L’Acquedotto Augusteo nei Campi Flegrei a 2010 anni dalla apertura.

E’ stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Parco Campi Flegrei l’incontro online dal titolo: “Dal 30 dicembre 10 d.C. al 30 dicembre 2010 … +10. L’Acquedotto Augusteo nei Campi Flegrei a 2010 anni dall’apertura dell’haustus dello Scalandrone”
Il 30 dicembre 2010 al Castello di Baia si è svolto un evento per celebrare il bimillenario di un’iscrizione che si trova all’interno di una galleria romana in località Scalandrone (comune di Bacoli) ed è legata all’Acquedotto Augusteo della Campania. L’iscrizione celebra l’apertura di un haustus (presa d’acqua) avvenuta il 30 dicembre dell’anno 10 d.C. e riporta il nome dell’acquedotto, come “Aqua Augusta”.
L’evento fu reso possibile grazie alla sponsorizzazione della società A.R.I.N., che permise di realizzare due copie dell’iscrizione, ora esposte nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei e nella sede dell’attuale società A.B.C.
A distanza di dieci anni, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e l’Associazione Cocceius hanno quindi deciso di organizzare un nuovo incontro (online data la situazione) per celebrare il decennale della celebrazione.
Interverranno:
Fabio Pagano: moderatore
Maurizio Barracco: il contributo di A.R.I.N.
Mauro De Pascale: da ARIN a ABC, la cura dell’acqua antica e moderna
Giuseppe Camodeca: l’importanza dell’iscrizione dello Scalandrone
Graziano Ferrari e Raffaella Lamagna: l’esplorazione della cavità
Leopoldo Repola: il progetto di digitalizzazione dell’iscrizione e della cavità
Paola Miniero: la musealizzazione dell’iscrizione
Pierfrancesco Talamo: 10 anni dopo

Riportiamo di seguito la trascrizione integrale e al grezzo senza punteggiatura e capiversi dai sottotitoli del video :

