Castellammare di Stabia, Meridbulloni: “Trasferimento da rinviare”

Castellammare di Stabia, Meridbulloni: “Trasferimento da rinviare”. Ancora 24 ore, poi la vertenza di Meridbulloni approderà sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Un incontro cruciale per il futuro di 81 operai che vivono l’incubo di doversi trasferire in Piemonte tra un paio di settimane, per evitar il licenziamento.

Una vertenza complessa ma alla quale le istituzioni sembrano voler arrivare con un’intesa comune per scongiurare il piano messo in atto dal Gruppo Fontana, proprietario dello stabilimento di Castellammare di Stabia.

Negli ultimi giorni ci sono stati più confront tra i rappresentanti di Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Campania e Comune.

Sul tavolo verrà messa la proposta di rinviar la scadenza del trasferimento della produzione in Piemonte dal primo febbraio. Ministero e Regione sono pronti a garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, almeno per i prossimi tre mesi. Un tempo ritenuto necessario per avviare una trattativa con il Gruppo Fontana e studiare le possibili alternative al trasferimento della produzione. Sul tavolo sia la possibilità di garantire gli incentivi per ammodernare la fabbrica e far ripartire la produzione in via De Gasperi, sia l’ipotesi di una delocalizzazione sul territorio.

Se il Gruppo Fontana accettasse questa proposta potrebbe scendere in campo il Comune di Castellammare di Stabia e mettere sul tavolo qualche idea per evitare di perdere un’attività produttiva che, considerando l’indotto, riesce a garantire lavoro a quasi un centinaio di persone.

Se dovesse venir fuori l’ipotesi di una delocalizzazione sul territorio, Castellammare di Stabia potrebbe giocare la carta della zona Asi (la zona di Sviluppo Industriale), dove ci sono lotti tuttora a disposizione, in particolare in via Ripuaria, che potrebbero fare al caso di Meridbulloni.

Tutto, o quasi, dipende però dalla volontà dell’azienda che finora ha chiuso le porte a qualsiasi tipo di trattativa. È pur vero, tuttavia, che al momento non è stata messa nera su bianco nessuna proposta da parte di Ministero e Regione per convincere gli imprenditori a proseguire la loro attività sul territorio.

Fonte Metropolis

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