Papa Francesco incassa un altro successo attraverso Monsignor Claudio Gugerotti Vescovo Titolare di Ravello foto

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La profonda crisi che attraversa la Bielorussia da diversi mesi ha visto impegnate molte Diplomazie per cercare di riportare serenità, pace e democrazia in quella terra.La Chiesa ha avuto un ruolo fondamentale ed alla fine ha incassato ottimi risultati. Per mesi le due Diplomazie, quella Vaticana e quella Bielorussa, avevano dialogato con il coinvolgimento diretto di Papa Francesco e del Presidente Bielorusso Aleksander Lukashenko, fino all’ultima missione di Mons. Claudio Gugerotti che il 17 dicembre si è recato a Minsk come inviato speciale di Sua Santità.
Ma proviamo a sintetizzare i fatti salienti della vicenda. Dopo le elezioni presidenziali in Bielorussia erano esplose manifestazioni di dissenso in un crescendo pericoloso; il Presidente Lukashencko accusava la Chiesa Bielorussa di avere un ruolo importante nell’organizzazione dei rivoltosi; tale convincimento lo aveva portato il 31 agosto scorso a bloccare alla frontiera di Kuznitsa Belostokskaja l’Arcivescovo Metropolita della diocesi di Minsk-Mogilev e capo della Conferenza Episcopale della Bielorussia, mons. Tadeusz Kondrusiewicz, il quale ufficialmente rientrava in patria dopo aver partecipato in Polonia alle celebrazioni per la Madonna di Czestochowa. Un fatto estremamente grave per la Chiesa ma per la stessa Bielorussia che vedeva montare ancor più il dissenso dei cattolici, che ai motivi socio-politici del malcontento aggiungevano anche la ribellione per il trattamento riservato al massimo esponente del Cattolicesimo Bielorusso.
Già l’11 settembre il Segretario per i Rapporti con gli Stati del Vaticano, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, si recava in Bielorussia dove incontrava il Ministro per gli affari esteri Vladimir Makei, il quale fra le tanti questioni scottanti sul tavolo, reiterava l’invito a Papa Francesco ad effettuare una visita in Bielorussia, invito lanciato originariamente da Lukashenko già nel 2016 durante una sua sosta in Vaticano.
Il 2 novembre l’agenzia di stampa nazionale bielorussa BelTA, annuncia un fatto estremamente importante: “Lukashenko e Papa Francesco stanno dialogando. È stato lo stesso Lukashenko a parlare dell’argomento, durante un incontro con il metropolita Veniamin di Minsk e Zaslavl, sebbene non abbia fornito indicazioni utili a capire quando avrebbe discusso con il Pontefice”.
La svolta positiva è vicina: la Chiesa tace Lukashenko parla. Come ufficializzare l’intesa? La Bielorussia vuole un interlocutore fidato e affidabile, il Papa ha bisogno di un emissario di cui potersi fidare per statura e doti diplomatiche, in gioco c’è molto di più del ritorno in patria di mons. Tadeusz Kondrusiewicz: ci sono le sorti di un Presidente e di una nazione, ci sono i valori e i principi di cui il Santo Padre è incarnazione terrena e che sono stati sempre dietro alle date e ai fatti della storia moderna, dalla caduta del muro di Berlino alla scomparsa dell’URSS, dall’avvento della democrazia in Polonia alla disfatta del Nazismo; l’uomo giusto per tutti è Mons. Claudio Gugerotti.
Ed ecco che poche righe aggiungono i tasselli chiave al mosaico:
17 DIC, (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, – L’inviato speciale del Papa in Bielorussia, monsignor Claudio Gugerotti, che era stato Nunzio nel Paese, ha incontrato il Presidente Aleksander Lukashenko. Lo riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. L’incontro voleva “esprimere la sollecitudine e le preoccupazioni del Santo Padre per l’attuale situazione del Paese”. (ANSA).
MINSK , 23 dicembre, 2020 / 11:00 AM (ACI Stampa).- Dopo quattro mesi e ad un passo dalla pensione, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk può rientrare in patria. Bloccato alla frontiera lo scorso 31 agosto, di ritorno dalla Polonia, perché il suo passaporto non era stato dichiarato valido, l’arcivescovo è stato in esilio muovendosi tra Polonia e Lituania. La Santa Sede ha lavorato sottotraccia per garantire un ritorno in patria. È stata la nunziatura apostolica a Minsk a dare notizia della fine dell’esilio dell’arcivescovo Kondrusiewicz, con uno scarno comunicato diffuso sul portale della Chiesa Cattolica bielorussa. La nota afferma che “la nunziatura apostolica nella repubblica di Bielorussia informa che il 22 dicembre 2020 ha ricevuto informazioni dagli organi statali competenti che l’arcivescovo Tadesuz Kondrusiewicz non ha ostacoli per il rientro nel territorio della Repubblica di Bielorussia”. La nunziatura ha anche espresso “gratitudine alle autorità statali della Repubblica di Bielorussia per aver risposto positivamente alla richiesta di Papa Francesco di far tornare l’arcivescovo Kondrusiewicz per celebrare la nascita del Signore con il gregge di cui è pastore.”
Un epilogo felice ed importante del quale, forse, ancora non conosciamo fino in fondo la portata, ma del quale sappiamo che uno dei protagonisti è stato il nostro “concittadino di fatto” Monsignor Claudio Gugerotti. Fine conoscitore di quel Paese per esserci vissuto oltre quattro anni da Nunzio Apostolico, Mons. Gugerotti godeva della stima del presidente Lukashenko e di tantissimi esponenti della politica e della cultura di quel Paese. Fu lui a proporre nel 2015 il progetto culturale che portò a Ravello giovani dell’accademia d’arte di Minsk per uno stage formativo durante il Ravellofestival. Anche allora, la delegazione Ravellese composta dal Segretario Generale Secondo Amalfitano e Direttore Artistico Stefano Valanzuolo, grazie a Mons. Gugerotti, ebbe un incontro al Ministero della Cultura per definire i dettagli del progetto.
I grandi progetti e i risultati straordinari sono figli di piccoli tasselli, a volte piccolissimi, che uniti compongono un grande mosaico. Ci piace immaginare che un piccolo e marginale ruolo per la buona riuscita della missione dell’emissario papale l’abbia potuto avere anche Ravello, grazie al ponte culturale che vide la Bielorussia e la nostra città affiancate in quel progetto.
Al nostro Vescovo Titolare va la riconoscenza per aver scelto questa terra come seconda casa e per darle, con la sua vicinanza sempre più prestigio e lustro.
Grazie Claudio Gugerotti che il buon Dio, dopo averti aiutato ad aver ragione anche del COVID, ti possa assistere sempre nel tuo impegno quotidiano, Ravello e i Ravellesi tutti, anche quelli residenti nel Regno Unito che oggi ti saluta nuovo Nunzio Apostolico, in attesa di poterti riabbracciare qui, ti augurano un Santo Natale .

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