buongiorno buongiorno che fabio crea un

parco archeologico dei cavalli e sono

qui nuovamente rubando quello che c’è la

regia per lucrare promuovono per

ricordare una forza per parlare insieme

ai nostri ospiti di oggi di disattivare

qualche microfono

ok per parlare e diciamo che celebrare e

ricordare un avvenimento di dieci anni

fa

in realtà poi collegato come scopriremo

e come probabilmente già sapete un

avvenimento in realtà ben più antico un

avvenimento che ovviamente non avrei mai

immaginato di trovarmi dopo dieci anni a

dover onorare come tra virgolette

padroni di casa anche se in realtà la

casa di cui parliamo è il museo

archeologico dei campi flegrei nel

castello di baia da cui siamo nel quale

siamo connessi a cui dà la parola a

breve perché appunto da pochi mesi sono

direttori di questo parco è mai avrei

pensato ovviamente di occuparmi di

questi ambiti

ma ho scoperto questa questa festa che

si è svolta appunto dieci anni fa al

castello aragonese di cui parleremo oggi

una volta che ha coinvolto diverse

persone con estremo piacere ho trovato

in questa scaletta che mi è stata

proposta e iniziò a ringraziare graziano

ferrari e raffaella la magna

dell’associazione coach ei luz che hanno

proposto in realtà immaginato e proposto

questo evento e poi contribuito alla sua

realizzazione

ho trovato con estremo piacere molte

delle persone che poi ho incrociato nel

mio cammino nei primi mesi di direzione

del parco quindi ho visto che intorno a

questo luogo che non era un parco ma era

la sopraintendenza ma che era

soprattutto quel meraviglioso

agglomerato di luoghi fisici e di grande

tradizioni memorie materiale c’erano le

stesse persone che ha avuto il piacere e

l’onore di incontrare nel mio percorso e

quindi è una storia che ovviamente segue

i luoghi a prescindere dalle istituzioni

e segue un percorso ovviamente già

tracciato che mi piace pensare possa

generare anche continuità

oggi parliamo di acqua una giornata

ovviamente in cui mediamente si inizia a

pensare un po più al vino al prosecco

essendo il 30 dicembre ma oggi invece ci

concentriamo sull’acqua un’acqua che è

un elemento ovviamente guida un fil

rouge che accompagna i nostri luoghi

se tra i tante tra le tanti sinapsi 3

tanti collegamenti che possiamo

immaginare tra i 25 i luoghi del parco

l’acqua e uno di collegamenti più forti

e più immediati un’acqua che ha una

relazione di presenza assenza e di

mutevoli confini noi siamo il luogo in

cui pezzi di contesti archeologici

importanti sono sott’acqua in cui

cisterne sono i luoghi in cui l’acqua è

presente una realtà non visibile non

percettibili sono i luoghi in cui

l’acqua guidato scelte

finito anche destini di uomini e

situazioni urbane o residenziali e oggi

parliamo di un realtà di un luogo se

vogliamo che non è un luogo del parco e

qui la somma questa questa piccola

riflessione la dice lunga su quanto le

interpolazioni tra il tessuto tra il

paesaggio antropico antico culturale del

nostro territorio sia ovviamente

inscindibile non si possa tranciare con

perimetrazioni che sono quelle

amministrative

parliamo soprattutto dell’acquedotto del

serino

ma parliamo indirettamente di molti di

quei luoghi che sono stati messi insieme

da questa nuova istituzione ormai è di 4

anni e mezzo di età che appunto il parco

archeologico dei campi flegrei e lo

stiamo facendo in diretta facebook e

quindi ringrazio le persone che ci

stanno e già sono molte ascoltando e

invito loro anche a interagire con

questo surrogato di presentazione viva o

meglio dal vivo possiamo comunque

bene

e raggiri attraverso l’ormai rituale

commento alla nostra la nostra diretta

video ma non ma lo ringrazierò e adesso

andrò a elencare le persone che

parteciperanno con noi e animeranno

questo nostro pomeriggio e in primo

luogo con l’invito anche a partecipare

ea raccontare l’esperienza da punto di

vista di uno dei protagonisti e degli

animatori di quell’esperienza e parlo

del dottor maurizio barracco ex

presidente di arin che all’epoca ha

promosso animato e ha voluto quella

iniziativa che oggi andiamo a ricordare

a dieci anni di distanza quindi lo

ringrazio per essere qui con noi oggi e

gli chiedo di ricordare e di introdurre

il tema che andremo a trattare oggi

pomeriggio grande gioia intanto perché

rivedo dei vecchi amici che da anni non

vedevo da graziano ferrari e spero di

vedere anche raffaella presto ha preso

camodeca che ha stimolato

naturalmente la nostra attività

soprattutto con la sua grande scoperta

mauro de pascale che ha per tanti anni

seguito l’ingegner potenza che fra

l’altro è stato un nostro direttore

straordinario soprattutto per la

passione per la conoscenza che metteva

nell’acquedotto del serino quindi oggi

parliamo di acqua come diceva lei

direttore pagano grazie a lei anche di

avermi invitato come diceva lei in

questi giorni si parla di altro di

brindisi e di altro ma l’acqua è

fondamentale assolutamente fondamentale

è la vita l’acqua come ricordavano gli

antichi e soprattutto la cosa

straordinaria e e parliamo oggi dal

sellino che è un’acqua straordinaria

perché come diceva epolo cratere una

rosa antico medico e dice che è

l’equilibrio della salute è data in gran

parte da quello che mangiamo ma

soprattutto dalla qualità dell’acqua che

beviamo i romani scoprirono questa cosa

e scoprirlo soprattutto che l’acqua del

sirino colori

due fonti dei suoli e pelosi era un

acqua straordinaria e fecero la più

grande opera acquedottistica che fosse

stata mai realizzata

l’acquedotto augusteo naturalmente

l’acquedotto augusteo aveva un percorso

particolare perché partiva da serino da

una parte e poi nel vecchio percorso

faceva mercato san severino sarno

naturalmente palma campania napoli

pozzuoli e piscina mirabilis si

sviluppava per 96 chilometri di

lunghezza ma poi c’erano tutte le

diramazioni in tutto con acerra nola

pompei ercolano e posillipo dove c’erano

le grandi ville insieme a quelle dei

campi flegrei naturalmente c’erano delle

estensioni e arrivavano a 146 147 km

adesso non ricordo con esattezza però

era un acquedotto straordinario perché

era un’opera gigantesca fatta in molti

anni che convogliava l’acqua fino alla

piscina mirabilis per rifornire la

flotta

ecco una opera colossale un’opera

colossale che poi a un certo punto ebbe

dei deterioramenti perché c’è una

magnifica tabella che forse ricorderà e

farà vedere anche de pascale in cui nel

312 dopo cristo

c’è stata una opera di assoluta

ristrutturazione dell’acquedotto perché

è rasata deteriorato per cattiva

manutenzione

sembra un po di essere ai tempi di oggi

dove l’ordinario non è praticamente non

è praticamente fatto e anche allora

successe questo e fu ripreso

l’acquedotto naturalmente la quello che

coinvolse la rinata era che l’ha perduto

anzi rino è stata la vita e le circa fra

25 e 30 per cento dell’acqua che i

napoletani bevano

la qualità migliore dell’acqua che

bevano all’interno

naturalmente della distribuzione

cittadina ma la cosa molto interessante

è stata un certo punto professor

camodeca che dopo lunghe ricerche fatte

legato anche un progetto della

fondazione napoli novantanove sui campi

flegrei che naturalmente esplorò

determinate cose con un certo numero di

successi e nuove scoperte

naturalmente è il vostro camodeca negli

anni 90 se non ricordo per giuseppe

correggerli negli anni 90 scoprì una

targa particolare è la targa particolare

poi venne divulgando negli anni 2000 e

poi nota un po tanto che quando che dice

che stemperi che hanno era non ricordo

come della testa però più o meno in

quell’epoca era notevolissima perché

dava una datazione in effetti trovata

nei campi flegrei allo scalandrone dava

una dotazione

se non sbaglio del 30 12 del 10 quindi

in effetti connotava come una opera

augustea in maniera definitiva questo

grande acquedotto acquedotto che dava

bene come vi ho detto da pompei a nola a

ercolano c’erano dire nazioni e io fui

anche affascinato dal bel libro oltre

naturalmente all’iscrizione dei cafoni

affascina affascinato libro pompei di

robert harris che descrisse che plinio

si accorsero stava per accorgersi della

eruzione del vesuvio

perché dall’acquedotto del serino si

esalavano fumi di zolfo e il racconto fu

affascinante ma non era soltanto

affascinante è il racconto la cosa

la cosa bella era che noi di questo

acquedotto come acquedotto di napoli era

pato interamente rifatto con un percorso

leggermente diverso nel

1800 esso se ricordo bene 85 e ci fu un

inaugurazione il 10 maggio la lastra

famosa romana di cui io gli dissi del

degrado è stata scoperta nel 36 e furlan

astra che naturalmente testimoniò

l’origine romana e disse che

l’acquedotto augusteo la lastra era in

marmo era in effetti stato deteriorato e

che si sarebbe dovuto ripristinare ecco

tutto questo per raccontare il fascino è

un fascino che la scoperta di camodeca

spinse noi a celebrare nel 2010 perché

la targa diceva del che era in effetti

di stampa centra 12 10 una targa altro

volo scalandrone e quindi pensiamo

nell’anno 10 di celebrare questa grande

risorsa che in effetti aveva

attraversato duemila anni di storia ecco

questo è un pochettino l’interesse che

in acque alla release lo celebrammo e io

credo che rimarrà un segno perché è un

segno di gratitudine agli antichi e un

segno di gratitudine a tutte le persone

da camodeca ferrari alla magna e adesso

a lei direttore pagano a cui auguro a un

caf buona fortuna perché i capi il

flegrei sono una risorsa irrinunciabile

per i patrimonio nostro

ecco io penso che questo nostro piccolo

contributo che è rimasto con una targa

che facemmo incidere assolutamente

riproducendo le quella che era stata

scoperta lo stradone targa che oggi è

nel suo museo direttore è che la bici ne

conserva una copia intatta io credo che

è una risorsa particolare quella

dell’acqua e del lavoro fatto dalla rai

per l’acqua e ritengo che anche il

grande ed è stato divertente leggerlo il

grande azione di mariù caputi

arrivando dopo le tragedie e la siccità

di al fayoum oltre a bere il delizioso

vino dei campi flegrei che va dal

piedirosso alla falanghina abbia anche

assaggiato nelle grandi risorse della

piscina mirabilis l’acqua del serino

grazie a voi tutti per avermi ascoltato

e soprattutto grazie per avermi fatto

partecipare a un ricordo che è

particolare e ritengo molto importante

perché non è solo un ricordo del passato

ma è un ricordo di vita futura che

potremmo utilizzare grazie grazie grazie

lei di aver partecipato ma di quello che

ha fatto e quello che potremmo ancora

fare insieme

come diceva che si sono ritrovate

intorno a questo tavolo virtuale diverse

persone che hanno già condiviso

esperienze e la speranza che si possa

continuare questo percorso certo

direttore con la fondazione napoli

novantanove siano presenti anche

attraverso mario caputi e attraverso

molte scuole che coinvolgiamo nei

monumenti nell’adozione dei monumenti

quindi siamo sempre disponibili

abbiamo lavorato e continueremo a

lavorare per quello che è possibile per

un futuro migliore fra l’altro dei

monumenti

grazie grazie mille non c’è dubbio che

il nostro ampio né probabilmente prima

ci sarà dissetato con un ottima acqua ma

poi abbia anche assaggiato delle risorse

territoriali e questa storia è

introdotta una storia recente di un

passato prossimo di dieci anni fa ma

appunto una storia di 2010 anni fa che

ha introdotto maurizio barracco a questo

punto si manifesta si palesa ed è

emblematico rappresentativo e

affascinante al tempo stesso tutto ciò

in due luoghi apparentemente molto

distanti

cioè la stessa copia lo stesso calcolo

troviamo lì dove adesso mauro de pascale

responsabile relazioni esterne di abc e

dall’altra parte lo troviamo lo vediamo

già dietro il dottor pier francesco

