Cava de’ Tirreni. Rumori molesti, laboratorio chiuso: su disposizione del sindaco l’attività di corso Mazzini dovrà insonorizzare i locali

Cava de’ Tirreni. Rumori molesti, laboratorio chiuso: su disposizione del sindaco l’attività di corso Mazzini dovrà insonorizzare i locali.

Rumori molesti disturbano la quiete dei residenti di corso Mazzini. Il fastidioso frastuono è provocato dai macchinari di un laboratorio di prodotti alimentari. È stato accertato dalla polizia municipale dopo le segnalazioni giunte a Palazzo di città. A quanto pare i macchinari producono un suono assordante, i cui decibel sono avvertiti anche nelle abitazioni vicine, al punto tale di disturbare il sonno e la tranquillità di chi vive in zona.

Una situazione di disagio che perdura da circa un anno e che, dopo un primo intervento di ricognizione da parte del Comune lo scorso febbraio 2020, ha richiesto ora una serie di provvedimenti più incisivi. Tra questi la sospensione dell’attività notturna fino a quando i titolari della ditta non potranno produrre la documentazione necessaria a certificare gli adeguamenti dei locali per l’insonorizzazione.

Di fronte, infatti, alle numerose richieste giunte aal Comune di adottare le azioni amministrative di competenza (anche di natura sanzionatoria), allo scopo di eliminare ogni pregiudizio per la salute dei cittadini, il sindaco

Vincenzo Servalli è intervenuto nei giorni scorsi emanando, all’indirizzo dell’attività sotto esame, un’ordinanza contingibile e urgente per chiedere di rientrare nei limiti acustici differenziati notturni. L’azienda – che era stata già contattata in circostanze analoghe per provvedere all’insonorizzazione dei locali e produrre attestazione di avvenuti lavori da certificare al Comune – è stata stavolta oggetto di misure più severe.

Stando all’ordinanza sindacale è stata disposta ora la cessazione, con effetto immediato, delle attività notturne finché non saranno effettuati i dovuti interventi per attenuare il rumore dei macchinari, limitando il suono fastidioso. Inoltre, i titolari, dovranno trasmettere entro un mese, all’ufficio ambiente del Comune, una perizia fonometrica, a firma di un tecnico abilitato, che attesti il rispetto dei limiti previsti dalle leggi in materia di inquinamento acustico e far pervenire all’Agenzia regionale per la protezione ambientale un piano di bonifica, adottato per ricondurre lo svolgimento dell’attività nei criteri delle normative vigenti. Fino ad allora i macchinari restano fermi.

Fonte La Città di Salerno

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