Campania, 33 mila dosi: arriva il primo vero stock

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Campania, 33 mila dosi: arriva il primo vero stock. Dopo il V-Day del 27 dicembre da oggi si entra nel vivo del programma vaccinale. L’arrivo delle prime dosi della Pfizer in Italia era atteso per oggi presso lo scalo militare di Pratica di Mare ma è stato tutto rimandato a domani. Nella serata di ieri è stato infatti comunicato alla Regione che le dosi non arriveranno più, come inizialmente stabilito, nel pomeriggio, bensì domani. Si tratta di un primo contingente di 33 mila dosi da ripartire in parti uguali tra i 27 Hub della Campania. Seguiranno poi altre consegne il 31 dicembre e il 1 gennaio e quindi, ancora a seguire, altri arrivi nei primissimi giorni del nuovo anno fino a raggiungere la quota stabilita di 135.790 fiale destinate alla Campania.
In questa prima fase a vaccinarsi sarà, come previsto dal Piano ministeriale, il personale sanitario e sociosanitario delle strutture pubbliche e private, di quelle accreditate compresi gli autonomi, i liberi professionisti, i medici di famiglia e della Continuità assistenziale, i medici in formazione e i dipendenti delle aziende fornitrici ddi beni e servizi a qualcun quello titolo impegnati nei luoghi sanitari. Nella seduta dell’Unità di crisi che si è svolta ieri e che sarà replicata stamattina alle 11 alla presenza di tutti i manager delle aziende sanitarie si è discusso dei criteri con cui procedere alla vaccinazione ddi chi si è già prenotato. Dopo il personale sanitario e non, dipendente delle strutture pubbliche, si è ipotizzato di proseguire con le strutture accreditate, laboratori, case di cura, ospedali religiosi e poi i farmacisti i liberi professionisti.
A battersi per dare riconoscimento alla priorità per i camici bianchi di famiglia e della continuità assistenziale monchi per i medici delle Usca e del team incaricati di eseguire i tamponi è stata Pina Tommasielli, rappresentante della categoria in seno alla cabina di regia regionale. «I colleghi quando saranno vaccinati saranno impiegati anche come vaccinato da marzo in poi – avverte quest’ultima – e sono quelli che tra l’altro hanno finora pagato il presso più alto. Lo tesso vale per gli operatori del 118 che devono avere la stessa priorità del team impiegati nelle rime linee covid e nei pronto soccorso».
I 27 HUB CAMPANI In ogni provincia – presso i 27 hub in cui sono allestiti i frigoriferi speciali per la conservazione delle fiale in un intervallo di temperatura tra 60 e 90 gradi sotto lo zero – è già da oggi tutto pronto per ricevere le nuove dosi di vaccino. Le caratteristiche di somministrazione prevedono che le fiale vadano utilizzate al massimo entro 6 ore dall’estrazione dalle borse di trasporto o dalla celle di conservazione.
Ogni fiala inoltre contiene cinque dosi di vaccino. Le caratteristiche di conservazione prevedono, a garanzia dell’integrità, che sia la Pfizer stessa incaricata della consegna mediante apposite borse di contenenti al massimo 5 scatole da 975 dosi cascuna. Il vaccino può essere mantenuto per 15 giorni nella borsa di conservazione del fornitore oppure per sei mesi nei frigoriferi con le caratteristiche appena descritte.
Nella successiva fase, programmata per fine gennaio, con l’arrivo in Campania di altre 250 mila dosi si effettuerà il richiamo ai primi 136 mila vaccinati e si proseguirà con personale e addetti delle Residenze per anziani proseguendo ancora con la popolazione fragile ultra ottantenne e affetta da patologie croniche gravi. A tal fine saranno utilizzate unità mobili nei presidi residenziali per anziani.
LA SECONDA FASE Per tutti gli altri vaccini, utilizzabili per le altre categorie di cittadini, saranno previste modalità differenti di somministrazione in linea con la gestione ordinaria utilizzando dunque anche i centri dei distretti e la rete della medicina di famiglia. In questa fase tutte le regioni ricevono le dosi in appositi punti di ricezione che a sua volta rifornisce uno o più punti vaccinali ospedalieri, territoriali e team mobili definendo le priorità di consegna di ogni punto di ricezione.
Prevista anche una capillare rete di farmacovigilanza che comunicherà periodicamente i dati aggregati di copertura vaccinale e le relative eventuali reazioni, attraverso un form predisposto su scala regionale e da qui alla Struttura commissariale del Ministero della Salute.

Fonte Il Mattino

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