Capri. Il bar aperto in piazza coi tavolini “Non ci ribelliamo, seguiamo l’ordinanza del sindaco e diamo un pò di vita”

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    Capri. Il bar aperto in piazza coi tavolini “Non ci ribelliamo, seguiamo l’ordinanza del sindaco e diamo un pò di vita” Lo scrive Anna Maria Boniello sul Mattino
    «Noi non vogliamo ribellarci a nessuno, semplicemente ci è sembrato normale riferirci all’ordinanza del sindaco, è lui che guida i capresi. Ma sia chiaro, ci atteniamo a tutte le norme prescritte sia dal Dpcm che dall’ordinanza del governatore, per il quale nutriamo profondo rispetto». Getta acqua sul fuoco Alberto Federico, titolare del bar-pasticceria che accoglie turisti e residenti all’ombra del Campanile dal 1946. Alberto non ha mai chiuso il suo locale, limitandosi a praticare l’asporto nel periodo di zona arancione. E adesso che l’isola di Capri, secondo l’ordinanza dei due sindaci, è diventata «gialla», si è rapidamente riorganizzato.
    Qual è la differenza?
    «In realtà ben poca cosa, e non capisco tanto clamore. Continuiamo a servire oltre 300 clienti abituali al giorno, quasi tutti capresi, a cui si aggiungono impiegati, professionisti, lavoratori e forze dell’ordine che si muovono a tutte le ore del giorno. Ecco, l’unica vera novità sono i tre o quattro tavolini messi all’esterno, per consentire a chi ne ha voglia di sorseggiare il caffè seduto, scambiare quattro chiacchiere, godersi il sole».
    Non è poco: la Regione ha imposto il divieto di vendita di bevande dalle 11, e dei tavolini poi neanche a parlarne.
    «Ma i sindaci hanno deciso diversamente, per soli quattro giorni e per poter concedere ai capresi un pizzico di socializzazione. Chi non viene qui d’inverno non può capirlo, noi il lockdown lo facciamo tutti gli anni, con molti negozi chiusi, poca gente in giro. In più, adesso è chiuso anche l’unico cinema. In ogni caso, ribadisco che seguiamo tutte le regole. I nostri clienti lo sanno, gialli o arancioni qui non si sgarra».
    Come vi siete organizzati?
    «All’esterno del locale se si forma una fila si mantengono le distanze obbligatorie, nel bar possono entrare solo due persone per volta anche oggi che c’è la possibilità di consumare al banco. E il personale controlla che tutti indossino la mascherina».
    A guardarsi intorno, sono pochi però gli esercenti che hanno deciso di approfittare del «disco» giallo. Perchè secondo lei?
    «Sì, in effetti i bar della Piazzetta sono tutti chiusi come anche il Bar Funicolare. A Capri siamo aperti noi, il Caffè Manari che non ha tavolini e il Bar Grotta Azzurra a Marina grande. Ristoranti nessuno, di turisti non si vede l’ombra ormai da mesi. La decisione dei sindaci è servita a dare un po’ di vivibilità a chi vive o lavora qui. Come sempre, la mattina apriamo il bar alle 5, quando sta per arrivare il primo mezzo da Napoli».
    Ma non temete sanzioni?
    «Ribadisco che non ci sembra di aver violato la legge né intendiamo contrapporci a nessuna istituzione. D’altronde in questi giorni, così come quando facevamo solo ‘asporto, i controlli li abbiamo ricevuti costantemente e non ci è stato contestato niente».
    Cosa accadrà dopo il 23 dicembre?
    «Rispetteremo la normativa ministeriale e le misure anti-Covid che saranno vigenti in tutta la nazione secondo il Dpcm».

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