Decreto ponte, nuova stretta sull’Italia. Campania regione “arlecchino”

La curva del contagio preoccupa e il Governo è pronto a restringere, ancora una volta, le maglie delle limitazioni. L’Epifania incombe e oltre a “portar via tutte le feste” segnerà pure la scadenza del Decreto Natale, il provvedimento (visto e rivisto) dell’Esecutivo che ha normato le festività, lasciando pochissime libertà. Chi attendeva il 7 gennaio per “respirare” resterà deluso: la stretta continuerà, con modalità e tempistiche diverse. Ma proseguirà. È questo l’esito delle diverse riunioni tenute ieri fra i massimi rappresentanti dello Stato, destinate ad essere aggiornate nelle prossime ore per fissare i nuovi paletti. C’è già una certezza: sarà definito un “decreto ponte” che andrà in vigore dalla scadenza delle regole imposte per Natale fino al 15 gennaio, data in cui terminerà la validità del Dpcm dello scorso 3 dicembre. E, soprattutto, saranno rivisti pure i parametri per la definizione dei “colori” delle Regioni. Saranno più restringenti.

I nuovi provvedimenti. Le ipotesi sul tavolo e pronte a essere definite sono diverse. Come detto, l’Italia dal 7 gennaio tornerà alla divisione per colori. Ma in alcune giornate le regole saranno uguali per tutti: nel prossimo weekend, quello del 9 e 10 gennaio, saranno ovunque in vigore le misure previste dalla “zona arancione”. Bar e ristoranti, dunque, resteranno ancora chiusi nel fine settimana, continuando a lavorare solo con asporto e consegne. Sarà prorogata fino al 15 gennaio, inoltre, il divieto di ospitare nella propria abitazione due o più persone. Ma pure lo spostamento fra Regioni (salvo motivi di lavoro o salute).

Parametri più stringenti. Il confronto fra il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e gli esperti del Cts ha trovato tutti concordi su una questione: i valori utilizzati finora per la valutazione dei “colori” delle Regioni dovranno essere più stringenti. In particolare sarà inasprita la considerazione dell’indice di contagiosità, l’ormai arcinoto Rt: la fascia arancione scatterebbe con il valore 1 invece dell’1.25 attuale; quella rossa a 1.25 invece dell’1.50 utilizzato finora. Ma è possibile che anche altri parametri vengano rivisti. E corretti in modo da esser più restringenti.

La situazione in Campania. Come arriva la “terra felix” alla scadenza del Decreto Natale? Sicuramente “più in salute” rispetto ad altre Regioni: gli ultimi valori comunicati al ministero della Salute da Palazzo Santa Lucia riportano l’Rt più basso d’Italia e anche i dati sull’ospedalizzazione sono in netto miglioramento rispetto alla “crisi” provocata dalla seconda ondata di Covid fra fine novembre e inizio dicembre. I numeri saranno rivalutati nei prossimi giorni ma, salvo colpi di scena, la Campania dal prossimo 7 gennaio sarà zona gialla a differenza di altre 6 Regioni (Calabria, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche) che rischiano di finire in “zona arancione” o addirittura rossa. L’ipotetico “calendario dei colori” di questa settimana è presto fatto: oggi sarà l’ultimo giorno “arancione” da Decreto Natale a cui seguiranno martedì e mercoledì “rossi” in quanto prefestivi e festivi. Giovedì e venerdì, invece, potrebbe esserci un po’ di respiro con bar e ristoranti aperti al pubblico fino alle 18. Sabato e domenica, invece, ripartirebbero le restrizioni “arancioni”. Il tutto, però, resta sempre in bilico. Perchè ogni cosa dipenderà dalla Regione Campania e dal governatore Vincenzo De Luca: appena il Governo definirà e pubblicherà i vari punti del “decreto ponte”, si attendono input da Palazzo Santa Lucia che potrebbe emettere un’ulteriore ordinanza pronta a cancellare le “libertà” previste dalla colorazione gialla, nel solco di quella prudenza utilizzata da tempo che ha stretto le maglie della “terra felix” nel corso della seconda ondata.

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