Castellammare: delusione per gli operai della Meridbulloni, si bruciano i giubboti

Castellammare di Stabia (Napoli). «Non siamo più operai Meridbulloni, siamo delusi per il trattamento che il Gruppo Fontana ha riservato alla nostra professionalità e dedizione». È sera fuori ai cancelli dell’ex fabbrica di bulloni e gli operai decidono di bruciare i giubbotti con il marchio della Meb che non riaprirà più i cancelli a Castellammare. È questa l’unica certezza , scrive su Il Mattino Fiorangela D’Amora, arrivata dall’incontro con il Mise. Per gli 81 operai ora si apre la strada della contrattazione per la cassa integrazione e per un futuro con un nuovo imprenditore. Per chi invece decide di trasferirsi il Gruppo Fontana ieri ha proposto canone di locazione pagato per 24 mesi, 10mila euro come indennizzo per il disagio del trasferimento e assunzione di un famigliare per sei mesi in un sito del Nord.

Condizioni del tutto insufficienti per i sindacati che hanno attaccato l’atteggiamento della proprietà: «Con il gruppo Fontana non c’è futuro – spiega Antonio Santorelli della Fiom Cgil -. Che loro non vogliano proseguire a Castellammare è una certezza, ma il tavolo ha aperto molte possibilità agli operai». Santorelli si riferisce agli ammortizzatori sociali che potranno essere attivati fino al 31 marzo – senza costi per l’azienda – grazie alle misure messe in campo per l’emergenza Covid e per i prossimi due anni in caso di reindustrializzazione del sito. «Sono stati messi alle corde – conclude Santorelli – quel sito appartiene ai lavoratori ed è arrivato chiaro il messaggio al Gruppo Fontana di farsi da parte».
La mediazione resterà nelle mani del sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde: «Capisco le ragioni del gruppo – ha detto la Todde in videoconferenza – ma è necessario mantenere gli insediamenti produttivi». La Todde rivedrà la proprietà nei prossimi giorni, provando a stringere un accordo per il futuro. Dalla Regione invece l’assessore alle Attività produttive Antonio Marchiello ha chiesto di «sospendere tutto almeno fino al 30 aprile perchè i lavoratori non sono merce da impacchettare».

Per i cinque stelle Gennaro Saiello e Teresa Manzo si aprono altre strade: «Abbiamo ottenuto un’apertura perchè si valuti di prorogare la data del trasferimento fissata al primo febbraio, così da consentirci di creare le condizioni per rendere il sito attrattivo per nuovi imprenditori disposti a investire e ad assorbire le maestranze». Sul fronte cittadino il sindaco Gaetano Cimmino ha chiarito: «Non ci saranno speculazioni di alcun tipo. Fa piacere sapere che c’è un senso di responsabilità della proprietà riguardo alle offerte fatte agli operai ma puntiamo a preservare il sito produttivo».

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