Scala: l’incredibile storia della “formichella” Nonna Maria. Ha battuto il Covid a 102 anni

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Scala. «E adesso fatemi vedere i miei nipoti». È il desiderio del cuore dell’ultima “formichella”. Lo esclama ad alta voce dopo aver superato l’ennesima battaglia della sua vita. Forse la più difficile: sconfiggere il Covid a 102 anni e nove mesi. Lo racconta Alessandro Mosca su La città di Salerno. Nonna Maria Carmela Di Pino, però, sembra non rendersi conto di quello che è accaduto dallo scorso 6 novembre: vuole rivedere e abbracciare i suoi 50 nipoti, dal più piccolo al più grande. Perché nell’autunno di un triste 2020, la sua casa di Pontone, la frazione di Scala incastonata fra le montagne e a pochi passi dalla Valle delle Ferriere, non era più animata come prima. Tutti, nella sua famiglia, hanno una tradizione: passare per casa della nonna – dove se t’affacci vedi Amalfi e il mare mozzafiato della Divina – per salutarla.

Prima di scuola, del lavoro, di una qualsiasi commissione: è l’imperativo di una famiglia che attorno a nonna Maria Carmela è cresciuta. E ora si è riunita. Pregando e sperando in un miracolo. «È stato veramente un miracolo», racconta adesso, a poche ore dalla notizia più attesa da tutti in Costiera Amalfitana, Maria Potenza, una delle nipoti dell’ultracentenaria di Scala. Anche lei è stata colpita dal “mostro invisibile” al pari del marito, di un figlio, della madre e del padre. E di nonna Maria Carmela. Ora stanno bene. Ma il mese di “passione” non lo dimenticheranno facilmente. «Pensavo non ce l’avesse fatta », racconta Maria ora col sorriso.

«Tutto è iniziato i primi giorni di novembre quando, nell’ambito degli screening scolastici, abbiamo scoperto che mio figlio era positivo. Abbiamo rifatto tutti i tamponi: anche la nonna era positiva». Storia dello scorso 6 novembre. L’inizio di un incubo finito soltanto domenica sera quando il sindaco Luigi Mansi, impegnato nell’allestimento del grande albero di Natale che si illuminerà questa sera a Scala, ha ricevuto la notizia più attesa. Un sollievo dopo tanti patimenti: «Nonna, per fortuna, è stata quasi sempre bene. Ma abbiamo avuto tanta paura», spiega Maria Potenza. «Ha avuto alcuni sintomi, normali per una donna della sua età. Soltanto una notte, abbiamo temuto il peggio». A svegliare la giovane, infatti, fu la madre che le raccontò di una febbre diventata improvvisamente alta per l’ultracentenaria: «Ha delirato, ci raccontava che voleva esser portata nella Valle delle Ferriere per incontrare il marito», il ricordo dello spavento. Quella fase così critica, però, durò soltanto qualche ora: nonna Maria Carmela si è ripresa e ha atteso la sua guarigione.

Riuscendo a trasmettere alla sua immensa famiglia composta da sette figli (cinque vivono a Pontone, altri due a Udine) e da oltre 50 nipoti una forza sovrumana: «Ci ha sempre rassicurato. Al telefono ci ripeteva sempre la stessa cosa: “La nonna sta bene, non vi preoccupate”», racconta la nipote. «Voleva vederci, incontrarci. Per lei che ha avuto da sempre la casa invasa dai suoi familiari è stato davvero strano stare così tanto tempo senza di noi», prosegue. «Sempre al telefono ci diceva “venite presto”. Adesso non vediamo l’ora di riabbracciarla ed esaudire questo suo desiderio », prosegue la discendente di nonna Maria Carmela.

La lontananza dai nipoti, dunque, è sembrata esser la prova più dura da superare per la centenaria di Scala. Una donna forte. Veramente forte. Lo dice la sua storia: Maria Carmela Di Pino, infatti, è una delle ultime “formichelle” ancora viventi. Da giovanissima, infatti, tutti i giorni percorreva gli oltre mille gradini che dividono la sua Pontone ad Amalfi con delle ceste pesantissime: all’interno soprattutto limoni ma anche la legna per i forni dell’ex Repubblica Marinara. Una forza fisica e di volontà incredibile. «Ha fatto su e giù per quei gradini una vita intera. Ha un cuore davvero molto forte», rivela adesso la nipote ripercorrendo quell’esistenza iniziata il primo marzo del 1918. «Per tantissimi anni ha fatto questa vita difficile, di sacrificio, per guadagnarsi da vivere. Il nonno, Marco Rispoli, quando era in vita curava i giardini per portare il pane a casa. I loro sforzi, però, hanno permesso di crescere i sette figli. E i loro nipoti che adesso non vedono l’ora di riabbracciarla». Una famiglia unitissima. Oltre ogni ostacolo. «È legatissima a tutti. In questi giorni d’assenza – spiega Maria Potenza – ci ha chiamato in continuazione, voleva sapere come stavamo e cosa stavamo facendo. Sembrava esser quasi più preoccupata per noi che per lei».

Preoccupazioni che sono state condivise, per un mese, dall’intero borgo di Scala. Partendo dal sindaco Luigi Mansi che non ha fatto mancare mai il suo sostegno: «Lo ringrazio per tutta l’attenzione che ha avuto per nonna Maria Carmela e per la nostra famiglia», le parole della nipote dell’anziana. «Negli scorsi giorni avevamo bisogno di un medico e si è impegnato in prima persona per far visitare la nonna». Un elogio che riempie d’orgoglio proprio il primo cittadino che, commosso, racconta adesso una vicenda che ha seguito passo passo: «È una gioia enorme aver superato insieme queste difficoltà», spiega Mansi. «Nonna Maria Carmela rappresenta un esempio di vita che, in questi momenti così difficili, deve farci riflettere. Ha basato tutta la sua esistenza sull’umiltà e sul sacrificio. Ha vissuto la vita soffrendo e lavorando. La sua guarigione e quanto ha fatto da sempre deve essere da esempio per noi giovani». Anche Mansi è pronto a “invadere” la sua casa per una grande festa.

Come uno dei suoi nipoti. Quelli che l’ultima “formichella” di Pontone non vede l’ora di riabbracciare dopo aver sconfitto il Covid a 102 anni.

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