Zaini appesi ai cancelli, la protesta delle mamme per la DAD. Intanto in Puglia il TAR da ragione ai genitori e riapre la scuola

Zaini appesi ai cancelli, la protesta delle mamme per la DAD. Intanto in Puglia il TAR da ragione ai genitori e riapre la scuola . La DAD mette in ginocchio migliaia di famiglie e nega, di fatto, il diritto all’istruzione, e alla scolarizzazione, o lo attenua comunque di sicuro, senza una motivazione sufficientemente adeguata dal punto di vista scientifico, sopratutto alla luce dell’ultimo DPCM, che per le zone gialle non prevede divieti , mentre non blocca la scuola primaria neanche in zona rossa , l’unico posto in Europa dove non si va a scuola e in Campania, ma da Napoli a Salerno monta la protesta.
Zaini e disegni appesi ai cancelli chiusi delimitano il confine tra la scuola in presenza e quella a distanza. Un evento nato dalla rete dei genitori dell’Istituto comprensivo Cuoco-Schipa a cui hanno risposto solo alcune famiglie di Quarati, Madonna Assunta, Costantinopoli e Convitto Vittorio Emanuele II. Pochi genitori e bambini presenti e pochi anche quelli che hanno aderito allo sciopero della Dad restando a casa (per esempio, nell’Istituto di Bagnoli erano assenti solo due prime della scuola primaria). La partecipazione attiva sta quindi diminuendo drasticamente, come riportato anche nei gruppi dedicati, forse perché scoraggiati da un presidente De Luca inamovibile sull’argomento scuole aperte e una Didattica a distanza iniziata da ieri anche in altre Regioni e per alcuni ordini scolastici. Meglio organizzare una battaglia legale dopo che il Tar Puglia ha revocato l’ordinanza della Regione Puglia che aveva disposto la chiusura di tutte le scuole. Da lunedì gli studenti di primarie e medie pugliesi potranno tornare sui banchi di scuola (seguendo quindi le direttive del Dpcm) e i genitori di Napoli (e anche di Salerno) sono pronti a riprovarci dopo la sconfitta di tre settimane fa. Intanto il mondo della scuola napoletana è in lutto per il decesso della professoressa Mariarosa De Rosa del liceo Comenio ai Colli Aminei, tra i quartieri con più positivi nell’ambito scolastico. Una docente molto amata nell’ambiente e sempre pronta a organizzare attività extracurriculari culturali per gli studenti.
SCIOPERO DELLA DAD
Per manifestare la voglia di tornare a scuola hanno proposto un giorno di disconnessione dalla Dad, scrive Mariagiovanna Capone su Il Mattino,  per «reagire e ribellarsi alla chiusura». L’iniziativa Non appendiamo gli zainetti al chiodo però non ha trovato numerosi consensi, forse per stanchezza, forse per cattiva divulgazione. Pochi gli zainetti appesi ai cancelli ieri mattina così come il flashmod con alunni intenti a disegnare davanti all’edificio in cui vorrebbero tornare, e a fine giornata si sono contati appena cinque istituti che hanno aderito. Restano vive le buone intenzioni di «manifestare la voglia di tornare a scuola, perché i bambini della Campania hanno gli stessi diritti dei bambini di altre Regioni» come ribadito dalla Rete Scuola e bambini nell’emergenza Covid. «In Campania troppo poco o nulla è stato fatto per potenziare sanità territoriale, trasporti pubblici e garantire il diritto allo studio. Il risultato di questa inefficienza è la forma di didattica che stiamo accettando come scuola» ribadisce la rete dei genitori del Cuoco-Schipa che ha ideato l’iniziativa, che denuncia: «La Dad penalizza chi non può permettersi babysitter, chi non è dotato dei necessari supporti tecnologici e tutti coloro che non hanno spazi adeguati in casa».
SOS DELLE PARITARIE
Intanto, con la pubblicazione dell’ultima ordinanza regionale e l’esclusione della didattica in presenza anche per l’infanzia (l’unica rimasta aperta), è arrivato l’accorato appello al governatore De Luca «per scongiurare il completo blackout delle scuole paritarie e private dell’infanzia, primarie e secondarie I e II grado, asili nido e servizi per l’infanzia privati» come spiega Valentina Ercolino, presidente Confapi Scuole Paritarie della Campania, in un documento sottoscritto dalle organizzazioni del Sic, Confcooperative Campania, Filins, Educando Consorzio Scuole paritarie, Fondazione Romano Guardini, Cdo Opere educative. «Ci rivolgiamo alla sensibilità del presidente della Regione Campania affinché adotti la didattica in presenza nelle scuole dei bambini più piccoli e bisognosi di socialità, un provvedimento che renda coerente anche in Campania quanto stabilito per tutto il resto del territorio nazionale», chiarendo che le scuole dell’infanzia inviano ogni settimana al Miur la rilevazione dei dati sull’andamento epidemiologico Covid-19, proprio allo scopo di monitorare la situazione dei contagi in modo ben definito a livello regionale e nazionale sanitario.

LA SPERANZA DALLA PUGLIA

Con un’ordinanza depositata ieri , il TAR di Bari ha sospeso l’efficacia dell’Ordinanza del Governatore della Puglia Michele Emiliano che bloccava le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado. Già da lunedì, quindi, i bambini dovrebbero tornare tra i banchi.

Secondo i Magistrati amministrativi…

  1. l’ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 407 del 28.10.2020, con cui
    è stata disposta la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul
    territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l’infanzia interferisce, in modo non
    coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal
    sopravvenuto DPCM 3 novembre 2020 il quale colloca la Puglia tra le aree a media
    criticità (c.d. “zona arancione”) e che persino per le aree ad alta criticità (c.d. “zone
    rosse”) prevede la didattica in presenza nelle scuole elementari;
  2. dalla motivazione del provvedimento impugnato non emergono
    ragioniparticolari per le quali la Regione Puglia non debba allinearsi alle decisioni
    nazionali in materia di istruzione;
  3. come dedotto dai ricorrenti, vi sono in Puglia molte scuole e molti studenti
    nonsufficientemente attrezzati per la didattica digitale a distanza, di guisa che
    l’esecuzione del provvedimento impugnato si traduce in una sostanziale interruzione
    delle attività didattiche e dei servizi all’utenza scolastica (per la tutela dei quali si può
    ritenere, in via di prima delibazione, attivamente legittimato anche il ricorrente
    Codacons);
    Ritenuto che il rilevato profilo di inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad
    attivare subito la DAD costituisce ragione di urgenza per la quale si deve disporre la
    misura cautelare interinale.

Il provvedimento potrebbe costituire un precedente anche per la Campania che, addirittura, a a differenza della Puglia che si trova in zona arancione, è in zona gialla.

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