Felice Tagliaferri l’artista non vedente che sorprende ed emoziona

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    Felice Tagliaferri l’artista non vedente che sorprende ed emoziona chiude la stagione di Che ci faccio qui, il programma di Rai3 pensato a diretto da Domenico Iannacone, che quest’anno sta raccontando l’Italia attraverso un viaggio che ha il corpo, e le sue diverse sfumature, come filo conduttore. L’ultima puntata del ciclo, in onda lunedì 21 dicembre alle 23,20 su Rai3,, riguarda proprio la vicenda a suo modo assurda di Tagliaferri, che Domenico Iannacone ha così descritto nel corso di una diretta con Fanpage.it in cui ha raccontato il percorso di Che Ci Faccio Qui quest’anno: “La storia di Felice Tagliaferri è quella di uno scultore completamente cieco dall’età di 13-14 anni che, da telefonista quale era, prova a scolpire attraverso un laboratorio di Bologna e capisce che quella è la sua strada”. E prosegue così:

    Lui va a Napoli e vuole toccare il Cristo Velato. Per ragioni di divieto la cosa non è permessa neppure ai non vedenti. Lui cosa fa? Si fa descrivere pezzo per pezzo l’opera e rifà il Cristo Velato, reinterpretandolo. Mi sono immerso in qualcosa di materico e straordinario. Lui mi ha fatto chiudere gli occhi e mi ha fatto capire che il mondo si può vedere attraverso prospettive differenti.

    Su di lui c’era stato anche  il programma della trasmissione “Inviati speciali” di Rai3 (qui il link a Raiplay per rivederla). Il protagonista è Felice Tagliaferri uno scultore bolognese che a soli tredici anni scopre di avere un’atrofia del nervo ottico, una malattia genetica, che da lì a un anno lo porterà a diventare completamente cieco. La vita, come potete immaginare a quell’età, è stata stravolta in maniera del tutto inaspettata, da quel momento in poi ha dovuto ricostruire il proprio equilibrio e reinterpretare la propria esistenza con grandi dolori e sacrifici.  E LUI NON SI E’ DI CERTO ARRESO, E’ RIUSCITO A TRASFORMARE UNA DISABILITA’ NELLA PROPRIA FORZA. 

    Cristo Rivelato con i bambini

    Basta guardare le sue Opere pronte ad essere toccate per farci comprendere quanto sia sbagliato considerare questa situazione di disabilità come un qualcosa di totalmente negativo o qualcosa da compatire, perché si possono realizzare i propri sogni, superando le difficoltà. Basta solo una grande forza di volontà.

    Ed è proprio la tenacia che possiamo ritrovare nelle sue stesse parole, mentre ci racconta la sua vita, mentre ascoltiamo quelle del suo meraviglioso bambino che afferma: “Il mio papà è una persona molto speciale, non vede ma fa sculture bellissime. Certe volte infatti mi sorprende.” –  “La cosa brutta di non vedere è che non puoi più vedere il verde dei colori ma puoi toccarli ed è questa la cosa bella. Lui riesce a sentire i colori..”

    La disabilità non è un limite

    L’invito è quello di vedere oltre la malattia, la limitatezza, la disabilità, la patologia, per arrivare alla persona – alla donna e all’uomo con un nome e un cognome – con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue necessità. Affrontare le nostre paure per riuscire a colmare i nostri “spazi vuoti” per accogliere l’altro. Un incontro che può condurci alla conoscenza dell’altro e all’arricchimento interiore.

    Le sue creazioni sono infatti sculture non viste, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili utilizzando diversi materiali: creta, marmo, legno o pietra.

    «Scolpisco le mie opere esattamente come fanno tutti gli scultori con le mani e l’attrezzatura, la differenza sta solo nel modo in cui utilizzo gli utensili, ma il tatto e le mani sono comunque due strumenti indispensabili. Io penso che le cose abbiano bisogno di due sensi per essere capite fino in fondo e la stessa cosa succede con le mie opere: è necessario toccarle per poterne cogliere l’essenza» ha spiegato Felice Tagliaferri.

    Attualmente al Cinema con il film “Napoli velata” di Ozpetek, compare la celebre statua del “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino. Statua che a Tagliaferri non fu consentito di toccare e dunque di “vedere”. Così lui decise di realizzarne un’altra proprio per renderla “visibile al tatto” e l’ha chiamata “Il Cristo RiVelato”.

    Le sue opere, pronte ad essere toccate per essere comprese fino in fondo, saranno esposte alla mostra intitolata “INFINITO” assieme all’Artista Vanna Modelli, dal 28 Gennaio fino al 24 Febbraio 2018 presso il Ca’ la Ghironda ModernArtMuseum a Zola Predosa (BO).

    Tra le tante attività, Felice Tagliaferri sarà presente con dei laboratori Atelier dedicati ai bambini per a assimilare meglio le opere dello scultore bolognese “MANI COME OCCHI, L’ARTE A PORTATA DI TATTO” in collaborazione con la sezione Didattica del Museo affermando che: «Io faccio laboratori con i bambini dai sei ai novantanove anni, ma quelli sotto ai quindici e sopra agli ottanta sono i bambini che preferisco»

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