talamo al castello aragonese nel museo

per questa dimensione particolare

peculiare straordinaria di una

grande opera ingegneristica che continua

ovviamente a essere un pezzo della

nostra contemporaneità offrendo come

abbiamo ascoltato l’acqua ha una buona

fetta di popolazione di napoli e quindi

io invito piero a far vedere chiedo

ringrazio pieno della sua presenza di

tribuna far vedere dove si trova siamo

nella fase dei cantieri aragonese

dedicata all’acqua ci torniamo una bella

sala che appunto fu affrontata in quel

momento nel 2000 nel 2010 proprio per

avere per ospitare la copia

dell’iscrizione ed era già dedicata

all’acqua dove c’è anche una copia

dell’iscrizione di serino alla quale

accennava prima ci sono anche tutti gli

altri elementi fondamentali del

dell’acqua soprattutto ci sono i

modellini della piscina mirabile a parte

e far vedere che siamo appunto in questa

sala e quindi qui nel museo vega

archeologico dei campi flegrei dentro il

castello di baia

volevo solo ricordare che fece il sito

in questa galleria in se stessa non è

percorribile ecco perché siamo qui e non

sul popolo che forse sarebbe stato ancor

più suggestivo io lascerei piaceva in

più presenti sono sono purtroppo ci

aspettiamo di poter riaprire a breve ma

essere così almeno virtualmente presenti

e farvi entrare virtualmente in quella

sala si sembrava giusto e doveroso a

questo punto andiamo a vedere come

invece fa bella mostra di sé questa

storia nella bce ringrazio per essere

qui appunto il dottor mario de pascale

responsabile delle relazioni esterne di

abc e lo invito a prendere la parola è a

illustrarci e farci vedere dove si trova

buonasera a tutti scusate la mascherina

ma dato che sono un luogo di passaggio

obbligato rin aziende portare la

mascherina sono proprio all’ingresso

della sede principale di abc e vedete

con inquadrerà subito alle mie spalle

innanzitutto l’iscrizione di cui parlava

il presidente barraco e quella relativa

ai lavori di ristrutturazione della

prodotto che è stata ritrovata un po di

anni fa che fa bella mostra anche

all’interno della delle sorgenti di

serino e del comprensorio e questo

invece nella descrizione dello

scalandrone ecco qui quindi accogliamo

così i visitatori e dipendenti gli amici

ogni giorno nel frattempo mi sposterò

così potrò riprendere nel frattempo

approfitto datemi stare in collegamento

dopo con noi a fare per fare gli auguri

a raffaella la magna che non poteva

nascere in un giorno più il

significativo è andato a più

significativa è che cosa dire quando

abbiamo ricevuto l’invito ecco adesso

passerò l’altro

ci ha prodotto innovativo

non potevamo che essere contenti

naturalmente abbiamo subito risposto

positivamente perché tenere tenere viva

la memoria la cordata e raccontando la

storia di chi ci ha preceduti e

raccontando gli eventi passati anche un

forte stimolo per l’impegno futuro

approfitto anche per portare dopo i

ringraziamenti per l’organizzazione di

queste 21 anni salute anche del

commissario straordina d’angelo del

nostro direttore alfredo pennarola e che

cosa dire

quindi avete visto il collegamento lo

abbia iniziato da lì dall’ingresso della

nostra azienda e con con l’iscrizione

far conoscere la nostra storia aziendale

lunga ormai 135 anni insieme a quella

dell’antico acquedotto gustaio

contribuisce in maniera anche tangibile

a far apprezzare maggiormente il lavoro

che svolgiamo quotidianamente per la

cittadinanza e consideriamo che non ci

siamo fermati nemmeno in questo periodo

di pannelli e naturalmente svolge un

servizio essenziale per la città di

napoli che cosa facciamo diciamo che

consapevoli dell’importanza della

divulgazione della conoscenza sulla

risorsa come ha ricordato il presidente

baratta essenziale dalla nostra

esistenza da anni noi mettiamo in

collegamento oscuro le associazioni

cittadinanza con il mondo dell’acqua e

con tutte e svariate tematiche che

riguardano questo mondo praticamente

potremmo dire raccontiamo il nostro

mestiere e lo facciamo in modi diversi

innanzitutto avvalendoci di un percorso

didattico museale che è diviso in aree

tematiche allestito ad hoc presso il

sito operativo dello studio del

serbatoio dello studio che tra l’altro

adesso interessato da lavori di

ristrutturazione in una delle vasche

ottocentesche vasche realizzate

interamente a mano con gli scalpelli

l’invito come tutti appena sarà passato

questo momento a visitare

e delle nostre testimonianze lo faccio

anche con testimonianza all’interno

disporre di associazioni andando

praticamente noi a portare la nostra

esperienza ai giovani ragazzi e lo

facciamo anche aprendo ai visitatori le

sorgenti di serino nel vita 19 abbiamo

avuto purtroppo dobbiamo riferirci a

date il 2019 contatti diretti con oltre

7.000 persone e maggioranza i piccoli

studenti delle scuole medie e delle

scuole elementari perché siamo sempre

più convinti dell’importanza di

coinvolgere le giovani generazioni che

sono loro il motore del futuro oltre

mille visitatori pesce nei pochi giorni

di apertura che noi consentiamo hanno

visitato l’origine di una delle migliori

acque d’italia come si ricordava prima

verificando le nostre azioni pure di

tutela e salvaguardia della fed cup e

proprio nei giorni di apertura al

pubblico delle sorgenti di serino come

avviene in occasione delle giornate fai

di primavera ed autunno

noi raccontiamo l’acquedotto agusteo e

mostrarvi le parti dell’acquedotto

sannitico abbiamo una grande fortuna

quella di poter accompagnare il

visitatore in questo sito nel raggio di

100 metri in un viaggio temporale di

millenni che l’ho colta dagli acquedotti

antichi e moderni impianti ha condotto

in acciaio di due metri di diametro e

modello impianti per la produzione di

energia elettrica sfruttando la forza

dell’acqua

questo è quello che facciamo

praticamente ogni anno stiamo facendo

qualcosa di nuovo

sempre con questo spirito abbiamo dato

vita proprio quest’anno al rapporto

organico di collaborazione con

l’associazione pietrasanta sempre

finalizzato alla promozione della

cultura dell’acqua al quale risorsa

indispensabile e bene comune come

l’abbiamo fatto

stiamo allestendo all’interno del

complesso monumentale di santa maria

maggiore

proprio al messo in via tribunali il

complesso si chiama detto della

pietrasanta un museo dell’acqua 16

dell’acqua che valorizzi quindi della

ricchezza e l’unicità del patrimonio

idraulico della città di napoli

una mostra praticamente permanente che

possa accogliere tutti gli elementi

significativi del rilevante patrimonio

idraulico e storico tangibile e

intangibile della nostra città però

adesso consentitemi una leggera

deviazione per quale motivo perché fino

adesso abbiamo parlato di rete idrica di

acqua di acqua potabile però non

passiamo ad un’altra rete che è sempre

più profondo e la rete fognaria la

stoner questa rete come quello

dell’acqua potabile parliamo della

storia napoletana ha accompagnato lo

sviluppo della città

ve n’è traccia dal 1500 passando poi

alle dominazioni angiolini aragonese

spagnole borbonica savoia fino all’unità

d’italia e nonostante questo è ancora

non completamente chiaro ed è finita

questa storia

inoltre dal punto di vista realizzativo

la parte idraulica delle dei sistemi

fognari sono spesso molto più complesse

di quelle la distribuzione dell’acqua

potabile delle manufatti segnali sono

vere e proprie opere d’ingegneria opere

d’arte ingegneristico quindi l’ingegnere

italica ora perché faccio questo

passaggio sulla rete fognaria

giustamente perché fino ad oggi per 135

anni noi ci siamo occupati

esclusivamente di acqua potabile ma solo

da poco da un anno praticamente abbiamo

gestione tutta la rete fognaria di

napoli e non è poco perché stiamo

parlando di oltre 1.200 km di rete

fognaria 41 impianti di sollevamento

oltre 100 mila caditoie catene una e da

quando abbiamo preso in carico tutto

questa rete questi impianti

stiamo investendo molto investendo molto

mutuando anche tutta l’esperienza che

abbiamo maturato sull’acquedotto e

l’avanzata tecnologia che già adottiamo

sugli approcci quindi dalle campagne

straordinarie di rilievo delle reti al

telecontrollo degli impianti di

sollevamento per passare a veri e propri

interventi di recupero dei manufatti a

servizio della fognatura

oggi per esempio dal nostro centrale di

telecontrollo oltre a poter verificare

in tempo reale tutti i flussi idrici ad

oggi e distribuiti nei diversi quartieri

di napoli possiamo verificare anche lo

stato di funzionamento delle principali

centrali di sollevamento re più

considerate che per fare questo in

passato era necessario la presenza

fisica di addetti tecnici 24 ore su 24

365 giorni all’anno per tutto l’impegno

che stiamo approfondendo ci siamo

opposti uno dei pupari 2021 rendere

addirittura visitabile alcuni di questi

impianti allestendovi una mostra

fotografica che testimoni tutto ciò che

abbiamo fatto che abbiamo siamo riusciti

a realizzare in così poco tempo e dal

punto di vista della

rifunzionalizzazione delle impianti e

inutile adesso sottolineare che in

questo caso anche in questo caso la

sinergia con gli esperti del sottosuolo

potrà apportato ulteriori proficui

contributi a tutta la nostra azione alla

nostra attività

infatti è proprio di questo che voglio

parlare prima di concludere l’intervento

per il 2021 e nostro interesse

continuare a rafforzare i rapporti con

tutte le associazioni napoletane che

hanno come scopo principale quello di

salvaguardare e far conoscere gli

antichi siti artistici all’interno della

città non ne sono poco e fortunatamente

penso però ad esempio oltre quel colore

che in questo momento sono collegati e

parleranno penso agli amici

dell’associazione vergine salita che da

anni custodiscono e valorizzano

egregiamente tratti dell’acquedotto

agusta del serino in questi siti è

possibile prevedere in futuro questa

volta anche con supporto di abili

l’organizzazione di eventi la cura di

allestimenti per divulgare ancora di più

la cultura e la storia cittadina nel

rapporto con la distribuzione dell’acqua

potabile

inoltre credo che i tempi siano maturi

per creare una rete

parliamo di rete idrica parliamo di rete

da sognare una una rete fisica e

virtuale

tutti i percorsi museali presenti nella

città di napoli ma anche tra gestori

associazioni e gli studiosi appassionati

e cultori della materia

in questo modo potremo contribuire

maggiormente a una organica di mondi

azione oltre gli ha dato invece

fruizione di questo inestimabile

patrimonio che ho definito negato dal

fil black dell’acqua e mi fermo qui

divenuti ferrarsi veramente signore tra

approfondire tutti gli aspetti citati è

però suppongo che in futuro avremo anche

occasione rispettando la tabella di

marcia ringrazio ancora tutti per

l’iniziativa e approfittando per

augurarvi 2021 2020 assolutamente grazie

mille a mauro de pascale né tra i

commenti ci sono già degli inviti a

progettare insieme che poi potrà leggere

nei commenti alla nostra pagina

noi il parco ovviamente archeologico e

pienamente disponibile a percorrere

strade insieme a voi per sviluppare una

conoscenza ampliato antiche ma ancora

così presenti nel territorio

storie antiche che spesso no attraverso

che la meravigliosa fonte storica che è

l’epigrafia la lettura delle epigrafi

consentono di aggiornare queste nostre

conoscenze in rendo le attuali come

solamente il testo epigrafico riesce a

fare laddove poi c’è una persona come

presso giuseppe camodeca che possa

indirizzarci verso queste queste letture

e quindi inviterei ad esso ringraziando

in questo giuseppe camodeca che

rappresenta una persona che io ho

incontrato nel mio primo percorso nel

mio primo tratto percorso qui

per altri motivi e forse tra poco

