Campagna contro i mozziconi, la città di Sorrento ha vinto

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Campagna contro i mozziconi, la città di Sorrento ha vinto. Quel gigantesco mozzicone di sigaretta gettato di traverso sul marciapiede ostruisce il passaggio con tutto il suo inquietante potenziale nocivo. Lo circondano le sagome di pesci e altri animali marini: sono le vittime di un omicidio. È infatti una vera e propria scena del crimine quella ricostruita dagli attivisti di Marevivo nella centralissima piazza Tasso a Sorrento, convinti che solo un messaggio visivo dal forte impatto emotivo possa davvero risvegliare l’attenzione di cittadini e turisti sui gravi danni provocati all’ambiente da un gesto così comune e apparentemente banale, come quello di disfarsi della minuscola cicca lì dove capita in strada, in un giardinetto o su una spiaggia.

Sorrento è stata scelta dall’associazione ambientalista come “città pilota” per una campagna di sensibilizzazione promossa in collaborazione con British American Tobacco, che verrà poi estesa a tutto il territorio nazionale. Sotto la lente, i rischi legati al cosiddetto littering, cioè l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni in spazi pubblici.

E i risultati dell’iniziativa sono stati incoraggianti.

Dal report elaborato in seguito da Università Federico II di Napoli e Aica (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) emerge infatti che gli onnipresenti mozziconi si sono ridotti nel comune campano del 69%.

È possibile trovare tutti i dettagli in un articolo del quotidiano Il Corriere della Sera a firma di Marco Molino.

La risposta dei sorrentini alla campagna ha confermato l’importanza dell’educazione dei cittadini. Il messaggio ambientalista si è tradotto in comportamenti virtuosi che hanno consentito la riduzione del 45% anche dei piccoli rifiuti diversi dalle cicche.

La responsabile relazioni istituzionali di Marevivo, Raffaella Giugni, è soddisfatta dell’esperimento campano e dichiara che «se tutti i comuni italiani aderissero al nostro appello, come ha fatto egregiamente Sorrento, e se tutte le persone si impegnassero a smaltire correttamente questi rifiuti, risparmieremmo all’ambiente non solo marino un ulteriore aggravamento delle sue condizioni».

L’articolo completo sul Corriere della Sera

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