Erchie. Cava e Paesaggio non vanno d’accordo.

La vecchia cava ILVA/Italsider di Erchie è stata dismessa oltre sessanti anni fa e da allora colpisce i visitatori come un pugno in un occhio rispetto all’armonia paesaggistica della dolce baia di Erchie. I due enormi buchi nella roccia sono obiettivamente difficili da recuperare da un punto di vista paesaggistico anche se esistono ditte specializzate per il risanamento delle cave. Ma a chi competerebbe il risanamento? E’ chiaro che il compito spettava all’Italsider nel momento stesso in cui la cava veniva dismessa. Ma nel silenzio delle autorità locali e dei tanti enti ambientalisti, l’ILVA/Italsider ha venduto la proprietà, ormai da alcuni decenni, senza aver speso un euro per il recupero ambientale/paesaggistico della cava.

Ora la cava è proprietà privata ma le cose sono rimaste come erano sessant’anni fa.  Anzi, peggio: il tempo, la salsedine e le mareggiate hanno danneggiato e corroso le pesanti recinzioni in ferro che delimitavano la parte bassa della cava.

Il fondale marino sotto la ex-recinzione è cosparso di travi e griglie di ferro arrugginite.

Fuori dall’acqua le cose vanno anche peggio: nella foto si vede come appare oggi, dopo le recenti mareggiate, il paesaggio costiero a ponente di Erchie. In quale posto al mondo si accetterebbe passivamente, in silenzio, questo scempio? E’ ancora possibile a Erchie assistere indifferenti a questi attacchi al paesaggio? Ci sono assessorati, enti ed organismi che hanno il compito di salvaguardare il paesaggio che, non scordiamocelo, è un bene comune, non privato. Mi auguro un sussulto di consapevolezza da parte di tutti.