imitano la chirurgia laparotomia, ma con prestazioni migliori in diversi momenti chirurgici».
LA STORIA Uno degli ultimi casi in cui l’impiego di questa tecnologia si è rivelato prezioso riguarda M. P., 60 anni: in piena emergenza Covid la donna riceve una diagnosi di neoplasia maligna. Nonostante il lockdown la donna viene rapidamente inquadrata ed invitata ad eseguire un’isteroscopia diagnostica ambulatoriale con biopsie endometriali multiple da cui si conferma la diagnosi. La paziente viene sottoposta a chirurgia robotica ed evita l’asportazione radicale dei linfonodi: dimessa dopo 48 ore, riusce a trascorrere il Natale in famiglia.

Fonte Il Mattino

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