Covid: è incubo “terza ondata”. Sette giorni per capire…

I prossimi dieci giorni saranno decisivi per definire la situazione epidemiologica del coronavirus in Italia ma anche in Campania. C’è un punto di partenza che non fa stare tranquilli: la scorsa settimana, dopo sei di costante e graduale calo, per la prima volta la curva del contagio ha fatto registrare un aumento. Una situazione che rispecchia in pieno quanto definito pure dal bollettino settimanale dell’Asl Salerno che, soltanto martedì, ha evidenziato che in provincia dopo un mese di dicembre all’insegna del segno meno per la crescita dei casi – c’è stato la curva ha tratteggiato nuovamente una pendenza positiva. Lieve. Ma tanto basta per far scattare l’allarme, sia a livello locale che nazionale. Tanto che l’Istituto Superiore di Sanità, nell’analisi dei dati, ha posto questa settimana come una delle più importanti dall’esplosione dell’emergenza della scorsa primavera: «Con i dati dei prossimi sette giorni si capirà se siamo all’inizio di una nuova tendenza al rialzo o se le misure di Natale hanno avuto effetto nell’abbassare la curva».

Il report nazionale. Dopo sei settimane consecutive in discesa, i nuovi casi di infezione da coronavirus in Italia sono tornati ad aumentare. Nella settimana tra il 30 dicembre e il 5 gennaio, infatti, le Regioni hanno “intercettato” 114.144 positivi. Ben 24mila in più rispetto ai sette giorni precedenti (90.752) quando si era toccato il minimo da inizio novembre. I nuovi positivi, dunque, sono aumentati di un quarto rispetto a sette giorni prima (+25.8%), allontanando l’Italia intera dalla soglia “rassicurante” dei 50 casi ogni 100mila residenti a settimana. A livello locale, dunque, la situazione non è evoluta per il meglio: tutte le Regioni – tranne la Valle d’Aosta – hanno visto un aumento dei casi. Tra gli incrementi più accentuati ci sono quelli dell’Abruzzo (da 964 a 1.708, +77,5%), della Sicilia (da 5.169 a 8.253 casi, +59%) e della Liguria (da 1.612 a 2.331, +44.6%), territori tornati “gialli” prima della chiusura nazionale per le festività natalizie e che adesso vedono un incidenza maggiore del virus. Chi invece è rimasto più a lungo in rosso ha incrementi più contenuti: la Lombardia è passata da 10.925 a 13.900 casi (+27,2%), la Toscana da 2.692 a 3.184 casi (+18.5%), il Piemonte da 4.905 a 6.200 casi (+27%).

La situazione a livello locale. E la Campania? Un nuovo impatto del virus c’è stato. Su tutto il territorio: se nella settimana fra il 23 e il 29 dicembre l’Unità di Crisi ha accertato 5.139 positivi, nei sette giorni seguenti (30 dicembre-5 gennaio) i casi sono stati 6.664. Ben 1.525 in più a fronte di un numero di tamponi effettuati e poi esaminati praticamente uguale. Anche per la “terra felix” che si appresta a vivere due giorni di “zona gialla” prima della chiusura “arancione” del weekend e di altre cinque giornate con bar e ristoranti chiusi. I prossimi 10 giorni, dunque, saranno fondamentali per valutare l’impatto del virus su tutto il territorio e scacciare l’incubo di una terza ondata. Che la situazione sia tutt’altro che tranquilla e rassicurante, prima dell’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità, era stato confermato pure dal report settimanale dell’Asl diramato dall’Azienda sanitaria di via Nizza guidata dal manager Mario Iervolino nella giornata di martedì: anche nel Salernitano, dopo un mese di graduale discesa, la curva del contagio è tornata a crescere. Dal 29 dicembre al 5 gennaio, infatti, l’Asl Salerno ha accertato 1.408 nuovi casi, 397 in più rispetto a quelli scoperti nella precedente settimana campione (22-29 dicembre). Una lieve pendenza positiva che fa preoccupare e che cancella anche la gioia per il boom della curva dei guariti (ne sono stati mille in una settimana) che non ha fatto variare di molto la quota dei “positivi attivi” – ovvero delle persone con l’infezione in atto – nel territorio che va da Scafati a Sapri. A martedì, infatti, l’Asl contava 21.697 i salernitani col virus (+391 rispetto alla settimana precedente). Dieci giorni per scrivere il futuro, dunque. E scacciare l’incubo della terza, devastante ondata del virus.

Fonte: La Città di Salerno

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