fra qualche settimana ci incontreremo

col questo giuseppe mari calmo deca e vi

inviteremo a partecipare per la

presentazione di qualcosa di diverso

però con estremo piacere che l’ho

ritrovato anche attore protagonista di

questa di questa storia grazie

professore a lei la parola che a voi

allora io come convenuto con l’amico

graziano ferrari

farò una breve presentazione

dell’iscrizione che anche nelle

circostanze che l’hanno fatta trovare e

la cosa è strana che questa iscrizione

sia rimasta ignota a tutti per duemila

anni in un posto come lo scalandrone

sopra il lavoro pino praticamente

continuamente osservato da non solo dai

big locali ma anche ovviamente come

tutti sappiamo dai gli studiosi un po di

tutto il mondo

eppure è successo anche questo è tutto

questo è cominciato nella alla fine

degli anni 80 anche prima del progetto

che poi facemmo ovviamente con progetto

pina appunto fatto anche in

collaborazione con la fondazione

barracco che incontri collaboratori

allora ero giovane naturalmente questo è

il problema è che riuscivo ci infilavamo

in tutti i buchi possibile immaginabile

gambe ce ne sono tanti adesso c’è

graziano ferrari che fa così e fa anche

peggio perché noi in certi posti non ci

potevamo nemmeno tentare di introduce e

mi ricordo che quando scoprimmo questa

attraverso un’apertura moderna questa

galleria dovremmo passare in mezzo a una

montagna di rifiuti una montagna vera e

propria

alla fine ci riuscimmo e trovammo

scivolando tra la montagna di rifiuti

avevamo poi a toccare terra su un

insomma diciamo su un pavimento antico

ea ecco questo è il salto

dell’iscrizione e percorremmo alla luce

delle torce era il buio più totale

questa questa galleria che scendeva in

forte pendenza verso il lupino da bahia

scendeva verso il luchino era una

galleria certamente una galleria

stradale

quindi è qualcosa di ben diverso da

quello che poi adesso diremo cioè dal

condotto dell’acquedotto conti all

acquedotto chiaramente è stato fatto

all’interno di questa galleria

preesistenti

ora quando risalivano dal dalla fine

della galleria alla fine la galleria è

uno strapiombo nel vuoto e questo io poi

ho cercato di spiegare con qualche modo

non so se avremo tempo adesso di giro e

questo strapiombo nel voto e anche

secondo me è voluto dall uomo cioè c’è

un taglio e proprio tagliata alla

montagna e hanno interrotto questa

galleria tornando indietro a un certo

punto alla luce delle torce mi è

sembrato vedere delle lettere incise ma

siccome faccio le epigrafi se non volevo

immaginare cose che non c’erano al buio

e al diciamo così alla luce delle torce

e guardando a questo punto bene vedremo

in alto una istruzione con caratteri

molto incisivi molto forti e anche le

primo rigo molto grandi e in parte però

fortemente danneggiata e consunta dal

dall’operato del vento linee della

galleria diventa il vento è il tuffo in

gran parte se consumato tutto questo

siamo negli ultimi anni anzi no nei

primi anni scusatemi nei primi anni

degli anni 80

poi naturalmente io sono tornato lì per

cercare di leggere le iscrizioni che

amano sono tornato parecchie volte e che

l’iscrizione era molto

difficile da intenta intendere

specialmente in alcuni si capiva subito

l’importanza straordinaria perché cura

tories a cruz era leggibile e quasi

completamente e poi si vedeva ancora

tracce di una di una data consolare e

naturalmente armati fiscale quindici

sono tornato molte volte il problema è

il tempo che è passato e passato il

tempo tra la scoperta e poi l’edizione

che fu fatta soltanto natura mian alla

fine degli anni 90 perché speravo

insieme alla sola intendenza di fare un

progetto di recupero e di studio di

tutta la galleria cosa che poi si è

fatta solo dopo ma invece purtroppo in

quelle occasioni non si riuscì a fare

tra l’altro la cosa fu complicato

enormemente dalle famose vicende che

succedette successo poco dopo cioè

quella del bradisismo flegreo degli anni

i primi anni 80 che naturalmente

complicare una notevolmente la vicenda

tra l’altro nell 86 85 86

ricordo che accade che per fare le

famose strade di scorrimento per

eventuali fughe dal dal bradisismo si

volle si voleva ingrandire via

scalandrone e naturalmente si accorsero

di questa cavità che io avevo già

ovviamente già da lungo tempo segnalato

la sua di nelle sale naturalmente questi

fecero dei lavori senza rendersi conto

senza invitare nessuno senza chiedere

niente e pensavano di risolvere il

problema buttando camionate di cemento

per chiudere questa per riempire questa

cavità

quando poi ci accorgeremo di questo e

andammo con questi tecnici della quest

opera viaria vedere all’interno si è

reso conto che faccia in cui ci

sarebbero mai riusciti a riempire quelle

norme carità la cosa fu bloccata meno

male però purtroppo tutto questo

significa praticamente la perdita del

tratto terminale cioè dell’ultimo tratto

della galleria che era ancora

percorribile e che oggi infatti non c’e

piu

e a questo punto ripeto

si è arrivati alla pubblicazione

dell’iscrizione del 97 iscrizione dice

la ripeto appunto perché non è semplice

da leggere e asus ad aperta in

un’applicazione per aperto quindi asus è

una presa d’acqua una presa d’acqua

aperta poi si legge permesso quindi su

permesso e cura a cottura di un curatore

acque august e che il cui nome non è

completamente leggibile ma che penso si

possa integrare come decimos sa trius

reaganiano e poi c’è naturalmente la

data che quella che oggi ci tiene qua

cioè il terzo giorno prima delle calende

di gennaio con i consoli junio blesio

che poi per un errore per junio bla

insomma siamo facile da dire poi serra

cioè servio e si legge poi solo lenta

quindi lentulo questi due sono i consoli

ordinari del 10 del 10 dopo pisa e

quindi noi sappiamo che nella seconda

metà dell’anno

l’acquedotto del 10 dato tutto era già

in funzione ovviamente naturalmente la

galleria stradale

come abbiamo già detto preesiste e

preesisteva a questo atto a questo

intervento che semplicemente segnalava

che tramite il permesso del curatore

area ue veniva concessa la possibilità

di ri apriti prende di fare una

diramazione dalla trama principale

dell’acquedotto per rifornire ovviamente

ville o altri utenti che erano a valle

quindi chiaramente sappiamo tutti che

nell’aria del lupino vi erano numerose

ville anche di personaggi senatori

cavalieri quindi personaggi di

importanza e su questo però sulla

competenza del corato rape rosse

torniamo tra breve perché è un problema

non da poco tradotto e a questo punto

diciamo la galleria invece chiaramente

preesisteva e molto probabilmente

rientra in quelle grandi

che furono fatte da agosto e alle pagg

anzi da ottaviano ancora non agosto e il

pad orante la guerra civile contro sesto

pompei

sappiamo delle grandi gallerie costruite

in quegli anni e la sistemazione del

porto giulio che avevo in quel caso in

quel momento funzioni militari e quindi

si spiega bene come una galleria

stradale consentisse appunto di arrivare

dallo prino abbaia e in gallery e quindi

c’è una zona protetta e rapida rapida

lungo questa strada poi appunto un

ventina forse più una parte una trentina

d’anni dopo si fece questo intervento a

cura del corato approccio naturalmente

chiaro quando noi abbiamo festeggiato il

nel 2010 il 30 dicembre il bimillenario

dell’acquedotto ovviamente sapevamo

tutti che non era il bimillenario ma era

più del bimillenario perché l’acqua è

tutto ovviamente esisteva già e esisteva

probabilmente già da diversi anni

perché dico questo perché abbiamo due

date fondamentali il 12 avanti cristo

che la morte garitta quando con una

ditta proprio lui che volle lo

spostamento della flotta militare dal

porto giulio a mi sento

e siccome già nel 12 avanti cristo il

trasferimento era stato fatto

ciò spiega perché ovviamente acquedotti

arrivato fino a miseno alla grande

piscina mirabile quindi chiaro che noi

dobbiamo immaginare che già era la

flotta spostata a misano quando il

l’acquedotto è stato completato e

portato alla piscina miale naturalmente

ci abbiamo poi un termine posto quella

cioè il nome di acqua augusta non poteva

essere acqua augusta se a ottaviano non

fosse ancora stato insignito del titolo

di house che lui ebbe soltanto nel 27

tanto è vero che l’acquedotto di venafro

che fu fatto prima e acqua giulia

e invece poi naturalmente nel caso

nostro

qui abbiamo una prodotto molto molto più

grande l’ha prodotto di venafro aveva

prodotto di una città della polonia

augustea ma di una colonna

invece qui abbiamo un acquedotto come

stato già detto su scala regionale e

questo pone le grandi problemi

sull’amministrazione stessa di questo

acquedotto che vedremo subito quindi noi

possiamo dire che questo acquedotto è

stato costruito tra il 27 e il 12 avanti

cristo

in questo quindicennio non sappiamo se

sia stato necessario 15 anni di lavori

i romani hanno molto rapide così

sinceramente anche se bisogna dire

sappiamo bene che come è stato rilevato

da tutti e tutti quelli che l’hanno

studiato hanno avuto la straordinaria

meraviglia da questa opera veramente

straordinario non solo per lunghezza

mater complessità di percorso tutti lo

sappiamo e quindi riuscirò a fare i non

moltissimi anni è stato davvero uno

sforzo notevole ma sappiamo quale

capacità di organizzatore aveva avuto

questa è un’opera imperiale voluta e

fatta dal dall’imperatore ovvio che come

sapete ci teneva aveva moltissimi

interessi e nell’area flegrea e ci

teneva moltissimo alla campania e in

particolare all’area presente

ricordiamo che potevo ii fu colonia

austero c’è bisogno di ricordarlo

ricordiamo comunque come anche come ebbe

una splendida fioritura di monumenti

proprio sotto augusto anche per il

legame naturalmente che augusto aveva

come il punto di apollo perché questo

lasciamo perdere

allora andiamo invece dopo aver brevi

cose

volevo passare un momentino all’aspetto

dell’amministrazione

ora mi sono posto un problema e questo

naturalmente è un problema che posso

dire posso domandare anche a maurizio

barracco che ha fatto l’amministratore

di un acquedotto di queste dimensioni

possiamo immaginare che il corato acque

august nominato vi conosciamo curatori

sapevo se soltanto dalle tipografie di q

tel

ma la cosa

sembrerebbe quindi che il curatore poi

così esisteva solo a poter dichiarare

non era così

e il motivo è questo è presto detto

perché l’epigrafia voto lane è molto

ampia e quindi abbiamo la possibilità di

conoscere molti curatore saperi ma poi

mai essere che ho curato da due buste

fosse da solo a governare tutto la

prodotto e fosse nominato acute voli non

può essere i curatori sacro gusti sono

tutti funzionari del dell’elite

municipale puteolano e previene

impossibile quindi io penso il curato da

proust e in realtà amministrava il

tratto da acquedotto che era derivato

dall acquedotto principale come nel caso

nostro

e naturalmente portava l’acqua altri nel

territorio della città del municipio

della colonia quindi dico ma di miseno

di di potere ed è solo un caso ne

abbiamo tutti i curatori sa queste note

acute

io sono convinto che da volte parte non

riuscirà qualcuno prima o poi il liceo

penso che essendo l’opera fatta a spese

imperiali che un’opera gigantesca

ovviamente non può essere che ci sia un

corato ma per cui sia puteoli che possa

avere l’amministrazione di tutto

l’acquedotto le fonti stavano da bellini

nel territorio a bellino si passava per

tantissimi territori di vari municipi e

colonie e quindi evidente che ci deve

stare un’autorità superiore e questo non

poteva che essere un procurato imperiale

procurato imperiale che inizialmente

poteva essere anche semplicemente un

liberto imperiale e poi naturalmente

probabilmente dall’epoca di domiziano di

traiano deve essere diventato un

[Musica]

