Campania. Arancioni ma con dati da giallo: «La promozione già tra 7 giorni»

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Campania. Arancioni ma con dati da giallo: «La promozione già tra 7 giorni». Arancioni per ordinanza, verdi di rabbia. Commercianti e imprenditori campani dinanzi al miglioramento dei vari parametri sanitari, in primis il calo della percentuale di posti letto in terapia intensiva ora al 29 per cento (ieri neanche un ricoverato) e la discesa dell’indice di infettività da 1 a 0,74 non si capacitano della colorazione ricevuta nell’ultima ordinanza del Ministero della Salute. La Campania, da oggi, non è più rossa, ma solo arancione nonostante tutti i dati facessero propendere per il giallo. I numeri di ieri provenienti dall’Unità di crisi regionale hanno confermato i progressi già emersi due giorni fa: 55 i deceduti (di cui 15 nelle ultime 48 ore e 40 morti registrati ieri) e 1.521 positivi (di cui 1.383 asintomatici) a fronte di 18.636 tamponi con un tasso di positività quindi dell’8,16 per cento mentre venerdì era di 8,8. Numerosi anche i guariti, 1.961 per un totale di oltre 60mila da inizio pandemia. La Campania è sì la seconda regione d’Italia per pazienti attualmente affetti da Covid (oltre 101mila, secondi alla Lombardia), ma in pochi ormai necessitano di essere curati in ospedale. Segnali concreti che fanno vedere la luce in fondo al tunnel al punto che, a quanto trapela, la Campania e altre zone arancioni potrebbero essere premiate già la prossima settimana dai tecnici del Cts chiamati a prendere atto degli oggettivi miglioramenti. Il passaggio a gialla arriverebbe quindi senza aspettare due settimane. «Politica» secondo il governatore Vincenzo De Luca era stata l’etichetta rossa, rosé considerando gli scarsi controlli.
LE REGOLE Che cosa cambia nella sostanza da arancione a giallo? Da stamattina fino al 21 dicembre data in cui scatteranno i divieti natalizi secondo l’ultimo dpcm possono riaprire tutti i negozi che finora erano rimasti chiusi mentre bar e ristoranti possono solo fare l’asporto fino alle ore 22. «Questo cambio di colore è una vera beffa per commercio e imprese, per chi riapre e non avrà ristori e per chi resterà ancora chiuso. I dati della Campania dovevano indurre il Governo ad assegnare il profilo giallo, ma la motivazione è che non si possa fare il salto di due gradazioni a ritroso, cosa però avvenuta quando da gialli siamo diventati rossi», il commento tranchant del presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola.
LE PROPOSTE Mancato guadagno per il lockdown, impoverimento dei consumatori e concorrenza spietata sulle piattaforme online rappresentano i problemi più gravi di questo periodo. Spiega Vincenzo Schiavo, numero uno di Confesercenti: «Dopo 9 mesi di crisi, il tessuto economico-sociale è molto peggiorato: ci sono lavoratori che non prendono la cassa integrazione da giugno, i ristori di 600-1.000 euro agli imprenditori non bastano per sopravvivere». La proposta di Confesercenti Campania rivolta sia al Governo nazionale che a quello regionale è defiscalizzare, togliendo parte delle tasse e l’Iva per 6 mesi. Nuove proteste di piazza senza interventi immediati li intravede poi Mauro Pantano, presidente di Confederazione Imprese e Professionisti: «Non siamo affatto contenti delle ultime scelte: meglio che il Governo cada a questo punto».
L’ALLARME «Sarebbe stato molto importante passare in zona gialla perché avrebbe dato respiro in particolar modo al settore della ristorazione che sta particolarmente soffrendo in questa fase» rileva la speranza del direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo. I numeri della crisi sono poi devastanti per gli albergatori: i flussi turistici interni e internazionali sono di fatto bloccati, tanto è vero che si registra l’80 per cento in meno di fatturato. Sconfortato Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania, che chiede alla Regione una campagna promozionale per il rilancio considerando che «ormai non è possibile salvare la stagione turistica invernale: il 2020 è archiviato, pensiamo al 2021». Chi da stamattina grazie proprio al passaggio all’arancione – non vede l’ora di rialzare la saracinesca nelle strade dello shopping cittadino invoca la collaborazione di tutti per poter rispettare il distanziamento e il contingentamento che restano invariati. Rosario Ferrara, presidente del Consorzio Spaccanapoli Toledo, immaginando la folla domenicale invita i clienti «ad attendere all’ingresso venendoci incontro sui tempi per velocizzare gli acquisti: chi compra poi impacchetti a casa».

Fonte Il Mattino

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