Ferdinando D’Angiolo e la sua odissea nel racconto dei familiari

Riceviamo e pubblichiamo, facendo anche nostro ,questo grido di rabbia a caldo dei familiari, per restituire almeno la dignità a Ferdinando, scritto, ancor più bruciante, perchè reso nella Giornata Internazionale del Disabile.

A volo mi permisi di chiedere ,il giorno prima, alla mia amica-sorella: Lucì come stann e cos?! Male , Male Male !  fu la risposta,e di seguito il perchè.

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
È difficile elaborare questo lutto… perché il dolore è troppo forte.
La rabbia per come sarebbe potuta andare “se” è troppo grande.
Il ricordo vivo delle sofferenze sono impresse nei nostri occhi e risuonano continuamente nelle nostre orecchie.
È difficile arrendersi a questa amara verità.
Proprio “Oggi” si è consumata una delle ingiustizie più grandi che potesse realizzarsi sotto questo cielo.
Zio Ferdinando si è spento, tra atroci sofferenze, per le conseguenze legate al Covid.
Nonostante la sua fragilità, ha lottato… ha lottato… ha lottato fino all’ultimo respiro per restare con noi.
Nonostante il dolore. Ha lottato.
Nonostante la fatica. Ha lottato.
Ma il suo cuore è annegato nei polmoni.
Zio Ferdinando è morto di Covid!!!!!
Covid? (Che non ha preso al ristorante, a teatro, nè al pub… ma la cui origine deriva dai “luoghi di cura”… inciso per i pagliacci della tv, i giudici del web e per i geni da tastiera)
Covid “ignorato”.
Zio si è spento a causa della malasanità, tra la disumanità, l’indifferenza e il disinteresse del sistema… tra inutili burocrazie…!
Un unico grido nelle ultime 2 settimane: ABBIAMO BISOGNO DI UN MEDICO A CASA!
Le risposte:
“è positivo, non posso venire altrimenti mi prendo il covid! Non ho i presidi!”
E allora lo visitavano TELEFONICAMENTE… la scienza moderna!!!!! La scienza del medico amministrativo!!!!
“ok veniamo a “vederlo”:Letteralmente “vederlo”, Tenendo una distanza di 4 metri. Senza neanche sentirgli le spalle. “Signora, misurategli la saturazione”, dicevano a mia zia!
“Dovete stare tutti seperati!” Dicevano! Alzavano pure la voce alcuni…
(Oh, e secondo voi chi CAZZO li lava, li gira, li rigira 2 disabili se sono tutti positivi?)
STA MALE! ABBIAMO BISOGNO CHE QUALCUNO LO VEDA!
E quando, finalmente, si era negativizzato:
“visti i sintomi forse si è ripositivizzato”. E restavano tutti ad attendere, fermi dietro le loro maledette comode scrivanie.
STA MALE! ABBIAMO BISOGNO CHE QUALCUNO LO VEDA!
Ri-accertata la negatività:
E no! Adesso è negativo non è più un paziente Covid.
STA MALE! AIUTATECI!
È da ricovero. No non è da ricovero.
Così, tra un rimbalzo e l’altro, scorreva il tempo.
E quando finalmente è arrivato il cardiologo martedì 1 dicembre era troppo tardi. Ci ha spiegato cosa stava accadendo. Ci ha dato una terapia che forse sarebbe stata utile se fatta prima.
Troppo tempo perso dietro i vostri vomitevoli scaricabarile.
Così, dalle sole lineette di febbre, i polmoni hanno iniziato pian piano a cedere.
L’ossigeno ogni 4 ore,
L’ossigeno di notte,
L’ossigeno sempre,
Non respira più,
Si lamenta,
Ha dolore,
Non ce la fa più,
È in coma,
Sta agonizzando,
Se ne è andato!
All’01:00 del 2 dicembre 2020… dopo 3 giorni di sofferenza ininterrotta e 6 interminabili ore di agonia, è spirato tra le braccia e le cure amorevoli di chi lo ha sempre amato!