procurato al di rango equestre come è

successo in molti altri campi

dell’amministrazione imperiali e noi

abbiamo anche una piccola prova di

questo cioè di recente nel 1000 diciamo

quando è stato fatto la galleria tra

piedigrotta e fuorigrotta nel 1888 fu

rinvenuto

un tratto dell’acquedotto e fuori minuti

dei graffiti importantissimi di recente

graziano ferrari e la lavagna hanno

cercato vanamente di riuscire

identificare esattamente il loro di

questi benedetti graffiti perché

avrebbero un’importanza topografia

straordinario ma purtroppo il tentativo

è fallito perché di questa di questo

tratto esattamente non abbiamo più

contezza non siamo più in grado di dirlo

però sappiamo una cosa che questo nel 66

se non ricordo male quindi sotto nerone

quindi siamo una cinquantina d’anni dopo

questo ha prodotto fu controllato da

questo servo imperiale che era servo

dell’imperatore e nello stesso tempo

servo deliberto imperiale e ad un meno

antoniano pennuti becketts claudius

liberto dell’imperatore

quindi è questo probabilmente dovrà

essere il procuratore imperiale che in

quel periodo

doveva gestire l’intero chiaramente poi

c’erano i singoli oratores municipali

un’altra prova che l’acqua appena usciva

dal condotto principale è vivente veniva

nelle nei condotti municipali diciamo

così diventava di proprietà delle delle

città l’abbiamo dalle fistole acquari

abbiamo per esempio delle fisso e

acquari aq ma dove si dice che l’acqua è

pubblica un po ma no rom

quindi è diventata cosa pubblica della

repubblica di roma non è più imperiale e

questo spiega quindi anche la diciamo la

gestione di quest’acqua a cura dei

magistrati municipali quindi il sistema

di amministrazione di questo acquedotto

era molto complesso abbiamo una gestione

centralizzata e questo è confermato

dalla famosa lapide trovata appunto a

serino quella di costantino ricordata

anche da maurizio barracco perché nel

324 come ricordo si ricordava e fu fatto

con grande restauro

naturalmente io direi la l’onda incuria

di cui parla e vetusta di cui parla

costantino non bisogna mai prendere

troppa la lettera perché girare questi

ovviamente cercavano di aumentare quella

l’importanza del lavoro che avevano

fatto è però è credibile che un

acquedotto che come tutti sanno è un

prodotto va mantenuto continuamente

perché basta rule per perché questo

venga danneggiato per cui basta una

rottura da una parte e tutto

l’acquedotto va in malora e quindi è

molto credibile questo restauro di

costantino

del resto noi ne sappiamo abbiamo avuto

già nel terzo secolo un restauro questo

però un restauro soltanto a livello

municipale un corato ora queste di

pozzuoli resta una specie su due per

giunta a spese sue

un tratto di acquedotto ma non del

prodotto centrale ovviamente madri

acquedotto del del tratto de di

derivazione dell’acqua fino al castello

marco e della della città di potenza e

ripeto nell’iscrizione di costantino

c’è un proposito sud perfettissimo cioè

di rango equestre che proposito della

dell’acquedotto del dl seri come la

prodotto della della pausa quindi anche

all’epoca di costantino ovviamente c’era

un amministratore di rango equestre

centrale diciamo da impiegare e la cosa

è confermata da una costituzione del

codice di auto siano che noi conosciamo

il cosiddetto piano della fine del iv

secolo quindi siamo una settantina

d’anni dopo la iscrizione di costantino

che anche in questo caso si ricorda che

l’ha potuta avuto bisogno di grandi

restauri quindi chiaro dopo 70 anni e

bisogna restaurare ancora e anche in

questo caso il restauro è fatto a cura

del diciamo delle spesa spesa pubblica

diciamo dell’imperatore

quindi è chiaro che anche in quel caso

era un’opera pubblica di importanza

centrale e quindi amministrata al centro

ora questo è quanto si può dire

sull’amministrazione quindi ritengo che

questo sia una parte importante del

perché ci fa capire meglio come venivano

gestiti questi grandiosi accaduti tra ti

ripeto un acquedotto della grandezza di

quello della co augusta praticamente

nel mondo romano non ha confronti tutti

gli altri a tutti che noi conosciamo

sono molto più limitati e quindi la

gestione e la manutenzione era molto più

semplice e veniva fatta spesso appunto a

livello locale per esempio mi ripeto che

l’ha prodotto di ben altro che un

prodotto importante lo si tatua giulia

beh quello è un acquedotto fatto sempre

da un da ottaviano non ancora usto fatto

per la sua colonia di venafro

quindi è una prodotto però te serve

soltanto a quella città quindi molto

piccolo eppure augusto volle

assolutamente fare 1 1 e dictum che in

cui stava a controllare esattamente

tutte le compete tutti quelli che

dovevano e come bisognava poi

amministrare questo

questo ha prodotto tutti diciamo gli

spazi che doveva essere riservati al

percorso dell’acquedotto tutte le cose

non si potevano fare nelle vicinanze

l’acquedotto ovviamente per sempre

costruzioni o altri interventi umani che

potessero danneggiare il percorso da

quelli e competenti erano i magistrati

ma è evidente che tutto questo non si

può portare come esempio ovvero un

acquedotto così vasto e importante sarà

regionale il veto come quello di un tabù

states e l’ing io penso non voglio

suonare i tempi che promesso a ferrari e

quindi per me è sufficiente grazie

grazie professore sufficiente anche per

noi nel senso soddisfacente viste

sufficiente come al solito ascoltarla

insomma abbiamo letto che l’iscrizione

questa data il 30 dicembre è il motivo

per cui ovviamente siamo qui oggi ma ho

scoperto pochi minuti fa che c’è anche

una felice coincidenza con il compleanno

di qualcun altro e quindi mi fa piacere

invitare graziano ferrari presidente

dell’associazione cocceio e raffaella la

magna vicepresidente dell’associazione

coach serius anche qui parte della

famiglia marco anche se si occupano

lavoro negli altri luoghi ma insomma c’è

una forte complicità che li vede attivi

su vari fronti e quindi oltre a dargli

la parola a questo punto facciamo auguri

di buon compleanno a raffaella i pc

diamo con allegati a tutti condivido

schermo così vediamo poco dal vivo anche

la cavità e il suo ambito ecco ci siamo

è perfetto

siamo questa è la galleria di

scalandrone di cui appunto il professor

camodeca ci ha raccontato poco la storia

della prima coperta ed è veramente

interessante rilevante non ha le

dimensioni a estrose delle grandi

gallerie flegree ma alle sue decisamente

particolarità a me piace sempre

sottolineare anche che questo è il

colore flegreo ai tuffo e il giallo tufo

bene all’epoca e l’associazione croce

ius non c’era l’abbiamo costituita solo

tre anni fa ma operavamo da speleologi

in ambito archeologico da diversi anni e

si è creata questa situazione che ha

portato a costituire questo evento è

oggi il cool curiosa nei che celebriamo

il decennale di un bi millenario

ovviamente il bimillenario e molto e

molto piu importante

bene ecco questo è il contesto

geografico quindi siamo sul lago lucrino

e sulla sinistra vedete appunto la

galleria in verde è il tratto che

possiamo esplorare attualmente mentre in

giallo ci sono il traffico e riteniamo

esistano ancora ma che non siamo ancora

riusciti a esaminare a esplorare

direttamente noi questo facciamo

azioni teleologiche in ambiti

archeologici di interesse archeologico

in particolare ecco questo era lo stato

della galleria all’atto punto di queste

ricognizioni e all’epoca la dottoressa

paola mid in nero era la responsabile

dell’ufficio di bahia ci aveva appunto

chiesto di ritrovare la galleria

intuizione proprio con l’obiettivo di

salvare l’iscrizione portarlo all’inter

salvarla non era possibile perché è

incisa nel tufo direttamente da parete

grazie ad are in abc ora vicine è stato

possibile creare invece delle

riproduzioni e quindi l’obiettivo finale

è stato ottenuto e anzi credo il

professor camodeca avuto la possibilità

anche di riesaminare iscrizione in

contesti meno impegnativi

ecco purtroppo questa galleria ha avuto

veramente una storia molto tormentata

come gia il professor camodeca

anticipato per cui alcuni dei le

prosecuzioni che loro avevano

riscontrato attualmente non sono più

percorribile dovremmo impostare dei

lavori di un certo di un certo di una

certa portata per rimuovere i

riempimenti che sono stati accumulati

nel frattempo in più noto dalla cronaca

che pochi anni fa c’è stata c’è stato un

contenzioso sulla strada esterna quindi

non abbiamo più potuto fisicamente

entrare ma nel frattempo la galleria

proprio questa è stata utilizzata per

creare una coltivazione di marijuana e

quindi c’è un procedimento giudiziario

in corso che ovviamente non agevola le

ricerche

speriamo ovviamente in un prossimo

futuro di concerto con tutte le forze

interessate di poter riprendere il

lavoro

ecco questa è la situazione proprio

della dell’iscrizione che vedete in alto

è

della wto se quindi questa presa d’acqua

che è questo cunicolo largo 72 cm alto

un metro e dieci che dal fianco di

questa galleria carrabile si inoltra

verso verso l’acquedotto e qui abbiamo

già visto l’iscrizione con la sua

rilevanza epigrafica bene noi quindi

abbiamo potuto ritrovare la galleria

abbiamo realizzato una prima

documentazione che è un rilievo di

carattere speleologico quindi con alcune

caratteristiche di essenzialità poi

l’architetto repola ci mostrerà cosa si

può fare invece con le tecnologie

avanzate però chiaramente questo ha

costituito una prima base su cui su cui

operare

ecco questo è il contesto visto

sostanzialmente in sezione quindi vedete

il lago lucrino alla base si intuisce la

strada che era stata appunto aperta al

tempo del bradisisma che va in salita da

sinistra verso destra mentre la nostra

galleria andava in salita da destra

verso sinistra e la parte in ocra e

quella che abbiamo potuto documentare

riteniamo quasi certa l’esistenza anche

delle parti in viola come si è detto

mentre in azzurro è tratteggiata

all’ipotesi di corso di questo spero di

acquedotto bene però l’iscrizione ci

parlava dell’esistenza dell’acquedotto

ma non lo vedeva nel frattempo ecco

queste sono immagini che poi

dell’architetto repola ci illustrerà

anche meglio di questa operazione

progettata proprio per realizzare le

riproduzioni dell’iscrizione vedete

raffaella con il laser scanner mentre

sulla destra e la squadra operativa che

eseguì il rilievo dell’iscrizione

ecco l’acquedotto stavo dicendo nel

cunicolo il cunicolo era intasato di

terriccio di terriccio shore

e non c’era evidenza dell’acquedotto per

cui abbiamo realizzato un piccolo saggio

per verificare effettivamente le

caratteristiche morfologiche e questo ci

ha dato conferma perché come potete

vedere in questa immagine

il fondo di questo cunicolo quindi sotto

il riempimento si nota bene l’intonaco

idraulico il rivestimento caratteristico

appunto di questi specchi di acquedotto

all’interno di questo house quindi

condotti ma in discesa si intercetta lo

speco di acquedotto da destra verso

sinistra però era davvero completamente

intasato di questi di questo riempimento

e sulla sinistra era molto intasato

sulla destra ci lasciava speranza di

poter aprire la prosecuzione lo abbiamo

fatto

e in effetti abbiamo potuto esplorare 57

metri di condotta

come vedete è piuttosto ristretto

anzi l’immagine di sinistra e dove già

ci si viaggia a quattro zampe

il il fondo è costituito da quei

ciottoli tufacei verosimilmente in buona

parte portati dalle alluvioni storiche e

verosimilmente in buona parte causate

dall’eruzione di monte nuovo e

ricordiamoci che montenuovo eruzione

avvenuta nel 1538 si trova proprio di

fronte

mi piace ricordare che mentre le

strutture di superficie in genere

subiscono i terrificanti danni da eventi

del genere

il sottosuolo è molto più resiliente e

abbiamo la fortuna di poterlo esplorare

magari con difficoltà ma tipicamente in

ottime condizioni

ecco ne approfitto per sottolineare che

in questi anni che sono passati abbiamo

avuto la possibilità e la fortuna di

esplorare nuovi tratti dell’acquedotto

augusteo soprattutto all’interno del

parco

delle terme di baia e in altri luoghi

flegrei

ma ci siamo molto anche interessati dei

condotti di drenaggio proprio come

accennava il dottor de pasquale pascale

che sono le due mission corretti della

società abc ecco sempre in ambiti

relativi al parco archeologico dei campi

flegrei

stiamo esaminando dei condotti di

drenaggio tanto a bahia quanto

l’anfiteatro flavio e sono veramente

delle opere meravigliose degne davvero

di studi ingegneristici

ecco questo è invece in pianta il

risultato finale quindi la galleria come

la conoscevamo in verde quella che

possiamo percorrere ma in più quel

budello verdino è il tratto di

acquedotto che abbiamo potuto esplorare

e vorremmo tanto poter proseguire perché

davvero ci sono molti fronti numerosi

fronti di di possibili di potenziali

prosecuzioni io adesso vorrei lasciare

la parola raffaella perché perché questo

evento dell’esplorazione è stata

sostanzialmente la sua prima

esplorazione importante e rilevante e mi

piacerebbe ci raccontasse le sue

emozioni tanto nell’esplorazione quanto

nella celebrazione poi che è avvenuta al

castello di baia il 30 di dicembre con

questa torta monumentale

intanto vi ringrazio e proseguiamo

oppure

graziano e soprattutto grazie a tutti

per gli auguri a io mai avrei pensato di

trascorrere un compleanno di 40 anni con

una torta bellissima monumentale con

tante persone tanto momento di cultura

soprattutto in un compleanno che

normalmente viene considerata un periodo

così festoso e di scarto di regali

invece niente più bello della

condivisione e e poi di riuscirlo a

riproporlo dieci anni dopo

aggiungendo però le nuove emozioni

perché come diceva graziano per me è

stato un battesimo delle esplorazioni

bere speleologiche e ho cominciato con

con graziano con le grotte a mare

insomma quindi è una cosa un po diversa

