Castellammare di Stabia, furti e negozi beffati: ladri subito in libertà

Castellammare di Stabia, furti e negozi beffati: ladri subito in libertà. A parlarne è Tiziano Valle in un articolo a sua firma pubblicato sull’edizione odierna del quotidiano Metropolis. Le forze dell’ordine arrestano i ladri seriali. Loro, dopo poche ore, sono di nuovo a casa, agli arresti domiciliari o magari con l’obbligo di presentarsi tutte le mattine a firmare in commissariato. Ricominciano i furti nei negozi. Gli investigatori tornano a indagare. Passa qualche giorno prima di riuscire a identificare i malviventi (non sempre riesce), e nel frattempo altre attività commerciali vengono derubate.

Una routine, purtroppo, che costringe i negozianti a pagare il conto più salato, perché oltre il danno del furto c’è da fare i conti con la beffa di dover spendere soldi per riparare serrande, vetrate, porte, che vengono forzate o distrutte dai malviventi. L’escalation di furti degli ultimi giorni (altri tre nelle ultime 24 ore, vittime un centro estetico e due parrucchieri in via Amato), sta provocando non poche tensioni a Castellammare.

Non a caso, ieri mattina, è andato in scena un incontro tra i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’amministrazione comunale. Sul tavolo l’emergenza sicurezza e anche il rischio che i cittadini possano farsi giustizia da soli, organizzando delle ronde. Un avvertimento lanciato neanche tanto velatamente nelle ultime ore da parte di gruppi di commercianti esasperati. Non bastasse la crisi determinata dal Covid, che sta mettendo a dura prova la tenuta dei piccoli imprenditori, i furti subiti costringono a spese che rischiano di diventare insostenibili per il bilancio delle attività.

Sul fronte della sicurezza: il sistema di videosorveglianza è stato per buona parte ripristinato, le telecamere dei negozi rappresentano un valido supporto per gli investigatori, ma per riuscire a contrastare i furti serve un’attività di prevenzione che può essere portata avanti solo con una maggiore presenza in strada e per questo può essere determinante la collaborazione tra forze dell’ordine e vigili urbani, e magari le segnalazioni dei cittadini.

Il problema, come dimostrano anche le recenti operazioni, non è investigativo. Mercoledì scorso i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno arrestato Carmine Cuomo, pregiudicato di 37 anni, per il quale i giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sorveglianza ha deciso di aggravare la misura cautelare. Cuomo era stato arrestato lo scorso marzo per il furto ai danni di una pizzeria, in via Gesù. I militari lo bloccarono mentre stava trascinando un carrello carico di prodotti rubati nell’attività commerciale. Rispedito ai domiciliari, lo scorso novembre è stato sorpreso a spaccare la vetrina di un negozio in via Amato. Per lui ancora arresti domiciliari, fino all’inizio settimana scorsa, quando è stato trasferito in carcere.

Una situazione limite che rende l’idea di come l’attenzione degli investigatori sugli episodi di microcriminalità sia alta. A testimoniarlo anche gli arresti del ventiquattrenne Luciano Gallo e del ventiduenne Rosario Libero lo scorso settembre, in flagranza di reato, per un furto di appena 15 euro ai danni di un parrucchiere. Lo stesso Libero che poi è stato arrestato anche due mesi dopo, con un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, per un furto commesso in un negozio cinese.

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