Covid a Castellammare di Stabia. In 24 ore morte madre e figlia, focolaio in una Rsa: addio a 99enne

Covid a Castellammare di Stabia. In 24 ore morte madre e figlia, focolaio in una Rsa: addio a 99enne. Castellammare continua a piangere vittime del Covid. Tre in meno di 24 ore, tra queste una mamma e una figlia morte a poche ore di distanza. La terza è un’ospite 99enne della casa di riposo «Santa Rita», gestita da suore, nella quale nei giorni scorsi era scoppiato un focolaio: ora ad accendersi sono le polemiche, perché i familiari dell’anziana denunciano di aver appreso della sua positività al Covid da consiglieri comunali. Mentre ieri mattina è arrivata una telefonata a casa del figlio: «Sua madre è morta». Nei giorni precedenti c’era stato l’aggiornamento sulle condizioni di salute della donna, considerate precarie dai sanitari dell’ospizio: «La signora mangia poco, è disidratata – avevano detto al telefono – Ha la dissenteria. Le abbiamo fornito i farmaci e ci siamo attivati per una visita geriatrica e del nutrizionista per integrazione alimentare». Nessun accenno a Covid o contagi; poi sono arrivate le denunce dei consiglieri di opposizione che chiedevano ispezioni e verifiche all’interno della residenza dove, secondo quanto trapelava, c’erano 12 contagiati. Notizie che avevano allarmato i parenti della 99enne che, raccontano, hanno telefonato per due giorni consecutivi all’ospizio privato senza mai ricevere risposta. «Sono indignato dall’assenza di risposte da parte dell’amministrazione Cimmino, a cui come consiglieri di opposizione avevamo chiesto di intervenire su quanto sta accadendo nelle strutture residenziali per anziani» spiega Andrea Di Martino di Italia Viva. Tra i contagiati al Santa Rita ce ne sarebbero alcuni in gravi condizioni e l’opposizione incalza: «La politica sia di supporto al lavoro incessante messo in campo dall’Asl, apprendiamo notizie allarmanti e riteniamo che bisogna attivarsi». La casa di riposo era stata al centro degli strali politici anche nei mesi scorsi. A luglio la minoranza aveva presentato una interrogazione con cui si chiedevano accertamenti sulla gestione. Nella risposta dell’amministrazione si leggeva: «Non è stato possibile verificare il corretto adeguamento alla normativa di settore in quanto in struttura manca la documentazione a supporto».
I LUTTI La preoccupazione per il focolaio si aggiunge al dolore per i lutti che continuano a colpire la città. Ieri il Covid ha ucciso la signora Celeste, di 57 anni, che era ricoverata da 15 giorni nell’ospedale San Leonardo. Arrivata con la febbre e difficoltà respiratorie, i suoi polmoni si sono arresi. Poche ore prima, venerdì pomeriggio, era morta sua madre Libera, di 84 anni, sempre a causa del Covid. L’anziana a differenza della figlia era curata in casa. Non è chiaro come le due donne si fossero contagiate.
Sotto controllo sembra invece la situazione nell’Istituto Mazzarello di Torre Annunziata che ospita 49 suore salesiane in pensione, 18 delle quali sono positive, mentre per altre 5 si aspettano ancora i risultati. Tutte in isolamento nelle loro stanze, sono monitorate dal personale dell’ispettoria inviato da Napoli a supplire le assistenti che normalmente badano alle suore, e che adesso sono a casa aspettando anche loro il risultato del controllo anticovid. Una situazione vissuta anche dall’amministrazione comunale con il massimo dell’allerta, dopo quanto accaduto nella casa che ospitava anziani su corso Umberto I, con quattro nonnine decedute e altre sette che sono state trasportate in diverse strutture ospedaliere. «Grazie a Dio stanno abbastanza bene, alcune con leggeri sintomi e altre asintomatiche. Tutte, però, sono isolate nelle proprie camere», dice madre Marianna Girasoli, da otto anni a capo della struttura religiosa di via Cavour. «Purtroppo non riusciamo ad avere la certezza di come sia potuto entrare il virus, perché alcune di noi escono, sebbene solo per motivi contingenti, e in ogni caso siamo in contatto con personale esterno che accudisce le sorelle non più autosufficienti».

Fonte Il Mattino

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