e trovarsi nello stretto nella nella

nella in pieno polvere e soprattutto

senza sapere dove usciva e se si poteva

tornare indietro di testa o di piedi e

allora diventava diventare una cosa

avventurosa però mettere le mani sopra

un pavimento mai mai esplorato devo dire

è stata un’emozione indiscussa

meravigliosa ciò ancora lasciato le mie

palline infatti gli arrivisti dopo dieci

anni come ancora non ci fa precisano

ancora e poi queste emozioni insomma

sono diciamo si sono modificati

ovviamente in dieci anni abbiamo fatto

esperienza però devo dire in l’emozione

della scoperta rimane perché anche di

recente quando si è capitato di trovare

un nuovo tratto

e il direttore lo sanno

nel parco di bahia insomma l’emozione

della scoperta del nuovo

dell’inesplorato del mai visto da

nessuno si ripete quindi è un momento

veramente che fortunatamente possiamo

ripetere almeno da questo punto di vista

noi continueremo nei continueremo con

gioia grazie grazie al supporto che è il

parco ci continua ci continua a dare

benissimo no grazie a voi il direttore

lo sa anche perché esa con estremo

così questa immagine chiudo ringrazio e

voglio ringraziare in particolare

nominativamente rosario variale che

all’epoca ci ha veramente dato una

grande mare che ha promesso che

continuerà ancora a darcene anche nel

prossimo futuro

grazie vi restituisco la linea grazie

grazie grazie grazie raffella ancora

auguri sono così stimolanti e sempre

così viene ovviamente non soltanto del

piacere della scoperta ma anche della

volontà della restituzione di quel

piacere che con l’associazione coach

musco nei miei colleghi archeologi

l’altro c’era tra i commenti il dottore

enrico gallocchio che ci salutava dal

serino per suoi motivi personali alle

sorgenti ovviamente della nostra storia

e mi piace ricordare e salutare anche

daniele de simone che è qui virtualmente

con noi ci sta seguendo e ha commentato

ci saluta e anche lui è una persona un

archeologo che ha lavorato per il parco

e che continuerà speriamo a sviluppare

la sua progettualità anche all’interno

dei nostri luoghi e dicevo la

restituzione ci piace pensare che queste

ricerche possono e stiamo lavorando per

diventare anche un offerta

ovviamente particolare di nicchia se

vogliamo di un parco ipogeico che si

possa visitare nelle condizioni di

sicurezza ma che possa consentire di

fare

ovviamente da coloro che se la

sentiranno quello che descriveva

efficacemente raffaella cioè quel

piacere quella sensazione di sentirsi

protagonisti di una piccolo pezzo di

mondo che in quel momento è tutto tuo e

ti puoi godere da protagonista quindi

grazie a voi per il vostro lavoro

andiamo adesso a scoprire come la

tecnologia grazie a questa felice

sinergia ha supportato le vostre

acquisizioni di conoscenza un’altra

volta all

devo anticipare che l’architetto neo

fondo regola che ho incontrato oggi come

partecipe di questa avventura realtà già

conoscevo come complice meglio

collaboratore di diverse iniziative che

nel parco archeologico stiamo portando

avanti quindi l’ennesima volta mi è

piaciuto vedere che c’erano queste trame

di anche di affettività di relazioni che

stanno andando avanti nel corso del

tempo grazie leo fondo regola

ricercatore iniziato gli studi suor

orsola benincasa che adesso ci

racconterà come è stato trattato questo

contesto ipogeico dal punto di vista

della sua restituzione grafica

io pongo non ti sentiamo salve adesso si

perfeziona ora mi sentite così pronto

city sentiamo ci sentiamo solo

leggermente piano si riesce a parlare io

ho avuto un problema di connessione

non so se ho avuto il direttore se non

mi sentite mi fate cenno in maniera tale

da cambiare rete

vuoi arrivare nella regione perfetto

allora provo anche a condividere lo

schermo ho presentato una preparato una

piccola presentazione

spero la vediate fabio la vedete si puoi

proseguire ok perfetto benissimo e sono

innanzitutto molto molto felice

ringrazio tutti ringrazio raffaele

perché piacere di considerare alcuni

aspetti della ricerca che stiamo

conducendo degli ultimi anni e in

particolare con dio questa sensazione

strana di considerare il tempo in

maniera totalmente differente

ripensando un po le cose fatte

ho avuto la sensazione di di lavorare su

un qualcosa di molto antico pur essendo

trascorsi i soli 10 anni

raffrontando mi con le procedure con le

tecnologie utilizzate

avevo la sensazione di avere a che fare

con qualcosa di molto vecchio poi invece

di colori ricollegando questo tempo al

tempo della mia vita

di fatto è una e un lasso di tempo breve

e ciò mi ha lasciato pensare come le

tecnologie stanno proprio trasformando

fortemente il senso delle cose che

facciamo all’interno della nostra storia

personale

e quindi ripercorrere con calma mi ha

fatto anche ripensare ad alcuni spunti

alcuni stimoli alcune confronti che

abbiamo avuto con graziano raffaella con

la dottoressa miniero soprattutto col

professor camodeca perché fino ad ora è

stato discusso molto del dell’aspetto

legato alla allo studio dell’iscrizione

alla comprensione della galleria però in

quel tempo mi ricordo che affrontammo

con con grande intensità anche il tema

proprio della valorizzazione di questo

luogo tanto è vero che quando

presentammo il lavoro questa è la prima

slide della presentazione di allora noi

facemmo anche un attentissimo lavoro

sulla scelta dei caratteri della grafica

della comunicazione e tutto il processo

tutto il percorso tecnologico fu pensato

proprio per collegare la ricerca

scientifica alla divulgazione in qualche

modo e poi anche alla musealizzazione

all’interno all’interno del museo e

quindi si pensò di effettuare un rilievo

tridimensionale non solo dell’iscrizione

ma dell’intera galleria innanzitutto e

si volle anche utilizzare una tecnologia

fortemente innovativa per l’epoca

infatti noi noleggiamo e poi per

renderlo più per prestazionale uno

scanner la luce strutturata questo

scanner fu utilizzato per la prima volta

sul patrimonio culturale era una

macchina che era stata progettata per

l’industria in particolare l’industria

delle macchine delle autovetture e noi

facemmo modelli con il mio amico collega

massignano nuccio facemmo una serie di

tecnicamente detti accrocchi al fine di

poter ottenere il massimo risultato in

termini di risoluzione di una superficie

così complessa come quella

dell’iscrizione quindi di fatto montammo

la telecamera

il proiettore su una luce un asse di

alluminio che realizziamo noi grazie a

degli artigiani di rua catalana

proprio per poter ottenere la

risoluzione ideale in termini di

dimensione acquisite della superficie e

di risoluzione e riusciva ad ottenere

dei risultati estremamente interessanti

facemmo 65 posizioni di presa

tutte separate tra di loro in maniera

tale che si sovrapponessero abbastanza e

che riprendessero le varie facce delle

varie lettere dei vari caratteri e poi

effettuammo una articolatissima

procedura di collegamento di tutti

queste parti verificando sempre la

corretta corrispondenza geometrica tra

tutte le porzioni di superfici e alla

fine genera un’unica nuvola di punti

allora di grandissime dimensioni

rispetto a quelle che normalmente si

potevano gestire e da lì mettendo in

sequenza tanti piccoli computer riusciva

poi a produrre anche una una mission un

modello poligonale ad altissima

risoluzione che ci servì per due cose

innanzitutto per fornire al professor

camodeca delle viste dell’incisione in

maniera tale da trasformare da spostare

la luce radente e caratterizzare meglio

l’iscrizione tra l’altro ricordo ancora

quando mostrano a camodeca la

possibilità di vedere da dietro

l’iscrizione cosa che risulta non so se

professore lo ricorda che lui molto

interessante questa cosa c’è

noi li ribaltammo la superficie in

maniera tale da mostrargli un lato

oscuro di fatto non naturale

dell’iscrizione muovendo poi le luci o

possibile anche tirar fuori meglio i

caratteri della iscrizione e

successivamente realizzammo un modello

tridimensionale per la stampa che fu poi

passato ad una società di flumeri per la

riproduzione era una società questa

impegnata nella realizzazione di grandi

eventi quindi aveva una macchina molto

grande e idonea per le dimensioni della

nostra iscrizione

eppure si dotò di utensili che vedete

qui in questo caso molto più minuti al

fine di conservare la risoluzione al più

possibile risoluzione dei nostri modelli

che erano su millimetrici

era al di sotto del decimo di millimetro

un’accuratezza del nostro modello e

quindi riuscimmo in maniera sperimentale

a gestire questi modelli grandissimi

ottimizzarli per questa macchina

effettuando un processo di lavorazione

molto lungo qui vedete il modello prima

di essere rifilato è quella ma la

macchina lavora o per ben 72 ore di

seguito per ciascuna copia per poi per

poter produrre diciamo il modello

tridimensionale accurato sono ancora e

linea mi sentite

pronto fabio c6 juventus ok abbiamo

ascoltato rendono il riscontro vedo solo

la plata le animazioni quindi ti abbiamo

seguito perfettamente allora proseguo

prosegue per mostrare poi quel lavoro

che fu fatto sulla sulla galleria sempre

d’accordo con graziana rossella con

tutte le persone che intervengono

progetto quello di documentare il più

possibile con la massima risoluzione

possibile anche il tunnel

caratterizzando anche da un punto di

vista superficiale quindi ponemmo la

macchina né in quei punti in cui c’erano

delle sezioni delle aperture oppure dei

crolli proprio per poter in qualche modo

fermare congelare quella quella grotta

all’interno di un modello digitale una

sorta di dna per poi far che cosa per

studiare per approfondire le ricerche

che grazie ad una fiera stavano facendo

ma soprattutto per immaginare una

possibile fruizione musealizzazione di

questa di questo luogo allora ecco

questo fu il modello che realizzammo

ancora una volta molto molto grande in

dimensioni per diciamo per i modelli che

solitamente allora venivano utilizzati

ma perché fu fatto così tanto importi

così tanto di dettaglio il modello

perché volevamo realizzare questo video

che poi di fatto facemmo un video che

partendo dalla nuvola di punti del

contesto del cratere ecco potesse in

qualche modo spiegare anche la relazione

che c’era tra il cratere e il la

galleria in tre dimensioni indicando

anche il punto di ingresso

ecco in questo punto e poi una volta

all’interno della del tunnel mostrare la

texture la qualità superficiale la

caratteristica di questo tuffo che era

bellissimo cioè entrando in questa

grotta ciò che si notava era la bellezza

di questo di questo tuffo

intenso nel colore ma soprattutto poi

vivo si vedevano ancora i segni di

lavorazione poi c’era questo

quest’apertura questa iscrizione quindi

era molto suggestivo e quindi

effettuammo anche una procedura di

acquisizione delle texture che qui

vedete mappate sul modello ad altissima

risoluzione e vedete per restituire da

un lato un modello estremamente

fotorealistico e nello stesso tempo

poter avere una matematica di questa

grotta utile per effettuare dei futuri

ancora futuri purtroppo progetti di

musealizzazione perché avere la

superficie di questi luoghi ci

permetteva che ci potrebbe permettere

ancora ad esempio di simulare la

propagazione dei suoni

oppure il passaggio del vento e quindi

trasferire le emozioni il se la se le

sensazioni che abbiamo avuto noi nelle

essere lì dentro ad un pubblico molto

più vasto attraverso degli spazi

immersivi perché era veramente avevamo

la sensazione come diceva raffaella di

essere di essere dei privilegiati in

quel momento e quindi vedete realizzammo

ulteriore modello in frame qui dove per

dare la sensazione di questi scrosci di

luce che probabilmente gli antichi

romani avevano avevano potuto in qualche

modo progettare ad hoc per per lo studio

la sequenza sia del della luce che per

il passaggio dell’aria e questa la slide

finale di quella presentazione che

appunto fu realizzata dal dall’equipe di

assa studio coordinato da me e da

massimiliano musso

ora siamo di nuovo lì ricordava il

direttore che

siamo per fortuna conducendo dei lavori

che ci vedono diciamo accomunati da una

grande passione

e allora proprio negli ultimi giorni

prima del recente lockdown abbiamo

effettuato in collaborazione con la

federico ii il dipartimento di scienze

della terra con il di star un primo uni

un avvio di uno studio della santa baia

e in quest’area abbiamo pensato di

mettere in piedi una metodologia di

intervento che tra l’altro stiamo

insieme al parco sperimentando aq ma di

ricerca fortemente scientifiche di

produzione i dati rigorosi e già

predisposti da un lato allo studio dei

contesti anche attraverso tecniche di

diagnosi molto avanzate che noi

svolgiamo appunto insieme al di star ma

insieme ad altre università

intendendo avendo come obiettivo una una

fortissima è strettissima cooperazione

tra le università che operano nell’area

perché l’idea di condividere il know how

come diceva il dottore pasquale ii credo

sia un fortissimo una fortissima

potenzialità per la valorizzazione il

patrimonio culturale e dall’altra parte

siamo insieme al parco valutando di

utilizzare questi dati per delle mostre

per un per per dei percorsi fruitivi di

fruizione che però utilizzino la ricerca

scientifica e il dato della ricerca

scientifica in termini estetici

comunicativi

il dato i dati tridimensionali come in

questo caso vedete il modello

tridimensionale di una porzione di bahia

sono di per sé belli ma hanno delle

potenzialità che solo raramente vengono

sfruttati appieno l’obiettivo che noi

vorremmo in qualche modo realizzare

insieme al parco è quello di cogliere

l’estetica e il valore artistico di

queste informazioni per coinvolgere chi

soprattutto i giovani i giovani che

hanno una fortissima dimestichezza

con queste tecnologie quindi

l’intenzione è quella di qualche modo

[Musica]

