Castellammare di Stabia, Meridbulloni. Vertenza sul tavolo del Governo: “Servono 20 milioni”

Castellammare di Stabia, Meridbulloni. Vertenza sul tavolo del Governo: “Servono 20 milioni”. Ancora 72 ore, poi gli operai della Meridbulloni conosceranno il loro destino. Il 2 gennaio è stato fissato l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione dell’azienda e delle parti sociali. Sarà la prima volta, almeno ufficialmente, che il Gruppo Fontana affronterà la questione con la politica. E in vista dell’appuntamento annunciato dalla deputata del Movimento Cinque Stelle Teresa Manzo e dai consiglieri regionali pentastellati Gennaro Saiello e Luigi Cirillo, c’è già chi avanza una proposta per salvare la fabbrica di Castellammare di Stabia e gli operai. Nel corso di una riunione in videoconferenza organizzata dal sindaco Gaetano Cimmino, con i parlamentari campani, il consigliere regionale della Lega Severino Nappi ha proposto di sottoscrivere un documento nel quale si chiede alla Regione Campania “la disponibilità a finanziare un contratto di sviluppo di 20 milioni di euro in sinergia con Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia, per salvaguardare lo sviluppo attraverso la ristrutturazione della struttura e l’ammodernamento dei macchinari, in favore dell’attuale impresa o di un’altra impresa che si faccia carico di rilevare l’azienda e salvare i posti di lavoro”.

La deputata Manzo e i consiglieri regionali Saiello e Cirillo del Movimento Cinque Stelle sostengono che “il Governo è pronto a mettere in campo ogni iniziativa e strumento finanziario utili a evitare il trasferimento dello stabilimento stabiese” assicurando che il sottosegretario Alessandra Todde “ha già incontrato la proprietà nei giorni scorsi e fissato per il 2 gennaio un tavolo al Mise con il management di Meridbulloni e le parti sociali”.

Non si fida dei proclami, però, il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone che dopo aver presentato un’interrogazione indirizzata al Ministro Stefano Patuanelli, avverte: “Il governo eviti che si ripeta per i lavoratori della Meridbulloni lo stesso dramma vissuto da quelli della Whirpool di Napoli, il che rappresenterebbe un altro fallimento sociale per la Campania ma più in generale per il Sud Italia”. Una battaglia che secondo il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino: “Deve unire tutte le forze politiche, per scongiurare la chiusura della realtà produttiva di Castellammare di Stabia e salvaguardare quasi cento famiglie”. Cimmino ha ricordato che: “Pochi giorni fa il consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno con la quale è stata rimarcata l’importanza di evitare speculazioni edilizie o ipotetiche riconversioni. È indispensabile, inoltre, delocalizzare la struttura in comuni limitrofi”.

La politica prova dunque a cancellare l’ipotesi della delocalizzazione della fabbrica che era stata paventata nello stesso ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Castellammare di Stabia. Una virata decisa sui fondi statali da mettere a disposizione del Gruppo Fontana per ammodernare lo stabilimento e rilanciare la produzione. Non a caso il sindaco racconta di aver avuto un confronto con l’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello “per avviare un discorso in merito ad un processo di ammodernamento della fabbrica ed investire quindi il Mise”.

Una posizione che sembra convincere anche i sindacati. “Anche se non abbiamo delegati all’interno della fabbrica, la battaglia di Meridbulloni coinvolge tutti noi”, sostiene Matteo Vitagliano della Cisl. “La politica, senza troppi giri di parole, deve attivare strumenti che sono già disponibili come la Zes (Zona economica speciale), il Contratto per le Aree di Crisi Complesse, e far capire che investire al Sud e in particolare su questo territorio conviene. Meridbulloni è rimasto uno degli ultimi presidi industriali che abbiamo sul territorio stabiese e non possiamo permetterci di perderlo, sarebbe un segnale devastante”.

Una devastazione che secondo i sindacati degli anziani parte da lontano e riguarda “gli interessi sulla destinazione dei suoli”. “Alla città di Castellammare si vuol dare una connotazione turistica ricettiva e sono stati fatti tanti progetti sulla ex Caserma Cristallina, sulla Colonia dei Ferrovieri e sulle Terme Stabiane. Sono progetti a lunghissimo termine e nel frattempo la nostra città muore o sopravvive a stento grazie alle iniziative di contrasto alla povertà da parte delle politiche sociali o con il sostegno al reddito. Questa situazione è intollerabile. Tutta la città dovrebbe sostenere la lotta di questi lavoratori”, dicono Cgil, Cisl e Uil in una nota.

E proprio gli operai della Meridbulloni, a più riprese, hanno sottolineato la solidarietà arrivata da cittadini, commercianti e aziende del territorio. Nella giornata di ieri anche Marina di Stabia ha donato pizze per i lavoratori di presidio permanente davanti ai cancelli di Meridbulloni. Un sit in arrivato ormai al tredicesimo giorno e che li ha visti sfidare anche la pioggia e il freddo, accampati in una tenda davanti ai cancelli della fabbrica che fino a un paio di settimane fa varcavano per mettersi al lavoro e produrre viti e bulloni.

Fonte Metropolis

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