Cava de’ Tirreni, Ospedale: la Rianimazione resta al palo

Cava de’ Tirreni, Ospedale: la Rianimazione resta al palo. Rientrati solo 2 infermieri. Il sindacalista Biondino: «Prima di marzo il reparto non sarà riattivato, devono diminuire i contagi»

Prime manovre di ripristino dei servizi ospedalieri al “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”: sono rientrati, nei giorni scorsi, due infermieri tra quelli che erano stati trasferiti dall’unità operativa cavese di Chirurgia al Covid- center “Da Procida” di Salerno. Entro dieci giorni, poi, sarà ripristina la piena operatività del reparto che i vertici dell’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” avevano accorpato con quello di Ortopedia proprio per rendere disponibili gli operatori da trasferire a Salerno e garantire così una gestione più ottimale dell’emergenza sanitaria in corso. Resta in forse, invece, il ripristino del reparto di Rianimazione che potrebbe avvenire non prima del mese di marzo, almeno fino a quando la situazione epidemiologica non sarà migliorata.

A tal proposito si è detto scettico Gaetano Biondino , sindacalista Cisl, in prima linea a sostegno della battaglia a salvaguardia del futuro del nosocomio cavese. «L’intenzione di riaprire la Rianimazione c’è – ha detto Biondino – Abbiamo avuto ampie rassicurazioni in tal senso ma i tempi sono subordinati alla curva dei contagi Covid. Se il numero dei contagi non scende difficilmente di potrà lasciare il Covid center di Salerno senza rianimatori e personale. Si auspica che entro il primo marzo la rianimazione del “Santa Maria dell’Olmo” sarà riaperta e si tornerà anche qui alla normalità».

Intanto proseguono a Palazzo di Città i lavori della Commissione Sanità che ha in calendario, per le prossime settimane, almeno quattro appuntamenti con i vertici dell’Aou ‘Ruggi’, il direttore generale dell’Asl e i rappresentanti del Dipartimento di Prevenzione e del Distretto Sanitario, ai quali sottoporre le proposte programmatiche già discusse in consiglio comunale.

Dai banchi della minoranza, il consigliere comunale Raffaele Giordano (Siamo Cavesi) ha ribadito di volere dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” conferme sul futuro del nosocomio cittadino e la piena attuazione del piano aziendale. Visione condivisa dal consigliere Luigi Petrone (La Fratellanza), il quale però ha posto l’accento sulla struttura del nosocomio «ormai troppo vecchia e magari da abbattere». Petrone ha inoltre annunciato che in merito al futuro dell’ospedale metelliano sta lavorando insieme ai consiglieri de La Fratellanza «ad una linea più pratica, che renderò nota il 4 febbraio ».

Fonte La Città di Salerno

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