10 GENNAIO 1888 22 MARZO 1950 RAFFAELE VIVIANI al secolo VIVIANO Una voce che grida dal passato!

RICORDANDO VIVIANI
Di ANNAMARIA FARRICELLI
Campanilismo bello, addò si gghiuto?
Facimmolo nuie pure , cumme a ll’ ate,
si no p ‘a ggente e Napule è fernuto,
e nun sarammo maie cunsiderate…
10 GENNAIO 1888 22 MARZO 1950
RAFFAELE VIVIANI
al secolo VIVIANO
Una voce che grida dal passato!
CASTELLAMMARE Di STABIA 10 GENNAIO 2021
La lotta mi ha reso un lottatore. Una lotta contro il quotidiano, contro il passato, il presente, l’ avvenire . La voce è quella di Raffaele Viviani nell’ anniversario della sua nascita, 10 Gennaio 1888 che , ancora oggi ,incita il popolo stabiese e napoletano a quel campanilistico orgoglioso riscatto : “ Facimmolo nuie pure cumme a ll’ ate, si no p’a ggente ‘e Napule è fernute, e nun sarrammo maie cunsiderate …!” Raffaele Viviani è nato a Castellammare di Stabia e, molti concittadini, ne conoscono il nome in quanto, nelle passeggiate per il lungomare, gettano uno sguardo distratto al suo busto. Come ogni mamma ingrata, la sua città non ha mai dato molta attenzione a questo grande personaggio che affascinò le masse ed elettrizzò le platee locali, e poi mondiali, con la sua arte scenica. Le sue grandezze, le sue miserie, la sua rassegnazione, la sua ribellione, quel misto che è il “ poco” o il “ molto “di un popolo, ha una storia ed un passato millenario. Teatro tutto suo quello di Viviani, strappato dalle radici della sua terra, con quei vicoli stretti di una C/mare antica e povera e quella napoletana dei quartieri che lui portò sulle scene . L’ amore per il suo popolo e per i suoi luoghi, fa sì che le figure dell’ attore e del poeta si alternino e si completino. Fin da piccolo sognava una trasformazione teatrale e, negli anni ’20 e ‘ 30, il suo sogno si realizzò con la nascita della “ Compagnia d’ Arte Napoletana” presente da Nord a Sud dell’ Italia , nonostante i difficili tempi e la nascita del fascismo. Esigente per se stesso e per gli attori, la critica gli riconosce la novità e l’ altissimo livello professionale della Compagnia che debuttò con “ O VICO “, con il suo amaro destino dei poveri e dei diseredati. Questo atto unico inventò un nuovo genere in cui la prosa si fondeva con musica, canto e danza. Oltre a drammaturgo, poeta, regista, attore, fu anche commediografo istituendo i 2 Atti, famosa la “ FESTA DI PIEDIGROTTA , MARINA DI SORRENTO, CAFFE’ DI NOTTE E DI GIORNO “… Con il fascismo , egli scrive il dramma della lotta nelle fabbriche, sottolineando il dramma dei poveri alle prese con una borghesia decadente, arricchitasi con la guerra fatta di cocotes, viveur e dove la cocaina faceva da padrona. Ma la sua denuncia sociale lo porta all’ isolamento. Allora Viviani pone Napoli al centro delle problematiche territoriali, un’ anticipazione del NEOREALISMO . Di questo periodo è la nascita dell’ eroe popolare, il protagonista del “ basso “rappresentante dell’ emancipazione sociale. E’ stato il narratore di una Napoli che esiste ancora. I suoi personaggi sono figure archetipiche , le cui radici affondano in una città dove il comico ed il tragico sono l’ uno lo specchio dell’ altro. Con il suo teatro restituisce l’ antropologia di un mondo segnato dalla povertà ed al tempo stesso da una vitalità di cui le donne sono le assolute protagoniste, vera e propria forza motrice di quello che si usa definire “ popolino”. Che siano mamme sole ad accudire i figli, mogli fedigrafe o tradite, giovani alle prese con i loro spasimanti, o vittime di uomini violenti e senza scrupoli, le donne sono al centro del teatro di Viviani.. A lui il merito di aver resuscitato il teatro dialettale, tramutando in un’ immagine di giovinezza un corpo in decomposizione: o meglio riportandolo , secondo la critica del periodo, alla sua giusta funzione, quella di dimostrare come l’ agire umano fosse simile in ogni parte della terra. Viviani è stato il narratore di una Napoli che esiste ancora. Un percorso conoscitivo il suo per imparare ad affrontare quella …” lotta che mi ha reso un lottatore. Una lotta contro il quotidiano, il passato, il presente, l’ avvenire…”
GRAZIE RAFFAELE !!!!
CASTELLAMMARE DI STABIA , 10 GENNAIO 2021
Di ANNAMARIA FARRICELLI
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