Cava de’ Tirreni: ospedale deserto dopo i trasferimenti al Ruggi

Cava de’ Tirreni. Ospedale fantasma, corridoi deserti e reparti svuotati presso le unità operative temporaneamente sospese (Rianimazione e Terapia Intensiva) e quelle accorpate (Chirurgia e Ortopedia) per il trasferimento dei medici e degli infermieri al Covid Center ‘Da Procida’ di Salerno. Cresce tra gli operatori il malcontento e il timore che i provvedimenti adottati dall’Azienda Ospedaliera Universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ possano trasformarsi in disposizioni definitive che rischiano di condurre il nosocomio cavese alla chiusura.

Una preoccupazione evidenziata già dai gruppi di minoranza e ribadita dal consigliere del gruppo ‘La Fratellanza’, Luigi Petrone, che – a seguito di un recente tour tra i reparti smantellati – ha sottolineato il silenzio e la desolazione presente laddove, fino a qualche mese fa, c’era un continuo andirivieni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari impegnati a prendersi cura dei pazienti allettati. «Un silenzio assordante – ha commentato Petrone –. Bisogna mettere ordine nel nostro ospedale per far sì che tutto funzioni al meglio e ognuno sia messo in condizione di fare il proprio lavoro. I cittadini cavesi meritano la verità e non le bugie elettorali ».

Un punto di vista condiviso anche dal presidente del Tribunale per i Diritti del Malato, il dottor Carlo Russo , che ha chiesto un incontro al sindaco Servalli: «È vergognoso quello che accade – dice Russo – . Ci hanno portato via il tribunale, l’Inps, il reparto di Maternità, la Rianimazione e adesso hanno ridotto i posti letti raggruppando la Chirurgia e l’Ortopedia dell’ospedale. Siamo arrivati alla frutta e, come dolce, ci offriranno la chiusura totale dell’ospedale. Cosa sta facendo la politica locale? Intanto ho chiesto più di una volta un incontro con il sindaco Vincenzo Servalli , attendo ancora risposta». Maggiori riscontri, a tal proposito, potrebbero arrivare a seguito di una manifestazione di protesta che si terrà questo sabato presso l’ospedale “Ruggi” del quartiere San Leonardo e che mira ad avere risposte concrete dall’Azienda Ospedaliera in merito non solo al destino del nosocomio cavese, ma, più in generale, sulle misure e le necessarie assunzioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria senza impoverire e depotenziare gli altri plessi.

Tra le altre richieste all’Azienda anche i dati sui contagi nelle scuole, nei luoghi di lavoro e tra il personale sanitario e il ripristino di tutti i servizi ambulatoriali e delle visite specialistiche. Il sindaco Servalli si è detto fiducioso che – una volta superata la crisi epidemiologica – i vertici del “Ruggi” provvederanno a ripristinare la completa operatività dell’ospedale cavese considerato che sono stati destinati circa 4 milioni di euro ai lavori strutturali al reparto di Rianimazione, al Pronto Soccorso e alla facciata del plesso ospedaliero metelliano.

Fonte: La Città di Salerno

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