scendere

cerco di ritornare ecco qui così milito

e sono sicuro di essere affrontato e

costruire un linguaggio g di

condivisione della ricerca scientifica

stabilendo un ponte con le nuove

generazioni che invece sta trattando

alla commissione sono accese e

soprattutto su una esposizione di torio

quindi spero che quei quel quelle idee

maturate dieci anni fa possano ora avere

un core avere corso soprattutto avere

anche una sede

secondo me i campi flegrei si prestano

benissimo per poter ospitare poter

divenire un vero e proprio laboratorio

di ricerca sia nel campo

dell’archeologia ma anche delle

tecnologie della comunicazione e della

ricerca tecnologica

un grazie e un grande grazie all’accordo

ci siamo persi qualche secondo

dell’ultima parte della tua relazione ma

era tutto molto chiaro e stati

esprimendo lo ripeto semplicemente cerco

di riallacciarmi rafforzamento di una

situazione in realtà che il parco

conosce ma che l’area flegrea conosce da

anni cioè una gigantesca palestra dove

si sono formate generazioni di studiosi

è che il parco vuole sviluppare ancora

di più secondo appunto le proprie

possibilità e quindi questa

concentrazione che il parco ha ereditato

di attenzione la ricerca sul coma su

baia e anche su pozzuoli il parco vorrà

enfatizzarla nella capacità di essere

appunto da un lato un’antenna che

recepisce quello che arriva dall

accademia quello che arriva dalla nei

centri di ricerca e riesce a condensare

lo ha coagulato appunto in iniziative

concrete e l’altro essere in grado di

essere un antenna invece che trasmette

che restituisce tutto

come dicevamo prima attraverso questo

magma magma è un termine

ovviamente appropriato per il territorio

che ci ospita in continua evoluzione e

che si plasma appunto sulla nostra

dimensione contemporanea la capacità poi

di affrontare queste tematiche

nel contemporaneo cercando di declinare

anche non soltanto tecnologie ma

linguaggi contemporanei è un altro degli

obiettivi che ci siamo dati scomodi

difficili ma altrettanto stimolante e

quindi grazie al mio posto

per quello che ci hai detto ma per il

lavoro che state svolgendo insieme a noi

lavora o però che come più volte abbiamo

detto ha una sua storia il suo passato

non esageriamo un passato prossimo ed è

il passato prossimo che ha visto

coinvolta in maniera decisamente

importante paola miniero che adesso

vediamo insieme a noi e possiamo

salutare più volte è stata chiamata in

causa per puri motivi tecnici viola

anche la regia di questo nostro incontro

e non possiamo essere tutti presenti

nello stesso schermo perché le limitate

potenzialità di questa piattaforma non

ce lo consentono ma adesso è un piacere

vedere paola miniero salutarla e

chiediamo a paolo anche di attivare il

microfono e cosa che ho fatto io per lei

in questo momento ringrazio lei ci porta

un’altra così narrazione di quell

esperienza vissuta dal punto di vista

della sopraintendenza che ovviamente ha

coordinato i lavori di cui stiamo di

stiamo parlando prego paola ai anche la

possibile di condividere lo schermo

grazie per essere con noi allora

buonasera a tutti e spero di riuscire a

condividere un velocissimo power point

riuscite a vederlo si si lo vediamo

vediamo adesso tutte le diapositive

quindi turistica o percentuale di amore

dunque sì è vero sono la memoria storica

ma

serve anche quello i complimenti

complimenti comunque chi mi ha preceduto

e giovani ricercatori perché veramente

mi sento di dire mai come in questo

momento dvd in cui la scienza è così

importante viva la ricerca viva la

cultura viva i luoghi della cultura che

al momento purtroppo sono chiusi e non

visitabili e allora cogliamo l’occasione

per entrare nel museo archeologico dei

campi flegrei e che un nuovo a me molto

caro ho seguito il work in progress

dell’allestimento sin dal dalle

murazione nel 93 con la sala del sacello

degli augustali nel 97 con la sala del

ninfeo di put epitaffio nella torre e

poi a partire dal 2000 con i fondi por

2000 2006 e con un team speciale di

studiosi stefano de caro fausto zevi il

progettista e direttore dei lavori

l’architetto guglielmo abbiamo avviato

il progetto di allestimento dell’intero

complesso che è qui vedete potete

rapidamente seguire con a partire

dall’ingresso un secondo ponte levatoio

nelle sale sui due livelli delle ex

camerate dei soldati e aragonesi poi

refettorio divenute poi sale museali il

salone del rione terra la polveriera il

il don john o come più semplice dire la

fortificazione più antica del castello

dove abbiamo individuato scavando

avviando i lavori di restauro abbiamo

trovato una straordinaria villa romana

sulla quale poi l’intera fortezza è

stata costruita in parte distruggendola

ma in parte anche conservandole

inglobandola quindi in un percorso ad

anello cioè la possibilità il progetto

museale l’allestimento che è stato

realizzato riesce a riesce a percorrere

l’intera superficie della fortezza di

cui adesso vi mostro le sale le cinque

sezioni realizzate la sezione di cuma la

sezione di pozzuoli

la sezione di baia e della villa romana

nel padiglione carabiniere che era ed un

giorno o maschio del castello e poi la

torre nord ovest nella quale appunto

furono allestiti le prime due bellissime

sale museali del 93 n97 fino ad arrivare

all’uscita quindi le sale sono tante di

cui in tutto sono 56 sale museali di cui

al momento le sono visitabili 47 e tanti

sono stati i protagonisti di questa

veramente di questa impresa ne potete

leggere i nomi ma essenzialmente il

coordinatore è stato il professor fausto

zevi le tre università napoletane

l’orientale la figuri co secondo il sun

jean there are la soprintendenza con

paolo caputo questo per quanto riguarda

la sezione di cuma e altre le due altre

akiol org e ricercatrici che hanno

curato

quello che adesso rapidamente vi mostro

i reperti più più interessanti stiamo

entrando nella sezione di cuna vedete il

portico delle maschere e uno dei portici

tardo repubblicana e appunto di cuma

qui c’è il bellissimo fregio dorico

ammeto petri di l’ici

il tempio più antico semitico sotto il

capitolium di cuma una tomba significa

della seconda metà del iv secolo avanti

cristo

una panoramica delle 22 sale romane e

poi ancora le sale di tutele del rione

terra altre 24 con la ricostruzione del

di questo anfratto una grotta del

deserto egiziano dei vari mini nel quale

si rifugiavano durante le ore più calde

mercato rispose orani che controllavano

e gestivano la via carovaniera che dal

sud a petra insomma la giordania ma più

ancora anche oltre conduceva ad

alessandria da lì a pozzuoli pozzuoli il

grande porto di roma e la grande la

città più importante dopo l’urbe stessa

cui augusto ha dedicato che augusto ha

voluto trasformare la città di tufo in

città di marmo con il bellissimo tempio

del rione terra vicino appunto alla sede

del dell’attuale istituzione del parco

archeologico dei campi flegrei qui three

stato ideali tre copie romane di età un

primo avanti cristo agusteo che

riproducono statue greche in bronzo a

destra abbiamo un tipo di core persefone

a sinistra una statua panneggiata il cui

originale risale alla seconda metà del

quinto avanti cristo e al centro la

testa che si chiama athena lemnia ed è

la seconda copia di un originale i fili

aco della metà del quinto secolo avanti

cristo che pausania celebra come una

delle più belle realizzazioni di fidia

della metà del quinto avanti cristo

quindi una pena non belligerante ma un

athena riflessiva pensosa

e qui siamo a quell’ora nella sezione

del rione terra di pozzuoli dove per

l’appunto tutti i capolavori che erano

conservati in visibili nei depositi

dell’anfiteatro di pozzuoli sono stati

sono stati appunto esposti nel museo

usciamo sulla piazza d’arme la

ricostruzione del portico con fi pi li e

cara e cariatidi che si trovava il cui

appunto rico originale doveva essere

sempre su rione terra davanti al tempio

di augusto e quindi ci sarà il

precedente dei mercati traianei

dell’urbe qui di atene

quindi un’imitazione this roma l’urbe

imitate né pozzuoli imita roma quindi

vedete che filo conduttore di storia di

ideologia di propaganda e di bellezza

direi

ora qui entriamo nel padiglione

cavaliere qui un po il mio regno

consentitemelo di dire mi ritrovai un i

resti anche ben conservati di un atrio

tardo repubblicano di una pittura un

affresco che prende un’intera parete lo

vedete qui in secondo stile la prima

volta che un frammento secondo stile

veniva scoperto nei campi flegrei che ha

confronti contro stretti con questo tipo

di motivo della tenda che svela un

edificio a cuspide un tempio

pensiamo a villa dei misteri ecco come

come confronto di altissimo livello

quindi una villa di uno dei più grandi

personaggi tardo repubblicani

dell’aristocrazia tardo repubblicana

cesare lo abbiamo ipotizzato lo abbiamo

scritto

resta naturalmente un’ipotesi

ma la come dire la genialità del

professore zeri è stata quella di aver

voluto allestire la sezione di bahia

quindi i bellissimi calchi bellissime

importanti calchi in gesso romanis

originali greci di bronzo e allestirli

qui in questa villa romana come fosse

appunto la villa del dominus di questo

dominus ricchissimo che aveva una dimora

di così grande prestigio e qui secondo

me c’è il frammento per il quale vale la

pena visitare il museo archeologico di

bari un frammento piccolissimo non più

alto di 25 centimetri un frammento che

fece precipitare il professore settis

più volte a bahia perché era contro il

calco di un capolavoro in bronzo la

rischio di thonet e vedete tra l’altro

l’importante la l’incisione

accuratissima del da barba eccetera

quindi quando si ora si entra nel museo

si vede subito come prima sala adesso si

vede questo frammento con la

ricostruzione dei due tirannicidi che

rappresentano e vediamo adesso entriamo

nella sala che di cui stiamo parlando

dall’inizio

qui siamo nel 2009 non avevo ancora

conosciuto graziano ferrari dunque il

l’iscrizione che conoscevamo perché i

pubblicata dal professor camodeca e

avevamo anche l’avevamo inserita nel

catalogo del museo e nella sezione

introduttiva a questa sala museale ma

non non avevamo ancora trovato i modi i

mezzi per poter acquisirla

io ero entrata un paio di volte in quel

pertugio molto molto faticoso per me

all’epoca ma insomma la conoscenza con

graziano e poi l’e’quipe che sì sì che

appunto è stata costituita e di cui

abbiamo ascoltato le testimonianze di

tutti ecco ha consentito di poterla

l’anno dopo la realizzazione

l’apertura di questa sala ha consentito

di poterla rendere visitabile qui ho

voluto soltanto ricordare gli altri

reperti della sala sono tutte statue

fontane questa qui di pozzuoli

naturalmente siamo nella sezione di

pozzuoli questo è un pilastrino in marmo

rosso antico testa di satiro che faceva

parte di una balaustra che diciamo

delimitava un piccolo ninfeo che che

vicinissimo all’anfiteatro di pozzuoli

che ancora si può vedere anche questa è

la parte superiore di una fontana con

una protome di una divinità egizia una

monet giovane con le corna di rieti e

qui siamo qualche mese dopo il 30

dicembre del 2010 e vedete camodeca

questa sono io

siamo tutti e due un po più giovani che

presenta il il calco realizzato con la

tecnologia laser scanner che che che

repola ha così ben illustrato nella sala

inoltre sono stati esposti due plastici

il plastico di piscina mirabilis ne

conoscete tutti l’importanza il

serbatoio di arrivo dell’acquedotto del

serino e il plastico anzi è il plastico

si del castellum acque di puteoli di

pozzoli e questo è un monumento invece

molto meno conosciuto molto meno

studiato e per la prima volta

realizzando questo plastico che mostra

come l’acqua entrasse dal dalla sommità

