Oggi è il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno

Quest’anno il solstizio d’inverno cade oggi 21 dicembre (in Italia alle ore 11:02). Si tratta dell’appuntamento che segna l’inizio della stagione invernale, almeno in senso astronomico, e segna il giorno dell’anno in cui il Sole, a mezzogiorno, sale di meno rispetto all’orizzonte, nonché la notte più lunga del 2020 (no, infatti non è il giorno di Santa Lucia). Quest’anno, inoltre, avremo anche un altro fenomeno astronomico di rilievo: la Grande congiunzione tra Giove e Saturno, un evento che non vediamo così dal 1226.

Il solstizio è un fenomeno che accade due volte ogni anno, causato (così come gli equinozi) dalla diversa inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’eclittica (ovvero il piano dell’orbita su cui il nostro pianeta ruota intorno al Sole). Questa differenza causa nel corso dell’anno un moto apparente del Sole nel cielo terrestre, che nel nostro emisfero fa sì che raggiunga il suo punto di elevazione massima rispetto all’orizzonte in corrispondenza del solstizio d’estate (21 o 22 giugno), e quella minima nel solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre).

In queste date si hanno quindi i giorni e le notti più lunghi, che segnano convenzionalmente anche l’inizio dell’estate (solstizio d’estate) e dell’inverno astronomici (solstizio d’inverno), ovvero i periodi dell’anno in cui il percorso apparente del Sole sale o scende rispetto all’orizzonte, che terminano rispettivamente con l’equinozio d’autunno e con quello di primavera. Attenzione, però, a non confondere le stagioni astronomiche con quelle a cui facciamo riferimento più comunemente, ovvero le stagioni meteorologiche, che definiscono invece i mesi più freddi e più caldi dell’anno.

Nonostante i solstizi ricorrano ogni anno con cadenza regolare (il 21 o il 22 di giugno e di dicembre), si tratta in realtà un artificio introdotto dai nostri calendari. La data esatta tende infatti a ritardare di circa sei ore ogni anno, ed è per questo motivo che sono stati creati gli anni bisestili, che servono proprio a recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni) ed evitare che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.

Ultima curiosità, il solstizio d’inverno cade proprio in prossimità del Natale. Un caso? Assolutamente no, perché la data era al centro delle festività pagane (probabilmente il Natalis Solis Invicti degli adoratori di Mitra) su cui si ritiene sia stato ricalcato il natale cristiano. Non si tratta comunque di un caso isolato, perché i solstizi rappresentavano un momento importante nel calendario di moltissime altre culture antiche. Come i Maya, che avevano previsto la fine del mondo proprio per il solstizio di inverno del 2012. Per fortuna, sembra si sbagliassero.

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