Capri, giudice di pace: la sede non c’è, toghe in rivolta

Capri, giudice di pace: la sede non c’è, toghe in rivolta. Anno nuovo ma Capri ancora senza Giudice di Pace, udienze trasferite a Napoli, gli avvocati continuano la protesta, sul caso si muove anche l’Unione Consumatori. La disposizione, contenuta in un decreto del Presidente del Tribunale di Napoli, che prevedeva fino al 31 dicembre 2020 il trasferimento in terraferma delle udienze capresi, e che ora, invece, dovrebbe continuare almeno sino alla fine del mese di febbraio, costringerebbe ancora gli addetti ai lavori a “celebrare” le attività a Napoli. Una situazione che ha portato già da qualche giorno gli avvocati isolani a incrociare le braccia per manifestare il proprio disappunto. Un’astensione di protesta annunciata dall’associazione Avvocati Isola di Capri che continuerà anche per tutta la prossima settimana con l’auspicio che, intanto, arrivi un intervento che possa ritirare la proroga del trasferimento napoletano, ordinando l’immediato ritorno in attività dell’ufficio del Giudice di Pace a Capri. A sollecitare il ripristino dell’importante servizio sull’isola è stata anche la delegazione isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori che già all’indomani del provvedimento di trasferimento a Napoli dell’ufficio aveva sottolineato tutto il proprio disappunto. Un danno agli operatori della giustizia lo aveva definito il numero uno dei consumatori isolani Teodorico Boniello e per tanti cittadini che non possono ricorrere a servizi minimi ed essenziali, come un certificato di carichi pendenti o casellario giudiziario. Uno stato di cose per il quale Boniello aveva ventilato anche l’ipotesi di una denuncia di interruzione di pubblico servizio a tutela dei diritti costituzionali dei cittadini capresi, ancora una volta vittime di provvedimenti che dimenticano i problemi legati all’insularità. E anche le due amministrazioni comunali isolane avevano sottolineato in una nota congiunta gli effetti destinati ad avere natura dirompente. Nel documento era stato ricordato che l’ufficio ha sede in un immobile di proprietà comunale messo a disposizione proprio per l’importanza di mantenere sul territorio isolano l’unico presidio giudiziario, nell’interesse dei cittadini, assicurando l’accesso alla giustizia senza gli oneri e i disagi connessi allo spostamento verso la terraferma.

Fonte Metropolis

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