Lacerandoci il petto!
Un intero nucleo familiare in isolamento dal 18 ottobre 2020!
Esausto!
Una persona già fragile… che peggiorava di giorno in giorno e necessitava di cure urgenti.
Lui, tanto amato! Lui il centro della nostra famiglia! Lui, il nostro ninnillo! ‘O guaglione nuostr, come lo chiamavamo noi…Ce lo avete strappato voi, Disumani, che non ci avete ascoltato/aiutato!
Possibile che NESSUNO si sia mai domandato come facesse UN INTERO NUCLEO FAMILIARE risultato POSITIVO con DUE DISABILI?
Nessuno si è mai chiesto:
Ma COME CAZZO FANNO AD ACCUDIRE DUE DISABILI, di cui uno gravissimo, se anche gli altri sono sintomatici (certo lievi, ma pur sempre sintomatici)!? Ce la faranno?
Vi auguro di sognare ogni notte il dolore che ci avete causato.
Vi auguro di sognare la sofferenza che ha consumato zio Ferdinando.
Vi auguro di sognare ogni faticoso respiro.
Vi auguro di sognare i suoi occhi, ancora vigili, che chiedono aiuto, mentre il respiro diventa sempre più corto.
Vi auguro di sognare le lacrime della nonna…che oggi atterra il figlio.
Vi auguro di capire, prima o poi, quanto fate schifo, quanto siete disumani e barbari.
Vi auguro che le vostre coscienze si risveglino.
Ma non vi auguro di vivere niente di tutto ciò.
Perché sono talmente atroci i dolori che noi non li augureremmo neanche ad una formica.
Se ne è andato L’AMORE!
Colui che ci ha INSEGNATO A CAMPARE, colui che ha sostenuto la nostra famiglia.
Se ne è andata la nostra forza.
Lui, non poteva correre o camminare, scrivere o contare, parlare o cantare, mangiare o bere, lui sapeva fare solo una cosa: AMARE SENZA MISURA ed EMOZIONARSI!
Non sappiamo se sarebbe finita ugualmente così e non lo sapremo mai. Sappiamo solo che nessuno ha ascoltato il nostro grido. Sappiamo solo che “la cura” è arrivata troppo tardi ed è stato l’ultimo tentativo estremo.
Due sorelle in casa, Luisa e Lucia, due eroine, che da sole hanno gestito l’impossibile. Da sole hanno alternato turni di accudimento. Da sole hanno provato ad alleviare ogni sofferenza.
Infinita gratitudine per le loro fatiche.
3 sorelle, Elena, Anna e Fernanda, dietro lo schermo di una videochiamata ad attendere….Per poi sfondare quella porta, costi o non costi.
11 nipoti e 4 cognati.
7 nipoti acquisiti e 10 pronipoti.
Lui a tessere l’amore.
E un amico, Mario, un operatore sociosanitario che lo assisteva da poco più di un anno. Mario che forse è stato per zio il primo ed unico amico. Lo aspettava, per le “coccole” e il caffè.
Grazie Mario.
Un OSS, l’unica “spesa” assistenziale che in 54 anni ha gravato sulle casse pubbliche.
Solo per questo, voi “grandi” della terra, dovreste venire ad inchinarvi ai piedi di nonna Maria e delle mie Zie e di mia madre.
Ma così tanta disumanità non potrà mai “sentire” il valore della cura e dell’amore.
Zio…sei al centro del mio cuore! Per l‘eternità!
Tu… seduto sulla tua sedia a rotelle, sempre allo stesso posto, con la stufa vicino e la coperta sulle gambe. Coperta tanto grande da coprire le gambe di tutti noi che ti circondavamo sul divano e sulla poltrona.
Tienimi la mano…e stampami il tuo immancabile sorriso negli occhi
Generico dicembre 2020

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