di questa torre cilindrica avvolta

coperta volta e poi si veniva incanalata

e nei livelli inferiori dove si diramava

per la città di pozzuoli e infine con

questa immagine che avete già mostrato e

che considero beneaugurante perché siamo

il 30 dicembre di un annus horribilis

e concludo faccio i miei auguri a tutti

voi soprattutto l’augurio di continuare

nella ricerca di continuare a vivere i

luoghi della cultura e adesso

ascolteremo anche del piero talamo le

novità che sono in programma appunto per

il castello di baia e augurio raffaella

che questa tagliando la torta dieci anni

fa forma di piscina mirabilis grazie

paola miniero a questo contributo per

l’importante memoria e paste ray subito

la parola ma già lo vediamo a pier

francesco tavano

come abbiamo già detto collegato dalla

sala dell’acqua del castello aragonese

della musica dei campi flegrei quindi

piero a te a te la parola si allora aree

buonasera è soprattutto auguri a

raffaella visto che abbiamo svelato che

questa è soprattutto il giorno del suo

compleanno e dopo quello che è dopo

tutto quello che è stato detto io vorrei

soltanto fare alcune annotazioni sul sui

dieci anni trascorsi che si potrebbe

dire come si usa a 10 anni trascorsi

pericolosamente in questi dieci anni la

soprintendenza si è trasformata tutto il

nostro

punto archeologico si è trasformato

moltissimo il museo privato ad andare

avanti

devo dire per anni con due triple azioni

e adesso è approdato nell’audio del

parco archeologico dei campi flegrei in

un periodo in cui senz’altro il

direttore sarà d’accordo con me si sta

finalmente cercando di avviare e di

riprendere molte quelle idee mute di

quei progetti lasciati unità di cui

parlava aula minero ora quindi

finalmente stiamo riprendendo e stiamo

portando avanti i programmi

devo dire che non siamo rimasti cerchi

questi anni vorrei soltanto pd a

proposito di quello al quale faceva

riferimento anche il professor camodeca

che le popolarissime vicende della

galleria in particolare anch’io mi sono

occupato negli anni quando appunto

eravamo ancora soprintendenza e vorrei

dire che più che della galleria in se

stessa di tutto il territorio

direttamente circostante che vorrei

ricordarvi è veramente pieno di

strutture monumentali tipicamente

flegrei

aggiungerei per la loro conservazione

monumentalità e quindi già solo la

tutela delle aree limitrofe alla

galleria è stata un’operazione

faticosissima e difficile

a proposito mi vorrei ricordare che in

mezzo proprio davanti tra la strada e la

galeria pasta anche l’acquedotto campano

attuale che incombe su alcune delle dei

grandi strutture monumentali romane

ancora conservate sul versante del duce

quindi una situazione complessa e

veramente difficile da affrontare noi

ora come parco archeologico dei campi

flegrei garante non

non è né competenze quello che dice

occuparci della galleria ma per fortuna

quel filo che si era fatto in modo

spezzato nel lavoro tra territorio al

museo è stato ripreso perché cito ad

esempio anche se non c’è ancora un

progetto per la galleria ma sicuramente

c’è un progetto per tante altre parti

del territorio che sono di competenza

intensa ma che noi come ente dedicato

alla valorizzazione anche possiamo in

qualche modo può muovere e mi riferisco

in particolare a una delle cose che da

un paio d’anni abbiamo ripreso a fare

proprio d’intesa con la soprintendenza e

cioè le indagini nella parte dei regina

del castello di baia quella alla quale

faceva riferimento a una miniero prima

perché se tutta la parte a mare che per

le complessità amministrative sono

competenza della soprintendenza

archeologica bene noi abbiamo d’intesa

insieme con la soprintendenza finalmente

iniziato a indagare anche l’amante amare

sicuramente una delle più interessanti

la parte sotto anche il forte a mare e

quindi pian piano iniziano a ricollegare

e riannodare questi fili a prescindere

dalle appartenenze dalle competenze

strettamente amministrative e questo lo

vorrei dire come fatto positivo e di

speranza perché si fanno progetti che

appunto vanno al di là delle distinzioni

amministrative e invece hanno come

obiettivo delle importanti oggetti di

conoscenza dell’attività che a proposito

in particolare quello che ancora sta

facendo nel museo

vorrei dire che oltre a cercare di

ampliare come qualsiasi museo le

collezioni esposte crisi dice cioè

esporre le novità

marino e come abbiamo iniziato a fare e

poi faremo ancora di più prossimamente

del provenienti da dalle ricerche ancora

in corso nel territorio sia a mare nel

parco sommerso sia a cuma e in generale

alle terme di baia

insomma in tutti i nostri siti ma stiamo

anche cercando di completare questo

complesso ed enorme museo che di cui ora

miniero giustamente con fierezza

raccontava le origini perché è ancora un

organismo in parte spezzato e noi stiamo

cercando di riannodare i fili interrotti

mi fa molto piacere tra le altre cose

dire che si sta lavorando per riaprire

per progettare la mia apertura del

padiglione cavaliere che si sta

finalmente per fare una cosa che a molti

potrà sembrare banale e cioè riuscire ad

accendere la luce dentro questo museo

che ancora non ce l’ha ma soprattutto

quello che a me interessa di idee che

quel grande schema che paola miniero non

fausto zevi con stefano de caro di tutti

schermo ad una costruito di questo museo

lo stiamo cercando ancora di ampliare

non aumentando le sale che sarebbe forse

eccessivo ma permettendo di vedere anche

altre cose di questo enorme complesso le

altre cose quali sono in primo luogo

appunto proprio la villa romana cioè noi

stiamo cercando di costruire degli

itinerari di visita non solo del museo

ma anche di tutto quello che in questi

enormi complessi in questo meraviglioso

complesso del castello di paga cioè e

quindi in primo luogo stiamo lavorando

per costruire la città di vedere la

villa romana perché attualmente nella

vita

non si vende in questo senso vanno tanto

i lavori del padiglione cavaliere già

scavati da paola quanto quelli i lavori

appunto d’indagine a mare poi stiamo

cercando di far vedere la fortezza

militare perché non dobbiamo dimenticare

che questa è fondamentalmente una

fortezza militare che età moderna perché

nasce alla fine del quattrocento quindi

questa fortezza attualmente non è ancora

compresa nel suo ruolo con il territorio

non solo light e strategico con il

territorio ma soprattutto non è compresa

nel suo organismo sul funzionamento e

anche di questo nessuno cercando di

rendere possibile la visita chiaramente

non saranno visite per tutti sempre

nella tua visite a tema ma stiamo

cercando di riaprire le gallerie in vari

punti del del castello esistono di far

tenere le calci quindi si sta lavorando

per ampliare e terzo era una delle cose

che un terzo tema di questo luogo che

secondo me merita un itinerario

specifico e stiamo veramente qui

iniziando a riflettere a conoscere

perché quella delle cose paradossalmente

la più recente è la meno nota del

castello e cioè il suo ruolo ne farà

proprio militare come urbana pronto ci

diciamo che gli orfani guerra

questo è il muro ancora meno conosciuto

è il più recente

noi abbiamo ancora orfani che sono stati

in questo in questo in questo farà

proprio che ogni tanto ritornano in

questo posto con grant e commosso

e stiamo cercando di iniziare a

raccogliere le notizie e soprattutto a

riflettere sulla modalità per far vedere

anche l’orfanotrofio questa sua vita

anche drammatica in qualche aspetto che

è una vita che si è conclusa che è

iniziata alla fine dell’ottocento e

soprattutto fiorita con una grande

istituzione del ventennio quando è stato

tra il 27 e 30 fatto il grande horseman

aprosio ma che è durato fino alla metà

degli anni settanta quindi fino fino

veramente altieri e di tutto questo

siamo faticosamente col direttore ma

anche con china riposizionare con maria

piaci perché di ditte con me la fatica

qui al castello stiamo cercando pian

piano di costruire dei civili libici nei

rari e quindi ampliare in un senso non

semplicemente di aggiunta di oggetti ma

aggiunta di temi che rendano ancora più

ricca e piacevole la visita per adesso

abbiamo detto parecchio vi lascio con la

descrizione bene ma penso che notiamo è

che ormai qui ad un castello è venuto ma

rimane un luogo comunque affascinante

ritrovano la audi

grazie grazie mille piero anche per la

tua diretta dal posto quindi ci hai

fatto vivere quella quell’emozione che

sia

stando nelle sale del castello siamo

andati molto lunghi ma aggiunge reni

piacevolmente lunghi perché

alcune molto piacevole che ci ha portato

un tempo a ricordare le cose importanti

fatte intravedere il prossimo futuro

noi abbiamo coniato questo piccolo brand

che è quello chiusi mano spenti in

questi mesi in queste settimane in cui

il museo è stato chiuso il parco è

chiuso abbiamo continuato a lavorare

nelle progettazioni abbiamo undici

gruppi di progettazioni attive e un

lavoro complicatissimo e al tempo stesso

affascinante nella prospettiva di poter

dare quelle risposte che noi stessi

vogliamo dare il prima possibile

stanno partendo le cose finalmente

quindi avremo modo molto presto di

festeggiare altri altri elementi insomma

di crescita della nostra offerta

culturale sono qui quindi a ringraziare

graziano ferrari e raffaela la magna per

averci dato lo stimolo di ritrovarci e

ritrovarvi soprattutto dieci anni dopo

per ricordare ciò che si è sviluppato

ringraziamo ancora giuseppe camodeca al

professor camodeca per la sua presenza

oggi e per la sua relazione che ci ha

riportato a leggere non soltanto

l’epigrafe ma tutto quello che dentro un

epigrafe si può si può appunto leggere

ringraziamo si è dovuto assentare anche

l’ex presidente di arin maurizio

barracco che ha dimostrato ancora

empatia e vicinanza affettiva nei

confronti del territorio flegreo e mauro

de pascale che invece ancora con noi e

quindi credo è quindi lo aggiungo al

nostro tavolo perché è stato in ascolto

e in presenza e mi piaceva salutarlo

anche così riaccompagnandolo in questo

nostro tavolo virtuale

e a questo punto devo però salutare

scusatemi della scortesia paola miniero

per che però dopo i saluti spegnere b

sulla provinciale per far entrare gli

altri quindi grazie ancora altro essa

miniero per la sua partecipazione

e invece gli accendiamo la presenza che

si è fatta sentire dell’architetto

repola anche con lui ci troveremo presto

a raccontarvi nuove storie del parco

e ringraziamo anche piero talamo e maria

pia cibelli el architetto scibelli che è

lì insieme a piero credo che se abbia

svolto il ruolo di cameramen e oggi e

non soltanto anche di regia esterna come

si potrebbe definirla e ringraziamo

tutte le molte persone che ci hanno

seguito hanno commentato apprezzato

questa nostra iniziativa e diamo gli

auguri gli auguri del parco ormai ci

siamo siamo al 30 dicembre dopo aver

festeggiato una bella e la nostra

iscrizione dobbiamo queste po come

stessi chiudere questo anno vorrei dire

sotto certi aspetti ma chi ci ha

consentito anche di guardare situazioni

da prospettive diverse dovremo farne

dovremo continuare probabilmente a

leccarci le ferite che sicuramente

questo anno ci acea ci ha portato ma non

dimenticarle farne tesoro e iniziare

immaginare nuove prospettive anche nel

nostro nel nostro lavoro con la speranza

che il 21 sia veramente un anno

decisamente diverso e che possa farci

incontrare nuovamente dal vivo anche a

ricordare ea prospettare e proiettare

nuove dimensioni nuove prospettive

lavori sono i miei ma sono quelli del

tutto lo staff del parco archeologico

dei campi flegrei con la speranza di

venirci veramente dal vivo

prossimamente un caro saluto a tutti voi

[Musica]

auguri auguri

arrivederci presto

auguri

Commenti

Translate »