Balenottera a Sorrento: dubbi e misteri. L’intervista a Rosalba Giugni di Marevivo

C’è una grande possibilità che venga musealizzato lo scheletro. Dove andrà? Non si sa ma il suo posto dovrebbe essere Sorrento. L'arrivo della balena proprio a Sorrento ha una valenza simbolica fortissima dato che si racconta che il patrono Sant'Antonino abbia salvato un bambino ingoiato da una balena. Non è casuale, lo scheletro deve rimanere a Sorrento.

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Penisola sorrentina. In questi giorni siamo stati in apprensione per le sorti della balenottera il cui corpo che è emerso al Porto di Sorrento. Questa mattina, finalmente, la carcassa è arrivata al molo San Vincenzo di Napoli, dove sarà collocata all’interno di un cantiere navale per essere sottoposta all’ispezione autoptica, affidata al professore Sandro Mazzariol, patologo veterinario presso l’Università degli studi di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del Cetaceans’stranding Emergency Response Team (Cert), che si occupa in tutta Italia e anche all’estero del recupero di cetacei di grosse dimensioni.

Sulla vicenda avvenuta a Sorrento ci sono tanti interrogativi e misteri. Per questo motivo noi di Positanonews abbiamo deciso di fare chiarezza e intervistare in esclusiva Rosalba Giugni, presidente dell’associazione no profit Marevivo. Ringraziamo l’esperta non solo per il tempo che ha dedicato ma anche per l’impegno che ogni giorno immette nel suo lavoro. Di seguito, il botta e risposta con Rosalba Giugni.

rosalba giugni
  • Come crede sia giunta la balenottera sulla costa sorrentina? E’ una cosa insolita?

No, non è insolito. Le balene sono presenti da sempre nel Golfo di Napoli. Transitano molti cetacei, ma anche capodogli, perché è presente una fossa tra Capri e Punta Campanella dove si recano per nutrirsi. Quello che è insolito è la dimensione della balena: è davvero molto grande con i suoi 23,5 metri. Un esemplare di queste dimensioni non si è mai spiaggiato sulla Costa sorrentina. Secondo gli esperti l’esemplare è un ibrido tra una balenottera e la balena azzurra, che è l’animale più grande del mondo.

  • Quali potrebbero essere le cause della morte?

Non si sa, proprio per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di non affondarla ma di sottoporla ad analisi proprio per capire le cause della sua morte. È la terza balena che muore nel nostro golfo.

  • Per questo sono passati diversi giorni prima che venisse presa una decisione…

Esattamente, non si riusciva a trovare un cantiere, un luogo che potesse ospitarla. Ecco perché tutto questo tempo. Eravamo disperati. Poi finalmente siamo riusciti a trovre un posto che mettesse d’accordo tutti. Siamo contentissimi di questa soluzione. Un grande plauso alla capiteria di porto e grazie all’Area marina protetta. Si sono mossi davvero tanti soggetti per aiutarci.

  • Cosa succederà adesso al corpo della balenottera?

A Napoli stanno arrivando gli esperti per le analisi al corpo. E’ arrivato Sandro Mazzariol dell’Università di Padova, attendiamo altri esperti per accertare le cause della morte. Ciò che ci sta a cuore è conservare lo scheletro. Le balene sono Monumenti della natura. Il mare è dove nasce la vita, dobbiamo rispettarlo. Anche per noi sessi. Studiare il corpo può essere uno spunto, una forza in più.. è una fonte incredibile di conoscenza.

  • Che fine farà il corpo? Lo scheletro verrà musealizzato?

C’è una grande possibilità che venga musealizzato lo scheletro. Non appena abbiamo saputo della balena, abbiamo scritto una lettera protocollata al comune di Sorrento dove abbiamo chiesto le analisi e che lo scheletro venisse musealizzato, messo in esposizione. Dove andrà? Non si sa ma il suo posto dovrebbe essere Sorrento. L’arrivo della balena proprio a Sorrento ha una valenza simbolica fortissima dato che si racconta che il patrono Sant’Antonino abbia salvato un bambino ingoiato da una balena. Non è casuale, lo scheletro deve rimanere a Sorrento.

  • Alcuni credono che il corpo giunto in superficie non appartenga all’esemplare avvistato a ridosso del molo. Cosa ne pensa?

È veramente un mistero. I tagli ci fanno immaginare che si tratti dello stesso esemplare però la decomposizione del corpo era in uno stadio troppo avanzato. Ciò ci fa pensar che si tratti di due balene differenti. Quella avvistata era più piccola: potrebbe essere un figlio. Se così fosse sarebbe davvero straziante.

 

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