Libri. Breve conversazione con la scrittrice Annavera Viva.

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Articolo di Maurizio Vitiello – Il mondo letterario. Annavera Viva come tanti scrittori si prepara al futuro senza data che verrà.

Non è ancora finita, purtroppo …

Le attese e i rimandi obbligano alla preparazione al mondo che verrà, e anche la cultura ne sta tenendo conto, organizzando e studiando le mosse migliori per ripartire alla grande, non appena possibile.

Ciò spinge gli scrittori ad approfittare di questa pausa alle presentazioni, ai tour letterari e alle fiere, per dedicarsi solo alla scrittura e gli organizzatori degli eventi a puntare su ciò che si potrà fare, anche se fra molto tempo. Fondamentali per la cultura italiana, saranno per esempio, le partecipazioni al Salone del Libro di Parigi 2021, e poi alla Buchmesse di Francoforte nel 2023, un modo per ampliare la prospettiva internazionale.

Occasioni d’esposizione dell’Italia in tutte le sue declinazioni letterarie a Parigi, in 600 metri quadri, mentre a Francoforte la vetrina non sarà solo per il libro, ma anche per la cultura italiana, il cinema, il design, il teatro, il cibo, le mostre, in 2000 metri quadri dedicati.

 

Traguardi importanti, ma ancora lontani, come si evince anche dal colloquio con la scrittrice Annavera Viva a cui abbiamo chiesto:

Quale futuro se non ci si incontra? La cultura è soprattutto scambio di idee e condivisione. Il salone del libro di Torino tornerà dal 13 al 17 maggio 2021 con un nuovo titolo: Vita Supernova. Nel settecentesimo anniversario dantesco, quasi profetico sembra.

La necessità aguzza l’ingegno. È chiaro che speriamo tutti di ritrovarci e di ritrovare quei momenti d’incontro che sono “il sangue” del rapporto scrittore/lettore, ma, nell’attesa che questo sia possibile, qualcosa c’inventeremo. C’è da sottolineare, però, come la cosa fondamentale sia che la parola scritta continui a viaggiare. Per secoli, quando l’incontro con lo scrittore era inusuale, il contatto è avvenuto solo tramite le parole e, a tutt’oggi, quando leggiamo un classico ci stiamo imbevendo del pensiero di un autore che non conosceremo mai e, con il quale spesso stabiliamo un rapporto di un’intimità profonda che travalica qualunque distanza. Dunque, se il ritrovarsi è sempre una festa, se l’incontro con il lettore è il sangue del rapporto, la lettura ne è il DNA. E fino a quando le nostre storie incontreranno dei lettori non ci sarà lontananza che ci divida.

L’Italia sarà Paese Ospite d’Onore al Salone del Libro di Parigi dal 19 al 22 marzo 2021 e ancora alla Buchmesse di Francoforte nel 2023, cosa racconteremo? Ci sorge il dubbio saremo più forti o fragili e sfiniti?

Onestamente, non so cosa racconteremo, non faccio previsioni. Posso solo parlare per me stessa e trovo che sarebbe prematuro raccontare quello che sta succedendo. Gli eventi di questa portata penso che abbiano bisogno di sedimentare per poter essere visti nella loro oggettività. Per poterne percepire il dolore nel profondo ma col necessario distacco. In questi mesi ho lavorato a romanzi che trattavano argomenti lontanissimi dalla Pandemia, un po’ per quello che sostenevo e un po’ per essere impegnata in qualcosa che orientasse il pensiero in altri luoghi. Questo è servito, anche, a farmi trovare quelle risorse di resistenza e forza per superare un tempo assurdo che sta diventando lunghissimo. Per ricordare a me stessa che c’è dell’altro, oltre a questo. E che con tanto impegno e un po’ di fortuna lo ritroveremo.

 

In conclusione, talvolta, da momenti di pausa si riesce a coltivare la scrittura e la lettura; domani sarà un altro giorno …

 Maurizio Vitiello

 

 

 

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