Pimonte/Agerola. Truffa via mail con il logo delle Poste contraffatto

Pimonte/Agerola. Truffa via mail con il logo delle Poste contraffatto. Un’altra truffa natalizia, l’ennesima, arriva via mail utilizzando anche il nome di Poste Italiane, ovviamente estranea alla vicenda.

L’ultima frontiera della truffa telematica è quella che chiede ad ignari cittadini il pagamento di circa 5 euro per la spedizione di un pacco in realtà mai richiesto.

Sono sempre più i cittadini di Pimonte e Agerola che, in questi giorni che ci avvicinano al Natale, stanno ricevendo due mail alquanto strane. La prima, inviata da un fantomatico centro di distribuzione, parla di un pacco spedito contrassegnato da un codice, ovviamente falso. Subito dopo, la seguente scritta: “Stato: Movimentazione – Centro di distribuzione di Bologna. I costi per il trasporto, pari a 4,95 euro, non sono stati pagati. La consegna verrà effettuata dopo il pagamento”. Subito dopo, ecco l’invito a cliccare su una schermata con la dicitura: Paga i costi di spedizione. Ma non è tutto. In caso di mancata risposta, dopo 24 ore alla stessa mail arriva un altro messaggio, questa volta da un fantomatico “Monitoraggio Poste Italiane”, che invita nuovamente a pagare i costi di spedizione per ricevere il pacco. E così basta cliccare sulla voce “Costi di spedizione” per essere truffati.

Sono diverse, intanto, le segnalazioni giunte alla polizia postale, per far luce sull’ennesima truffa telematica natalizia.

Appena pochi giorni fa, infatti, sempre sui Monti Lattari decine di persone hanno ricevuto una mail da un falso contatto dell’Inps, attraverso il quale si annunciava di aver diritto ad un bonus natalizio in realtà mai esistito. Nella lettera, si invitavano i cittadini a fornire tutti i dati delle carte di credito o coordinate bancarie. Mentre resta alta l’attenzione anche per le truffe agli anziani, che nelle ultime settimane sono riprese nonostante l’emergenza sanitaria in atto. In varie occasioni, i truffatori hanno telefonato nelle abitazioni di anziani spacciandosi per dipendenti dell’Asl che avrebbero dovuto effettuare tamponi in cambio di soldi. La raccomandazione delle forze dell’ordine è sempre quella di non aprire mai la porta di casa a sconosciuti.

Fonte Metropolis

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