Dopo Positano anche a Ravello mettono a disposizione le strutture ricettive per i contagiati Covid.

Dopo Positano anche a Ravello mettono a disposizioni le strutture ricettive per i contagiati Covid. Esempio da imitare in Costiera amalfitana, invece di chiudere cimiteri e chiese. Qualcuno comincia a ragionare finalmente. Positanonews, come ha anche scritto Gerardo Russomando, lo ha detto DA PRIMA DI QUESTA ONDATA ( terza per l’Italia e la Campania, seconda per la Costiera amalfitana, visto che nel primo lockdown siamo stati risparmiati dal coronaviru Covid-19) . Abbiamo scritto a lettere cubitali che “dopo le feste di Natale ci sarà l’ondata in Costiera amalfitana”, era una cosa scontata e prevedibile. Come si combatte? Con la prevenzione, con il rispetto delle misure che già ci sono e pure stringenti, ma anche pensando a fare screening massicci come ha fatto Cetara e risolvendo il problema dei contagiati che devono convivere in famiglia senza avere spazi adeguati. Positano è stata la prima a farlo, diverse strutture turistiche e alberghiere, anche di lusso, si sono messe a disposizione per questo. I contagi continueranno a crescere, ma se siamo razionali senza atti emotivi e impulsivi, ma organizzandoci , non ci saranno problemi. Il nostro non vuole essere e non può ne deve essere un atto di accusa ai sindaci, ai quali va la nostra solidarietà,  in questo momento difficile dovremmo camminare tutti insieme verso un unico obiettivo, ma sicuramente chi dirige le attività sanitarie poteva dare consigli al territorio, fare screening a tappeto come sta facendo la penisola sorrentina, a Sorrento tutti possono farsi i test della MSC di Aponte o della ASL, test rapidi che si stanno mostrando efficaci al 100%,  che pure avendo quattro volte gli abitanti della Costiera amalfitana ora conta gli stessi contagiati.

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