Campania, rientro a scuola in quattro date: il 7 tornano solo i più piccoli, le superiori aspetteranno il 25

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Campania, rientro a scuola in quattro date: il 7 tornano solo i più piccoli, le superiori aspetteranno il 25. Non sarà un ritorno a scuola in contemporanea per gli 850 mila studenti campani ma graduale. L’assessore Lucia Fortini ha confermato il piano di rientro per la scuola anticipato domenica al Mattino: si tratta di una ripresa della didattica in presenza che prevede per soli due giorni (7 e 8 gennaio) scuola dell’infanzia, servizi educativi e prime e seconde classi della primaria, esattamente la situazione vigente prima delle festività natalizie. Poi da lunedì 11 gennaio toccherà al resto delle classi della primaria, dal 18 gennaio tutte le tre classi della secondaria di primo grado, dal 25 gennaio il 50 per cento delle cinque classi della secondaria di secondo grado. Un ritorno in classe graduale, quindi, che di settimana in settimana passerà al vaglio dell’Unità di crisi che monitoreranno la curva dei contagi, e sarà sostenuto anche dallo screening volontario di docenti e alunni da tenersi direttamente a scuola, come proposto dai direttori delle Asl. Il via libera al piano di rientro pare certo, poiché le parti sociali ne hanno appoggiato la pianificazione e domani ci sarà l’attesa riunione con i sindacati per fare il punto della situazione, prima della riunione definitiva con l’Unità di crisi presumibilmente tra il 4 e il 5 gennaio, a ridosso della data fissata dal Ministero dell’Istruzione.
LA CURVA DEI CONTAGI Il ritorno progressivo a scuola proposto dall’assessore Fortini nasce da due valutazioni: dare il tempo ai dirigenti di ripristinare la ripresa in presenza e delle turnazioni ma soprattutto monitorare con maggiore attenzione l’andamento della curva epidemiologica. Il timore è che si possano ripresentare le stesse situazioni di inizio ottobre, quando il presidente De Luca sospese la didattica in presenza in tutta la Regione per picchi di contagi in ambito scolastico. Ora che nelle ultime settimane il numero di contagi è finalmente tornato basso, in Regione è parso giusto ripristinare la didattica in presenza, pur lasciando al presidente De Luca la possibilità di firmare una nuova sospensione in caso di curva esponenziale. I timori sono connessi come sempre al numero elevato di personale scolastico (circa 94 mila) e studenti delle superiori (circa 310 mila) che si muovono coi mezzi pubblici, e sebbene la Prefettura abbia approvato un piano per la mobilità, il rischio che non funzioni è molto alto. Il piano prevede la differenziazione degli orari d’ingresso (ore 8 e ore 10), e di conseguenza quelli di uscita, oltre all’implementazione dei servizi del trasporto pubblico locale, rimodulazione degli orari di servizio di uffici pubblici e negozi (apertura alle 11), impiego di personale della Protezione civile negli hot spot dei trasporti e scuole, sosta gratuita per i lavoratori della scuola secondaria. L’implementazione del trasporto cittadino è il punto più debole del piano prefettizio che prevede il potenziamento del parco mezzi del 20% di Anm, del 30% di Eav e del 25% di Ctp.
IL PIANO DI RIENTRO Dal 7 gennaio inizierà il piano di rientro in classe graduale pianificato dall’assessore regionale all’Istruzione che ha ricevuto i consensi di tutte le parti sociali. «Un piano progressivo, per far organizzare bene i dirigenti scolastici e avere modo di monitorare la curva attentamente» ha specificiato. Il 7 gennaio tornano in presenza soltanto scuola dell’infanzia, servizi educativi e le prime due classi della primaria, proprio come accadeva a dicembre. Da lunedì 11 gennaio invece si completerà la primaria aggiungendo le tre classi rimanenti. Lunedì 18 gennaio toccherà invece alle tre classi della secondaria di primo grado, mentre dal 25 gennaio il 50 per cento delle cinque classi della secondaria di secondo grado. Ma essendo questi studenti i catalizzatori di maggiori situazioni di contagio, per via dell’uso massiccio dei trasporti pubblici ed essendo una platea di 310mila studenti in tutta la Campania, per loro l’avvio potrebbe essere ulteriormente graduale, con il 50 per cento delle prime due o tre classi, per poi aggiungere nelle settimane successive le restanti se la curva dei contagi non subirà picchi, altrimenti si ritornerà alla Dad.

Fonte Il Mattino

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