Coronavirus, De Luca: “Non stiamo rispettando criteri oggettivi, assistiamo mercato nero dei tamponi. Dal 1 febbraio anche le secondarie a scuola”

Più informazioni su

Coronavirus, De Luca: “Non stiamo rispettando criteri oggettivi, assistiamo mercato nero dei tamponi. Dal 1 febbraio anche le secondarie a scuola”.

Anche oggi, come oramai usuale per ogni venerdì dall’inizio della pandemia, alle 14.45 il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la diretta settimanale per gli ultimi dati sul Coronavirus, ha fatto il punto sui contagi, sulle vaccinazione e sulla questione relativa alle scuole.

“Abbiamo assistito ad uno spettacolo nel dibattito al Senato che ha riguardato la fiducia al Governo. Se noi volessimo ragionare su quanto visto saremmo obbligati a cadere in depressione nera. Si conferma quello che ripeto da tempo e cioè che la riforma più urgente è quella della riapertura dei manicomi – ha detto -. Ciò che è successo in questi giorni al Senato è vergognoso. Messo in scena il Cirque du Soleil. Abbiamo visto saltimbanchi, acrobati, due giovanotti che erano andati a farsi un giro per Roma e tornati a votare dopo che erano scaduti i termini, la Casellati prima ha dichiarato chiuse le votazioni, poi socchiuse, poi riaperte, uno spettacolo meraviglioso”.

Per quanto riguarda i vaccini, il governatore ha aggiunto: “Nessuno mi dica che stiamo rispettando criteri oggettivi, abbiamo assistito al mercato nero dei vaccini. Lo abbiamo denunciato e chiesto un riequilibrio che ancora non è avvenuto. Stiamo discutendo con Arcuri su come garantire la copertura dei richiami, qualcuno ha detto che la Campania non ha accumulato scorte, è un’idiozia. È arrivato il tempo di smetterla con le manfrine, arriveremo a chiedere l’invalidazione del piano di distribuzione, mi auguro che prevalga il buon senso e la correttezza da parte di tutti. Nella distribuzione per questa e la prossima settimana, la Campania avrà 135 mila vaccini, l’Emilia 183 mila vaccini, il Lazio 179 mila, con la nostra stessa popolazione, la Lombardia 334 mila vaccini, il Piemonte 170 mila vaccini ed ha un milione e mezzo di abitanti in meno della Campania, il Veneto 164 mila dosi. Per il mese di gennaio e per i primi giorni di febbraio, se abbiamo quello che ci manca, completeremo le somministrazioni della seconda dose, dopo di che, questo ci è stato annunciato, da inizio febbraio dovrebbe cominciare in Italia la distribuzione sulla base della popolazione residente nelle diverse regioni e, quindi, dovrebbe essere operato un recupero a nostro vantaggio, quindi non ci fanno nessuno regalo”.

“C’è ancora un tasso dell’8% di positivi, per avere una situazione di tranquillità dobbiamo scendere al 5%. Quando abbiamo ancora 1000 -1200 positivi vuol dire che dobbiamo stare attenti e che stiamo camminando sul filo del rasoio -, ha aggiunto il governatore -. La Campania è in zona gialla, non si sarebbe detto pensando alle tante, troppe campagne di sciacallaggio di questi mesi, per alcune trasmissioni la Campania doveva essere il Bangladesh. Ripeto, nessun compiacimento per la zona gialla, nessun rilassamento fino a quando non avremo completato la vaccinazione”, sottolinea. De Luca parla anche di una “buona tenuta” delle rianimazioni: “Siamo tra le regioni migliori d’Italia per presenze in terapia intensiva, quasi sempre sotto i 100 posti occupati rispetto ai 640 disponibili, dati che ci devono dare sicurezza e serenità”.

Sulla questione delle scuole, ha affermato: “Quanto disposto dal Tar, vale a dire la riapertura delle scuole in Campania, era in fondo ‘in linea’ con quanto era stato deciso dalla Regione Campania. Mentre la valorosa ministra Azzolina continuava a dire di riaprire le scuole il 7 gennaio, la Regione Campania aveva deciso di scavallare il mese di gennaio per verificare se l’epidemia, dopo 2-3 settimane dal Natale e Capodanno, riprendeva o era controllabile. Questo era il motivo, nessuna particolare malvagità. Siamo arrivati a raggiungere i nostri obiettivi: il 1 febbraio riapriranno anche le secondarie, il nostro obiettivo è, con la collaborazione con i medici di base, fare i test dentro le scuole. Nel frattempo abbiamo anche lavorato per potenziare il trasporto e abbiamo da questo punto di vista una situazione buona, poi dobbiamo ragionare sugli orari, ma questa è responsabilità anche dei dirigenti scolastici”.

Ha poi aggiunto: “Quando abbiamo un positivo in una classe dobbiamo mettere in quarantena tutti e ricostruire la rete dei contatti. Ci sono regioni in cui con un positivo chiudono tutto l’istituto. Quando parliamo di scuola dobbiamo conoscere e controllare tutto per evitare che si accendano focolai, altrimenti non solo non riprendiamo la didattica dentro le scuole, ma alla fine saremo costretti a chiudere tutti gli istituti”.

Più informazioni su

Commenti

Translate »